L’analisi degli ingredienti dei prodotti più famosi, di lusso o low cost, da farmacia e fintamente naturali
Il make-up parte dalla base: se l’incarnato non è uniforme, anche i colori più azzeccati e il trucco più sofisticato serviranno a poco. Il principale alleato di noi donne è il fondotinta, e tutte siamo perennemente in cerca di quel prodotto miracoloso che regali una pelle di porcellana, copra eventuali imperfezioni, ma con un effetto naturale, e renda la pelle del viso più levigata e luminosa.
L’offerta dei prodotti in commercio è davvero vastissima, non solo per le texture, che ormai comprendono fondotinta fluidi, compatti, in mousse o polvere libera, ma anche per il finish, più brillante o super opaco, o per il potere coprente, che può essere leggero e impercettibile oppure più deciso.
I prodotti di ultima generazione poi offrono tanti valori aggiunti: più che semplici fondotinta, con il solo compito di far sembrare la pelle più bella, sembrano dei veri trattamenti di bellezza, il cui utilizzo promette anche risultati a lungo termine, come idratazione, protezione dagli agenti esterni responsabili dell’invecchiamento cutaneo, correzione (e non solo copertura) di alcuni difetti, come macchie o capillari in evidenza. Spesso, servendosi dell’enorme potere degli estratti naturali.
Perché ormai sono sempre di più i marchi che puntano tutto sul naturale, più o meno esplicitamente: alcuni citano estratti botanici come principali componenti delle loro formule, altri creano linee ad hoc per i consumatori sensibili all’impatto ambientale, altri ancora utilizzano alcune diciture rassicuranti come “Dermatologicamente testato”, che non è che semplice pubblicità, perché non dice proprio nulla sui risultati di questi test di tollerabilità cutanea.
Ne ho trovati diversi di prodotti così, anche tra i fondotinta più amati di sempre e quelli più venduti dell’ultimo anno: per scoprire se sono davvero come sembrano (parlo ovviamente per quanto riguarda la composizione), li ho sottoposti alla “prova del nove”, ovvero quella dell’INCI, che ho analizzato attraverso uno strumento utilissimo, l’EcoBioDizionario creato dal chimico industriale Fabrizio Zago.
Ecco l’INCI di alcuni dei fondotinta più famosi… a voi le conclusioni!
CLINIQUE – Even Better™Makeup SPF 15 (€ 38,00 / 30 ml)
Come si presenta
È uno dei loro fondotinta più famosi: sul sito viene spiegato che la formula è stata creata da un team di dermatologi, affinché il prodotto non serve solo a coprire macchie e discromie cutanee, ma anche a minimizzarle, grazie al suo contenuto di vitamina C. Viene definito adatto a tutti i tipi di pelle, da quelle secche e aride a quelle miste e oleose.
INCI: le sostanze da semaforo rosso
La formula è praticamente un concentrato di siliconi! Methyl Trimethicone, Phenyl Trimethicone, Dimethicone, Peg-10 Dimethicone, Lauryl Peg-9 Polydimethylsiloxyethyl Dimethicone, Dimethicone Crosspolymer-3, Dimethicone/Peg-10/15 Crosspolymer… le sostanze che hanno desinenza –one sono siliconi, ovvero composti di origine petrolifera, quindi già inquinanti per l’ambiente, che non fanno bene neanche alla pelle perché sono dei filmanti, impediscono la naturale traspirazione. E nelle pelli secche possono aumentare la disidratazione, mentre in quelle grasse e miste ostruire i pori, peggiorando l’acne.
DIOR – Diorskin Forever (€ 49,00 / 30 ml)
Come si presenta
Un prodotto “iconico”, a lunga tenuta (fino a 24 ore) e in versione finish matte oppure luminoso, promette di uniformare l’incarnato pur regalando un aspetto naturale, e nel frattempo proteggere la pelle da secchezza e aggressioni esterne. Alla voce “Formula” si citano solo due ingredienti come fondamentali, ovvero l’estratto di viola del pensiero, idratante, e di rosa, da sempre utilizzata all’interno delle formulazioni Dior per la sua azione protettiva.
INCI: le sostanze da semaforo rosso
Anche in questa formula sono presenti diverse sostanze siliconiche: Methyl Trimethicone, Dimethicone, Peg-9 Polydimethylsiloxyethyl Dimethicone, Acrylates/Dimethicone Copolymer, Diphenyl Dimethicone/Vinyl Diphenyl Dimethicone/Silsesquioxane Crosspolymer, Glyceryl Undecyl Dimethicone, più altri polimeri di sintesi scarsamente biodegradabili (Methyl Methacrylate Crosspolymer, Vp/Va Copolymer). Da citare anche Tetrasodium EDTA, un sequestrante di metalli pesanti, dannoso per gli ambienti acquatici, e BHT, un conservante con un elevato sospetto di essere interferente endocrino.
Da ecocentrica, non posso proprio consigliarvelo!
KIKO Green Me – Hydrating BB Cream (€ 10,99 / 25 ml)
Come si presenta
“La nuova collezione dall’animo eco-friendly”: così viene definita la linea Green Me di Kiko, di cui fa parte questo prodotto (che non è un vero e proprio fondotinta, ma una BB cream).
Presentata con una formula al 90% a base di estratti naturali, come aloe e acido ialuronico, viene consigliata anche come idratante. Presenti anche varie diciture d’effetto, come “Vegan”, “Dermatologicamente testato”, “Non comedogenico”.
INCI: le sostanze da semaforo rosso
INCI meno lungo rispetto ai prodotti precedenti, ma contiene comunque sostanze che personalmente non definirei “green” (e sono sicura che non lo farebbero nemmeno Fabrizio Zago né altri esperti di cosmetici biologici). Il perché è presto spiegato: sono presenti diversi composti di origine petrolifera, come PEG-100 Stearate, Carbomer, Isohexadecane, Polysorbate 80.
Ancora più grave, a mio avviso, per un prodotto pubblicizzato come naturale.
MAC – Pro Longwear Nourishing Waterproof Foundation (€ 36,00 / 25 ml)
Come si presenta
Famosissimo marchio di make-up, utilizzato anche a livello professionale, che propone questo prodotto molto in voga negli ultimi anni perché è a lunghissima durata (fino a 36 ore) e resistente all’acqua. Molto coprente e pigmentato, tanto che può essere utilizzato anche come correttore solo in alcune zone del viso, garantisce idratazione istantanea; privo di oli, è adatto a tutti i tipi di pelle. La garanzia in più? Precisano che è testato dermatologicamente.
INCI: le sostanze da semaforo rosso
Perché duri così a lungo, ovviamente, non mancano le sostanze filmanti! Solito elenco di siliconi (Dimethicone, Methyl Trimethicone, Dimethicone Silylate, Phenyl Trimethicone, Lauryl Peg-9 Polydimethylsiloxyethyl Dimethicone, Methicone, Peg-10 Dimethicone, Polysilicone-11, Dimethicone/Peg-10/15 Crosspolymer) e sostanze molto simili (Triethoxycaprylylsilane), più altri polimeri sintetici (Polymethyl Methacrylate, Ppg-12/Smdi Copolymer, che è tossico per gli organismi acquatici). Presente infine Disodium Edta, che come detto prima mobilizza i metalli pesanti in mare.
Io dico, né per la pelle, né per l’ambiente.
RIMMEL – Fondotinta “Stay Matte” (€ 4,40 / 30 ml)
Come si presenta
Un prodotto di una fascia di mercato un po’ diversa, perché il marchio è venduto nella grande distribuzione, ma è uno dei fondotinta più amati, principalmente per via della sua consistenza in mousse che controlla l’effetto lucido. Molto coprente, dal finish opaco, è consigliato proprio alle pelli miste, oleose, anche acneiche.
INCI: le sostanze da semaforo rosso
Anche in questo prodotto non mancano i siliconi (vedi Cyclopentasiloxane, Dimethicone/Vilyl Dimethicone Crosspolymer, PEG-10 Dimethicone, Dimethiconol) e i polimeri di sintesi con scarsa biodegradabilità (Trimethylsiloxysilicate). Presente anche qui il BHT, ingrediente davvero inaccettabile.
Non disperate, però: esistono anche diversi fondotinta con buon INCI, che rispettano la pelle (e l’ambiente), senza nulla togliere alla qualità e al risultato finale: li trovate nell’ultimo post che ho dedicato ai migliori fondotinta bio del momento!
N.B.: Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come EcoBioDizionario o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.
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