6 prodotti naturali a confronto, tutti rispettosi della pelle e dell’ambiente
Un mese fa abbiamo parlato di solari, degli ingredienti nocivi che possono contenere e della differenza tra filtri solari chimici e fisici. Ricapitolando brevemente, i primi sono derivati da sostanze petrolifere e inoltre assorbono i raggi ultravioletti, innescando la liberazione di radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cutaneo. Inoltre, sono altamente inquinanti per l’ambiente: pensate quanti danni potremmo fare ogni volta che ci tuffiamo in mare!
I solari eco bio invece non contengono ingredienti indesiderati, poco amici della salute e dell’ambiente, come conservanti, siliconi o profumi sintetici; utilizzano filtri fisici, a base di sostanze minerali o vegetali, che riflettono la radiazione solare proteggendo meglio la pelle. Questi solitamente sono il Biossido di Titanio (che nell’inci troverete come Titanium Dioxide) e l’Ossido di Zinco (inci: Zinc Oxide); a volte vengono utilizzati in forma NANO, ovvero con microparticelle, in modo che siano più facilmente spalmabili. Secondo alcuni studi questa forma potrebbe rilasciare in parte radicali liberi; per ora rimangono tra le sostanze ammesse, ma ogni 3 anni il regolamento di Ecolabel viene rivisto, quindi non resta che seguire gli sviluppi futuri.
Ho fatto una ricerca su alcuni dei migliori solari bio e ho deciso di provarli per voi: non posso discutere l’efficacia, perché è troppo soggettivo e dipendente da troppe variabili; ho considerato l’inci e l’assorbimento, spesso il lato critico dei solari bio con filtri fisici.
Vi metto a confronto i risultati, sperando di aiutarvi nella scelta.
OMIA – Latte solare SPF 20 (€ 15,90 / 200 ml)
Profumo: sicuramente naturale, anche se un po’ forte per i miei gusti
Assorbimento: all’inizio sembra che unga, in realtà la pelle assorbe in fretta l’olio di Argan e rimane idratata a lungo INCI: un solo ingrediente in dubbio, il Titanium Dioxide NANO. Per il resto non contiene filtri chimici, parabeni, PEG né siliconi e le materie prime, come l’olio di Argan, provengono da commercio equosolidale. Certificato da ICEA come cosmetico eco-bio.
Giudizio: come utilizzo sono sempre stata molto soddisfatta. Bisognerebbe scoprire qualcosa in più sugli effetti delle nanoparticelle di titanio…
Fitocose – Latte Solare alla Carota Media Protezione (€ 7,30 / 150 ml)
Profumo: fresco anche se leggermente intenso per me
Assorbimento: buono, migliore rispetto a tanti altri
INCI: anche lui contiene il Titanium Dioxide NANO. Nient’altro da segnalare, potenziali allergeni del profumo ma si tratta di oli essenziali naturali di coltivazione biologica. Certificato ICEA.
Giudizio: come prima, difficile sbilanciarsi sulle nanoparticelle. Per il resto un buon prodotto, io non amo i profumi forti ma è molto facile da stendere. Ottimo prezzo.
Officina Naturae – Crema fluida solare SPF 15 (€ 14,50 / 125 ml)
Profumo: quasi assente
Assorbimento: si assorbe benissimo
INCI: Perfetto. Non contiene profumo perché è stato pensato per le pelli sensibili, né parabeni né filtri chimici, e il Titanium Dioxide non è in forma NANO. Certificato Vegan e ICEA.
Giudizio: direi che i prodotti di questa linea, chiamata “I solari di Rimini”, sono i miei preferiti!
La Saponaria – Crema solare alta protezione SPF 50 (€ 18,50 / 125 ml)
Profumo: praticamente inesistente
Assorbimento: assorbe subito, lascia la pelle molto morbida
INCI: perfetto anche questo. Quelli di LaSaponaria sono prodotti artigianali, con materie prime biologiche ed equosolidali (Certficazione Biocosmesi Suolo&Salute); non contengono siliconi, derivati petrolchimici né ingredienti poco sostenibili per l’ambiente come olio di palma. Inoltre, il packaging è riciclabile!
Giudizio: mi piace molto il prodotto e anche la filosofia dell’azienda. Un punto in più per la confezione riciclabile.
Anthyllis – Crema solare media protezione SPF 20 (€ 19,59 / 125 ml)
Profumo: molto gradevole e delicato
Assorbimento: ci vuole un po’ a stenderlo, ma nella media dei prodotti bio
NCI: da segnalare solo un allergene del profumo, ma comunque naturale. Non ci sono filtri chimici e anche qui il Biossido di Titanio non è in forma NANO; sono presenti anche alcuni estratti vegetali che sono dei naturali filtri solari. C’è l’olio di cocco ma è proveniente da coltivazioni biologiche, tutta la linea è certificata ICEA e anche EcolCare, per attestare che il prodotto non ha effetti negativi sugli organismi marini.
Giudizio: Anthyllis è una linea dell’azienda Pierpaoli, di cui ho testato con successo anche i prodotti per la casa. Mi piace molto anche questa nuova linea di solari, in più è amica del mare.
Bjobj – Crema fluida solare protezione media SPF 20 (€ 16,90 / 125 ml)
Profumo: fresco e delicato
Assorbimento: ci mette un po’, all’inizio lascia la pelle bianca
INCI: assolutamente verde. Non contiene parabeni, filtri chimici e anche in questo caso il Titanium Dioxide non è NANO; c’è l’olio di cocco ma è biologico. Certificato ICEA e non contiene derivati animali.
Giudizio: l’unico neo è la stesura, va fatto assorbire bene. Per il resto, un ottimo prodotto.
Ogni linea comunque ha diversi prodotti e diversi SPF: visitate i loro siti e cercate quello che fa per voi!
N.B.: Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come il o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.
8 Comments
Nicola
3 Maggio 2017 at 22:36Sull’altro articolo i commenti sono stati bloccati pertanto ti rispondo qua:
Mi riferisco a tutte quelle persone che parlano non per propria conoscenza ma per sentito dire senza la minima conoscenza dell’argomento. Sintetico, petrolchimico, etc. Se ti dicessi che un ingrediente naturale può essere molto più dannoso sulla tua pelle di uno “sintetico di derivazione petrolchimica (per usare i tuopi termini)? Ci crederesti. Prova a metterti l’olio di soia (rif. Omia Ecobiosun) e andare a prendere il sole alle Maldive e poi mi fai sapere. Oppure fidati di un fattore di protezione fatto in-vitro (rif. Latte Solare alla Carota media), che non è quello richiesto dalla Commissione Europea, e vediamo cosa ti succede.
… PEG-100 Stearate = tensioattivo di origine petrolchimica che può contenere sistanze cancerogene….. ma che cavolo dici
Nicola
3 Maggio 2017 at 22:45Sull’altro articolo i commenti sono stati bloccati pertanto ti rispondo qua:
Mi riferisco a tutte quelle persone che parlano non per propria conoscenza ma per sentito dire senza la minima conoscenza dell’argomento. Sintetico, petrolchimico, etc. Se ti dicessi che un ingrediente naturale può essere molto più dannoso sulla tua pelle di uno “sintetico di derivazione petrolchimica (per usare i tuopi termini)? Ci crederesti. Prova a metterti l’olio di soia (rif. Omia Ecobiosun) e andare a prendere il sole alle Maldive e poi mi fai sapere. Oppure fidati di un fattore di protezione fatto in-vitro (rif. Latte Solare alla Carota media), che non è quello richiesto dalla Commissione Europea, e vediamo cosa ti succede.
… PEG-100 Stearate = tensioattivo di origine petrolchimica che può contenere sistanze cancerogene….. ma che cavolo dici
Tessa Gelisio
4 Maggio 2017 at 16:33ps. non sono bloccati i commenti…. ci sarà stato un errore
Tessa Gelisio
4 Maggio 2017 at 0:32Riguardo alla protezione, molti dermatologi sostengono che le creme solari con filtri fisici invece che chimici non solo proteggano meglio, ma siano anche più tollerate dalle pelli sensibili, come quelle dei bambini (qui ne parlano sul sito della Fondazione Veronesi https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/le-creme-solari-servono-davvero)
Riguardo ai PEG mi sono informata presso Fabrizio Zago, chimico e fondatore del Biodizionario. Che siano di derivazione petrolifera non è opinabile, in più possono contenere ossido o diossido di etilene, sostanze cancerogene. E’ un dato di fatto anche che più il numero a fianco è alto e più sono pericolosi; se vuoi leggere qualcosa sul PEG 100, ecco il link al forum di Zago: https://forum.promiseland.it/viewtopic.php?f=2&t=25495
Sicuramente lui la conoscenza dell’argomento ce l’ha.
Nicola
4 Maggio 2017 at 19:05Il primo link non dice assolutamente quello che lei riporta, ma: “Alcuni dermatologi consigliano i filtri “fisici”, a base di particelle minerali, perché a minor rischio di intolleranze, altri, me compreso, ritengono che oggi i filtri chimici abbiano raggiunto una buona tollerabilità e siano meglio i prodotti che contengono entrambi”.
Mi sembra totalmente diverso dalle sue affermazioni.
Non entro nel dettaglio tecnico della differenze e delle modalità di utilizzo degli uni e degli altri perché non ce ne il tempo.
Il secondo riferimento non lo considero neanche perché è lontanissimo dall’essere informazione scientifica e seria. Se io le dicessi che i funghi sono velenosi? Sto dicendo una sacrosanta verità. Ma se qualcun altro dicesse che con i funghi si possono preparare piatti squisiti? Anche lui non sta certo dicendo delle falsità. Il problema è cercare di separare le verità dalle mezze verità che fanno comodo ad alcuni soggetti che hanno capito come attirare l’attenzione del web.
Mia cara, tutto quello che lei respira, mangia, tocca ogni secondo della sua vita, che siano di origine naturale o sintetica, contengono impurezze di sostanze cancerogene e tossiche. Sono sostanze ubiquitarie che sono e saranno sempre presenti e che, se tenute sotto controllo, non sono in quantità tale da provocare danni.
Le posso assicurare che spesso è più facile tenerle sotto controllo in un processo di sintesi che nella lavorazione di ingredienti di “origine naturale”.
Le ripeto faccia parlare chi ne capisce e non chi grida “attenti al lupo”.
Mary
6 Luglio 2017 at 22:48Nicola, gentilmente, quindi lei quali consiglia?
deb
28 Maggio 2017 at 17:22Buonasera, a questo punto chiedo gentilmente come si scelga una buona crema solare alta protezione, da lettrice interessata a capire tra il marasma che ci propongono… Usavo la Vichy 50+ bambini, anche se adulta ma con pelle super sensibile…. Grazie mille fin da subito, cordialmente..
Monica
31 Maggio 2017 at 10:22io mi ero trovata benissimo con Bjobi!!