Punto di vista

Ora legale: aiuta l’ambiente?


Pro e contro del cambio dell’ora e la sua possibile abolizione

Questo weekend ci sarà il fatidico cambio dell’ora: nella notte tra sabato e domenica, le lancette si sposteranno avanti di un’ora e le 2 diventeranno le 3. Quando c’è il passaggio all’ora legale (come quello all’ora solare) si crea sempre un po’ di confusione, se ci fate caso la classica domanda del periodo è: “Ma si dorme un’ora in più o un’ora in meno?!”
E ora siamo anche più fortunati con dispositivi tecnologici come PC, smartphone e tablet che si aggiornano automaticamente, mica come in passato che bisognava mettere avanti o indietro tutti gli orologi della casa!
Ma questioni logistiche a parte, il cambio d’ora che avviene due volte l’anno crea non pochi disagi: un italiano su due soffre dei disturbi tipici dell’effetto jet-leg, come disturbi del sonno, inappetenza, stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità e sbalzi d’umore.

La buona notizia è che forse fra qualche anno non dovremo più spostare lancette avanti e indietro ogni sei mesi. La cattiva è che se la scelta per evitare questo continuo passaggio ricadrà sull’abolizione dell’ora legale, noi italiani potremmo perdere un bel risparmio economico, mentre l’ambiente ne perderebbe un altro, ancora più importante, in termini di emissioni di CO2. Ma andiamo con ordine.

PERCHÉ SI USA L’ORA LEGALE?

Foto: www.tgcom24.mediaset.it

L’ora legale è stata introdotta principalmente per ottenere un risparmio energetico: l’orologio avanti di un’ora permette di sfruttare un’ora in più di luce solare durante il periodo estivo, riducendo così l’utilizzo dell’illuminazione elettrica. Pare che l’intuizione fosse venuta già a Benjamin Franklin nel ‘700 (per risparmiare le candele, all’epoca), ma l’ora legale venne applicata per la prima volta dal Regno Unito, subito imitato da altri Paesi, durante la Prima guerra mondiale, quando il risparmio di energia elettrica era una necessità. Oggi questa convenzione non viene seguita da tutti gli Stati nello stesso modo: c’è chi come noi ha adottato il sistema del cambio dell’ora, chi mantiene l’ora legale tutto l’anno e chi invece non l’ha mai applicata.
Dal 1996, quasi tutti i Paesi dell’Unione europea seguono la convenzione dell’ora legale, utilizzando lo stesso calendario che ne prevede l’inizio l’ultima domenica di marzo e il ritorno all’ora solare l’ultima domenica di ottobre.

 

L’ORA LEGALE VERRÀ ABOLITA?

Foto: www.ilmeteo.it

Dopo decenni di richieste di abolizione, la Commissione Europea ha voluto dare voce ai propri cittadini. Tra luglio e agosto 2018 si è svolto un sondaggio, a cui hanno partecipato 4,6 milioni di persone (un vero record, il numero più alto di risposte a una consultazione pubblica europea); l’84% ha affermato di essere favorevole all’abolizione dell’ora legale. Non è però un’opinione condivisa da tutti i cittadini, perché a partecipare al sondaggio sono stati soprattutto gli abitanti dei Paesi del nord Europa, che beneficiano meno del cambio d’ora rispetto a quelli mediterranei come il nostro.
Premesse che alla fine deciderà l’Unione europea, il Codacons ha interrogato gli italiani sull’argomento, che si sono mostrati divisi in un buon 50 e 50 tra favorevoli e contrari all’ora legale; dovendo però scegliere quale mantenere in vigore tutto l’anno, la maggioranza propende per l’abolizione dell’ora solare.

 

ORA LEGALE E ORA SOLARE, I PRO E I CONTRO

Foto: www.thinkdonna.it

Nei Paesi come il nostro, l’ora legale va prima di tutto a vantaggio dell’ambiente (ma anche del nostro conto in banca). Secondo i dati di Terna, il gestore della rete elettrica italiana, nel 2017 ci ha fatto risparmiare oltre 560 milioni di kilowattora, l’equivalente del consumo medio annuo di 200 famiglie, pari a 110 milioni di euro. Di conseguenza, minori emissioni di CO2: per la precisione, 320mila tonnellate. E ricordate che parliamo del principale gas serra, responsabile di inquinamento e cambiamenti climatici, che negli ultimi anni ha raggiunto picchi a dir poco allarmanti; nel 2018 la concentrazione media mensile di CO2 in atmosfera ha superato le 410 ppm (parti per milione), un valore mai così alto.

E allora perché qualcuno vorrebbe abolire l’ora legale? Perché nei Paesi come l’Italia i benefici derivano dall’avere un’ora in più di luce la sera, mentre nel nord Europa non cambia sostanzialmente niente visto che nei mesi estivi hanno già giornate molto lunghe (mai sentito parlare del fenomeno del “sole di mezzanotte”?).  Secondo uno studio dell’Europarlamento, il risparmio energetico nei mesi in cui è in vigore l’ora legale, a livello europeo, è solo dello 0,34%. Paesi come Finlandia, Svezia o Norvegia quindi hanno pochi o inesistenti vantaggi, ma tutti i fastidi del cambio d’ora due volte l’anno.

In ballo ci sono vari aspetti, ma tutti abbastanza controversi. C’è chi sostiene che cambiare orario e spostare il proprio orologio biologico faccia male alla salute: alcuni studi mettono in evidenza alcune conseguenze negative, come aumento della pressione, mentre altri hanno concluso che non ci sia nessun effetto a lungo termine. C’è chi parla dei vantaggi, spiegando che con un’ora di luce in più avremmo più tempo per fare attività fisica all’aria aperta (e la luce solare è fondamentale anche per la produzione di vitamina D), motivo per cui si potrebbe mantenere in vigore l’ora legale tutto l’anno e poter sfruttare meglio il tempo libero dopo il lavoro anche nelle mezze stagioni. Gli operatori turistici sono naturalmente a favore, perché allungare le giornate permetterebbe di proporre molte attività in più, dando una mano alla nostra economia; contrari invece alcuni lavoratori, come le aziende agricole, perché in inverno perderebbero le preziose ore di luce mattutine. In effetti, mantenere l’ora legale tutto l’anno causerebbe maggiori disagi in inverno, quando il sole spunta più tardi: saremmo al buio fino alle 9 del mattino, quando le attività quotidiane sono già in pieno svolgimento.

 

COSA SUCCEDERÀ ADESSO

Foto: quifinanza.it

L’ora legale verrà abolita nei Paesi europei? Il Presidente della Commissione europea Jean-CLude Junker ha affermato di voler assecondare la volontà dei cittadini e avviare l’iter per l’abolizione del cambio d’ora. La sua proposta di farlo entro il 2019 è però stata bocciata, perché è ancora difficile trovare un accordo tra i Paesi, quindi la decisione è per ora slittata al 2021; la richiesta però è quella di mantenere un solo orario in vigore tutto l’anno, quindi entro quella data gli Stati membri dovranno abolire l’ora legale o quella solare. Un’altra proposta sul tavolo delle trattative è quella di lasciare che ogni Paese scelga per sé, ma potremmo anche trovarci di fronte a una decisione della Comunità Europea che tutti i membri della UE dovranno applicare.

 

Staremo a vedere i prossimi sviluppi; certo che il cambio dell’ora causa qualche fastidio, ma io lo accetto volentieri se significa giornate più lunghe, risparmio energetico e minor impatto ambientale.
E voi, siete pro o contro l’ora legale?

 

Foto copertina: www.adnkronos.com

 

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