Punto di vista

Aria tossica: cosa sono le polveri sottili?


Le attività umane che sprigionano il PM10, le particelle nocive che avvelenano l’ambiente e il nostro organismo

Inquinamento, smog e polveri sottili in città
Fonte: lifegate.it

Smog, gas serra, buco nell’ozono, polveri sottili e cambiamenti climatici: in questi giorni di grande preoccupazione per la persistente cappa di inquinamento che opprime le più grandi città d’Italia, mi sono resa conto che c’è tanta, troppa confusione – soprattutto nei media! – tra agenti atmosferici e fenomeni climatici molti diversi dal punto di vista chimico-scientifico, anche se certamente accomunati dall’elevato impatto nocivo sull’ambiente e sulle nostre vite quotidiane.
Tra tutti gli indici di inquinamento atmosferico, sono in molti oggi a parlare di PM10, le pericolose polveri sottili che contaminano l’aria e danneggiano la nostra salute. Accade ogni inverno, si superano i limiti di legge e torna puntuale l’emergenza smog. Ma cosa è esattamente il PM10 e perchè dobbiamo preoccuparcene?
PM10 è un acronimo inglese che significa Particulate Matter ≤ 10 µm, ovvero materiale particolato con diametro inferiore o uguale a 10 millesimi di millimetro. Polveri, fumo, fuligine, aerosol e altre particelle infinitesimali allo stato solido o liquido che si disperdono finemente negli strati più bassi dell’atmosfera. Eterogenee per dimensione, origine e composizione chimica, le polveri sottili hanno un elevatissimo potere inquinante e sono particolarmente persistenti in condizioni meteorologiche simili a quelle attuali, con alta pressione e mancanza di piogge.
Se il PM10 è spontaneamente sprigionato da diversi fenomeni naturali come, ad esempio, le eruzioni vulcaniche, l’erosione del suolo, gli incendi boschivi e la dispersione aerea di pollini in primavera, sono, invece, le attività umane la principale causa dell’emissione di queste polveri sottili nelle aree ad alta concentrazione urbana e industriale, soprattutto in occasione di lunghi periodi privi di precipitazioni.

Smog e inquinamento delle auto in città
Fonte: ilgazzettino.it

Sorgenti primarie e dirette di PM10 sono i processi di combustione, ad esempio quelli dei motori a scoppio, delle caldaie, degli impianti di riscaldamento domestico e di molte attività industriali. Altra fonte di rilascio di polveri sottili è l’usura progressiva dell’asfalto, degli pneumatici e delle pastiglie dei freni, questi ultimi due formulati con un mix di polimeri, additivi, gomme, fibre sintetiche e metalli fini.
Imputato spesso al traffico automobilistico, l’aumento delle polveri sottili ha in realtà un’altra sorgente principale, soprattutto al Centro e al Nord del nostro Paese. In Lombardia, dove frequentemente viene superata la soglia massima ammessa di PM10, la causa primaria dell’origine e dispersione di queste particelle è il riscaldamento residenziale e la “combustione di biomasse legnose” (stufe e caldaie a pellets o a legna) che contribuiscono per il 45% alle polveri sottili diffuse nell’aria, mentre i motori diesel contribuiscono per il 14%. Non tutti i veicoli sono fonti di PM10: i veicoli a benzina emettono quantità trascurabili di questo inquinante, mentre i maggiori responsabili delle emissioni sono i diesel, sia leggeri che pesanti, e i ciclomotori con motore a due tempi. Un altro 13% delle polveri fini è causato dalle particelle che si staccano dalle pastiglie dei freni e dagli pneumatici.

Responsabile del 27% sono le attività industriali, mentre il 15% del PM10 è, invece, dovuto all’agricoltura intensiva, poichè la volatilizzazione dell’ammoniaca – emessa dai fertilizzanti azotati, organici e di sintesi – contribuisce attivamente alla formazione di aerosol e, quindi, di particolato in atmosfera.
Diventa, quindi, solo un provvedimento tampone lo stop delle auto nelle grandi città, un palliativo che da un lato certamente responsabilizza i cittadini sull’utilizzo dei veicoli a motore, ma che tutto sommato ha un impatto limitato sul problema e ritarda l’attuazione di urgenti politiche di efficientamento energetico non solo nel settore della viabilità, ma anche
nell’agricoltura, nell’industria e nei sistemi di climatizzazione.
Perchè le polveri sottili sono così dannose per la nostra salute? Le particelle fini, soprattutto quelle piccolissime, con diametro di 2,5 µm, penetrano facilmente nell’organismo umano insidiandosi nelle vie respiratorie: minore è la dimensione del particolato e maggiore è la penetrazione all’interno del corpo, con il conseguente aumento del rischio di tumori non solo ai polmoni, ma anche al colon e all’intestino. In aumento, inoltre,
anche molte patologie respiratorie, come asma, bronchiti e allergie. E’ ormai ampiamente dimostrato come l’esposizione prolungata ai PM10 riduca di 1/2 anni l’aspettativa di vita umana.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in base ai dati del 2008, ha stimato che le polveri sottili siano responsabili di circa 2 milioni di decessi nel mondo all’anno. Una recente pubblicazione della EEA (European Environmental Agency) sulla qualità dell’aria in Europa ha stimato che nel 2012 il PM2,5 ha causato circa 432.000 morti.

Precauzioni inquinamento e come proteggersi dalle polveri sottili
Fonte: heltyair.com

Per ridurre l’impatto sulla salute umana, la Commissione europea ha stabilito dei limiti alla concentrazione di PM10 nell’aria: 40 µg per metro cubo il valore massimo per la media annuale, 50 µg/m³ quello massimo nelle 24 ore giornaliere e 35 giorni di superamento del limite consentiti nell’arco di un anno solare.
Le polveri sottili costituiscono solo una delle componenti dell’inquinamento
atmosferico.
A contaminare l’aria delle nostre città ci sono anche altre, differenti molecole chimiche di natura gassosa – ad esempio, monossido di carbonio, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), alogenuri e ossidi di azoto e zolfo.
Sono proprio gli IPA, sprigionati dai gas di scarico delle auto, dagli impianti termici, dalle centrali termoelettriche e dagli inceneritori, a legarsi chimicamente con i metalli pesanti come il piombo, il nichel, l’arsenico e il cromo ed essere assorbiti dalle particelle di PM10, aumentando gli effetti dannosi sulla salute umana, tra cui un elevato potenziale cancerogeno.
Un capitolo a parte meritano, invece, i gas serra cosiddetti climalteranti – tra i principali ricordiamo il vapore acqueo (H2O), l’anidride carbonica (CO2), il protossido di azoto (N2O), il metano (CH4) e l’esafluoruro di zolfo (SF6) – il cui accumulo in atmosfera altera profondamente l’equilibrio climatico dell’intero Pianeta, aumentando la temperatura della Terra. Ne parleremo presto, cercando di fare chiarezza sulle cause antropiche dell’attuale caos climatico mondiale e sulle possibili soluzioni per mitigarne gli effetti sull’ambiente e sull’uomo.

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