La primavera è finalmente entrata nel vivo ed è giunto il momento di sfoggiare abiti leggeri e colorati, per celebrare la stagione dei fiori. Nel mio armadio non mancano mai classici tubini o vestiti dalle forme morbide, perfetti sia per le giornate all’aria aperta che per le occasioni più formali. Eppure, anche nella scelta di trasparenze e colori non dobbiamo dimenticarci del nostro impatto ambientale: è infatti necessario scegliere capi realizzati in tessuti naturali o, ancora, creati a partire dal riciclo dei filati. Ma come orientarsi fra le varie proposte presenti sul mercato?
Giochi di trasparenze per un caldo pomeriggio all’aria aperta, abiti eleganti per una cena importante, tubini adatti a ogni occasione: in primavera possiamo davvero sbizzarrirci. Ed è proprio per questo che ho deciso di segnalarvi realtà che hanno fatto non solo della bellezza, ma anche di una maggiore sostenibilità, la loro vocazione. Il risultato? Capi eleganti, duraturi e realizzati con un occhio di riguardo per l’ambiente: ecco i miei consigli.
L’intramontabile tubino: con Malìa Lab è anche più sostenibile
Il tubino rappresenta da sempre uno degli abiti immancabili nell’armadio, un intramontabile simboli di stile, eleganza e femminilità. Ed è anche uno dei capi perfetti per la primavera, soprattutto con l’arrivo di serate sempre più tiepide e piacevoli. Ma come sceglierlo affinché il suo impatto ambientale sia davvero ridotto?
A fornire la risposta a questo quesito è Malìa Lab, una realtà artigianale del Sud Italia che ha fatto dell’attenzione per l’ambiente una delle sue colonne portanti. Il marchio si caratterizza per un’attenta cura del design di tutte le sue creazioni, unito a una grande etica sia ambientale che lavorativa, nonché all’artigianalità. Fibre naturali certificate, cura dei dettagli, attenzione agli sprechi sono i valori che descrivono Malìa Lab. A partire dalla scelta di proporre numerosi capi in modalità “made to order”, affinché non vi siano rimanenze di magazzino: l’abito viene confezionato dopo aver ricevuto l’ordine, producendo così solo ciò che è davvero necessario.
Nella linea di Malìa Lab è presente il tubino Miranda, un capo dal taglio morbido, avvolgente e delicato, che valorizza il corpo senza però costringerlo. Il tubino è realizzato al 96% in fibra di bamboo ecologico, un tessuto che assicura una buona durata nel tempo e che può essere lavato completamente a freddo.
Il tubino Miranda è disponibile sul sito ufficiale di Malìa Lab, nelle colorazioni nero e blu, con prezzi compresi tra 195 e 235 euro.
Da Eticlò, la tunica-kimono per la primavera
Per chi proprio non vuole rinunciare alla morbidezza della seta, arriva da Eticlò – una realtà veneta che ha fatto della moda più sostenibile una vocazione, di cui vi ho già parlato in tema di camicie ecocentriche – una proposta davvero interessante e minor impatto sull’ambiente e gli animali.
Si tratta della cosiddetta seta naturale: un filato che viene prodotto non solo senza l’utilizzo di prodotti chimici, insetticidi, pesticidi o fertilizzanti sintetici, ma nel pieno rispetto dei bachi. Questi vengono infatti allevati e lasciati vivere secondo i loro ritmi, la seta viene recuperata soltanto alla loro morte naturale.
La tunica-kimono Wildflower è realizzata in creed di seta naturale, per un capo leggero, morbido e luminoso, adatto in primavera per valorizzare la femminilità. La lavorazione del filato permette infatti di ottenere una texture brillante, capace di garantire degli stupendi giochi di luce.
La proposta di Eticlò è disponibile sul sito ufficiale a un prezzo di 280 euro.
Un vestito in cotone organico, da PlayUp
Nell’armadio primaverile non può nemmeno mai mancare un abito lungo in maglina, dal taglio morbido, da indossare per un pomeriggio nel verde o, perché no, in vista di un aperitivo.
Tra le tante proposte disponibili sul mercato, PlayUp – una realtà portoghese con una distribuzione abbastanza capillare in tutta Europa – offre una soluzione dal minor impatto ambientale. Si tratta del suo vestito in maglia con scollo a V, realizzato in cotone organico e misto lino.
Il filato scelto da PlayUp è garantito dalla certificazione GOTS, che assicura il massimo della sostenibilità nella coltivazione delle materie prime, nella loro lavorazione e in fatti di sicurezza e rispetto dei diritti dei lavoratori. I capi sono inoltre certificati OEKO-TEX e sono testati per assicurare l’assenza di sostanze nocive che, al contatto con la pelle, potrebbero determinare delle pericolose reazioni allergiche.
Dalla vestibilità morbida e fresca, l’abito è disponibile sul sito ufficiale di PlayUp, a un prezzo di 87.50 euro.
Cotone organico d’ispirazione etnica, da Bijondo
Arriva infine da Lecce una collezione di abiti primaverili davvero unica nel suo genere, con capi dai colori e dalle stampe originali, d’ispirazione quasi etnica. È il design che ha voluto Bijondo per la sua collezione, un brand artigianale pugliese decisamente attento alla sostenibilità dei propri capi.
Il vestito Sharmili è un elegante e versatile abito longuette, con scollo a “V”, maniche a sbuffo e vita elasticizzata. Morbido e decisamente primaverile, con il suo intenso colore verde, è disponibile sia in cotone biologico tessuto a meno che in seta satin, per assecondare le richieste di tutti i consumatori. Vi è però di più, poiché l’abito è cucito, tinto e stampato a mano: una scelta che rende unica ogni singola creazione.
L’abito longuette è disponibile sullo store ufficiale Bijondo a un prezzo compreso tra 199.20 e 249 euro.
I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale.
Le aziende e i prodotti segnalati sono stati recensiti di mia iniziativa e in base ai miei gusti e valori.
Tessa Gelisio
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