Cosa c’è di più comodo di una morbida tuta per lanciarsi nello sport oppure per il tempo libero? Quando mi dedico al mio allenamento quotidiano, oppure mi concedo una passeggiata nella natura, non ne posso fare davvero a meno. D’altronde, non c’è nessun altro indumento che mi faccia sentire così a mio agio: le tute non limitano il movimento, mantengono il corpo sufficientemente caldo e garantiscono una buona traspirazione della pelle.
Eppure anche quando scelgo una tuta presto particolare attenzione all’ambiente. Come? Non solo prediligendo fibre naturali e riciclabili, ma anche affidandomi a marchi che hanno fatto di una maggiore sostenibilità la loro vocazione. Ecco perché ho deciso di fornirvi alcuni utili spunti.
Dal jeans riciclato nasce la tuta perfetta: merito di Rifò
Rifò è un’azienda di cui vi ho parlato molte volte e, anche sul fronte delle tute per lo sport e per il tempo libero, si conferma una delle leader del nuovo mercato della moda più sostenibile. Dal 2017 il gruppo ha deciso di produrre indumenti da filati rigenerati: cotone, lana, cashmere, lana cardata, poliestere e jeans. La filosofia alla base di questo progetto è molto semplice, ma efficace: recuperare materie prime da vecchi indumenti, oppure da scarti di origine industriale, per donare loro una nuova vita. Il tutto coniugando alla perfezione le abilità dell’artigianato toscano – Rifò nasce proprio in Toscana – con le tecnologie ambientali più moderne, grande espressione del made in Italy.
Nell’ampia collezione di Rifò, non mancano ovviamente le tute. Sono rimasta ad esempio particolarmente stupita dalla qualità della tuta Bobbi, realizzata dal recupero di vecchi jeans, rigenerati per ottenere un nuovo filato. Dall’ottima vestibilità, grazie anche all’ampio collo della felpa e ai pantaloni che morbidamente accompagnano la silhouette, la tuta risulta calda, offre la massima possibilità di movimento e il tessuto non è solo traspirante, ma vede al suo interno dei comodi para-sudore per le attività di fitness più intense. E se questo non bastasse, la composizione è davvero a prova d’ambiente: 24% cotone rigenerato da vecchi jeans, 41% di cotone rigenerato da scarti industriali, 28% di cotone organico e 7% di cotone vergine.
La felpa è offerta sullo shop di Rifò a 69 euro, mentre i pantaloni a 79. Non è però tutto, poiché la confezione – in cartone e corda – verrà consegnata all’interno di una borsa riciclabile per future spedizioni. Più sostenibile di così!
Tuta per lo yoga? Ci pensa YogaEssential
La tuta non è solo il sinonimo di una sessione di jogging o di allenamento intensivo, è anche uno dei capi prediletti per lo yoga. In questo caso deve però avvolgere il corpo, per garantire la massima elasticità dei movimenti, e soprattutto risultare ben traspirante. Sono queste le ragioni che mi hanno spinto a consigliarvi in varie occasioni YogaEssential, azienda italiana specializzata proprio in indumenti dedicati a questa antica disciplina.
Ad esempio, la Tuta Intera Girlfriend Collective è realizzata grazie al recupero di diversi materiali plastici, per garantire il massimo dell’elasticità – essenziale per le sessioni di yoga più intense – senza pesare sull’ambiente. Grazie al tessuto al 79% in poliestere ricavato dal PET di riciclo e 21% di elastan da recupero, ogni tuta permette di riciclare ben 46 bottiglie d’acqua. Lo scollo squadrato, le spalline regolabili e l’effetto modellante del tessuto fanno il resto.
La tuta è disponibile sullo store YogaEssential a 88 euro.
Da Ecoalf la tuta ideale per la città
Le tute sono anche sinonimo di street-wear, per girare comodi in città tra un appuntamento e l’altro. E quando si parla di street-wear sostenibile, non si può ignorare una proposta tanto interessante come quella di Ecoalf. L’azienda spagnola è nata nel 2009 con l’obiettivo di diffondere una moda più sostenibile, puntando sul riciclo di materiali che altrimenti finirebbero nelle discariche o, ancora, nell’ambiente. Solo con la collezione autunno-inverno 2021, Ecoalf ha riciclato più di 4.5 milioni di bottiglie di plastica. In più, usa anche nylon riciclato – anche da lenze da pesca – e cotone di recupero, oltre a finanziare numerosi progetti ambientali.
La tuta Baiona è un esempio di questa attenzione ambientale: è realizzata al 65% in cotone organico e al 35% in cotone riciclato e la sua produzione, rispetto alle tecniche più classiche del mercato, ha permesso di risparmiare 1.03 chilogrammi di CO2 e 13.518 litri d’acqua. La felpa vede un taglio morbido ed è dotata di ampio cappuccio, mentre i pantaloni sono larghi e con taglio dritto per la massima libertà nei movimenti.
La tuta è in vendita sul sito ufficiale a partire da 119 euro, felpa e pantaloni scomponibili.
Tute Fair Trade con Patagonia
Fra i tanti marchi più sostenibili per lo sport-wear, non si può non citare ancora Patagonia: un brand che non ha bisogno di troppe presentazioni, poiché diventato sinonimo di abbigliamento attento all’ambiente. D’altronde l’azienda ha molto a cuore il proprio impatto produttivo e, oltre ad avviare progetti di riduzione della CO2 e implementare le certificazioni Fair Trade per garantire la propria responsabilità sociale e lavorativa, utilizza materie prime naturali e organiche.
La felpa P6 Label Organic Hoody è perfetta per lo sport all’aria aperta, grazie al suo caldo cappuccio e le maniche raglan che garantiscono la massima libertà di movimento. È realizzata in cotone al 100% organico, con cuciture certificate Fair Trade, senza contaminazioni di ftalati e PVC, nonché risparmiando l’82% di acqua e il 12% di CO2. La si può abbinare ai pantaloni Humpi Rock, in canapa, poliestere riciclato ed elastan di recupero.
La felpa è in vendita a 90 euro, allo stesso prezzo i pantaloni.
Lo sport-wear etico di Under Protection
Arriva infine dalla Danimarca una proposta di sport-wear etico, quella di UnderProtection. L’azienda ha ottenuto un buon riscontro in Europa per la sua filosofia rivolta alla protezione ambientale: tutti i capi che realizza prevedono infatti l’utilizzo di cotone organico o recuperato da scarti di produzione, a cui si aggiunge il materiale Tencel – una fibra elastica e naturale, ricavato dalla lavorazione di piante come l’eucalipto e la lana riciclata. Ancora, tutte le creazioni sono cruelty-free e sono state certificate GOTS, per assicurare l’uso solo di fibre organiche.
La tuta Tracy, scomponibile anche solo con l’acquisto della felpa o dei pantaloni, è prodotta con cotone organico. Calda e morbida, è perfetta sia per una giornata da trascorrere in relax in casa che per l’allenamento, il tutto con grande stile: sia sul profilo della felpa che su quello dei pantaloni, infatti, sono applicate delle sbarazzine frange.
Sia la felpa che i pantaloni sono venduti singolarmente a 110 euro ciascuno.
Insomma, le proposte sul mercato non mancano: allora impegniamoci affinché la nostra prossima sessione di sport – o anche di relax casalingo – sia accompagnata da tute a basso impatto sul Pianeta!
No Comments