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Endometriosi: 5 cose che “Lei” deve sapere


Dai sintomi alle alternative terapeutiche, ai centri specializzati nella cura di questa malattia

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Forse non tutti ne hanno sentito parlare: gli stessi medici fanno fatica a riconoscerla. Si sa ancora troppo poco riguardo a questa patologia femminile, le cause dell’insorgenza sono ignote, le cure difficilmente risolutive, la diagnosi non sempre è tempestiva perché si può manifestare in modalità completamente differenti, e di conseguenza non abbiamo nemmeno modo di sapere quante donne ne soffrono: si stima che in Italia colpisca circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, ma è sicuramente una cifra al ribasso, proprio perché è sottodiagnosticata.

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Foto: www.donnainsalute.it

 

Ne ho sempre sentito parlare e da voi mi sono stati spesso richiesti approfondimenti in merito; così, ho deciso di contattare la Dott.ssa Angela Maio, ginecologa esperta nel trattamento dell’endometriosi, e di rivolgerle qualche domanda.

Queste sono le cose fondamentali da sapere:

1) COS’E’ L’ENDOMETRIOSI

«È la presenza anomala dell’endometrio, il tessuto che riveste l’utero, al di fuori della sua sede: per cause non chiare migra verso altri organi, come ovaie, peritoneo, intestino, vie urinarie, ma anche oltre l’addome, ad esempio nel torace. L’endometrio risponde alle stimolazioni ormonali e si comporta allo stesso modo anche in sedi diverse.»

2) SINTOMI

«Non sempre ci sono: il 5-10% delle donne che soffrono di endometriosi sono asintomatiche. E quando presenti, i sintomi possono essere molto diversi: il fatto che non siano così definiti è il motivo per cui purtroppo a volte non si riesce a fare la diagnosi corretta. Comunque nella maggior parte dei casi troviamo dolori mestruali molto forti, o dolore durante i rapporti, oppure dolori pelvici cronici; parliamo di dolori intensi, che compromettono le normali attività quotidiane.»

3) DIAGNOSI

«Un medico esperto di questa patologia la riconosce tramite visita specialistica ed eventualmente un’ecografia.»

4) CURE

«Difficile trovare una soluzione definitiva: certo, se troviamo una cisti isolata è sufficiente rimuoverla tramite intervento; nella maggior parte dei casi però i tessuti dell’endometrio fuori sede sono tanti e troppo diffusi per toglierli tutti. La terapia più utile in questo caso è la pillola anticoncezionale, con un adeguato dosaggio ormonale, che, mettendo “a riposo” le ovaie, interrompe la stimolazione dell’endometrio. Anche io, da esperta di cure naturali, in questo caso non posso offrire soluzioni alternative; le cure dolci però possono essere utilizzate come supporto per contrastare gli effetti collaterali della pillola, temuti da molte donne.»

5) COSA SUCCEDE SE NON VIENE DIAGNOSTICATA E CURATA SUBITO

«Oltre alla qualità della vita, personale e lavorativa, inevitabilmente compromessa, una mancata diagnosi può portare a conseguenze gravi come l’infertilità: quando una donna fatica a concepire un figlio, nel 40% dei casi soffre di endometriosi. E purtroppo molte lo scoprono proprio in questo modo, avendo ignorato i sintomi fino a quel momento e avendo sempre considerato il dolore come una cosa normale. Usciamo da questo cliché: i dolori mestruali o pelvici molto forti non sono la norma, perciò quando si presentano devono far insospettire. Ancora più importante poi, la prevenzione: eseguire controlli regolari, anche in assenza di problemi, è l’unica soluzione per non rischiare diagnosi tardive e pagarne le conseguenze.»

 

Con l’intento di fare una corretta informazione, ed essere di supporto a tutte le donne che soffrono di questa patologia, è nata APE onlus, Associazione Progetto Endometriosi: dalla liste dei centri italiani specializzati per la cura all’organizzazione di gruppi di sostegno con psicologi volontari, qui potete trovare tutto quello di cui avete bisogno.

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Foto: www.apeonlus.it

Attualmente APE onlus si sta battendo affinchè l’endometriosi venga ufficialmente riconosciuta come malattia: incredibile ma vero, ancora non sono previste né esenzioni di ticket per visite ed esami necessari né certificati medici per assenza dal lavoro, cosa a cui spesso sono costrette le donne che ne soffrono e che per questo compromettono la propria carriera.

Speriamo che la politica intervenga presto e le donne vengano assistite come meritano.

Grazie alla Dott.ssa Angela Maio per la consulenza

Foto copertina: www.somatologia.it

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