Comode, leggere e perfette per muoversi sia in città che nel verde: un paio di morbide sneaker non può mai mancare nella scarpiera. Un tempo calzature simbolo dello street wear, oggi queste scarpe sono state sdoganate anche dall’alta moda: sempre più di frequente gli stilisti le abbinano ad abiti da giorno e da sera, anche per rendere meno rigoroso un outfit troppo inamidato. Ma per quanto tutti amino queste calzature, in pochi si chiedono davvero quale sia il loro impatto sull’ambiente: plastica, gomma e pelle sintetica possono infatti avere conseguenze importanti sia in termini di emissioni che di smaltimento. Che fare, allora?
Fortunatamente, da qualche anno esistono diversi marchi che hanno deciso di investire sulle sneaker più sostenibili. Alcuni brand le realizzano con materiali di riciclo, come ad esempio gli scarti delle lavorazioni dell’industria tessile o la plastica raccolta dai mari. Altri, invece, hanno puntato sulle più insolite e resistenti fibre vegetali, per offrire ai consumatori la stessa versatilità delle soluzioni più classiche ma dall’impatto bassissimo sull’ambiente. Ma quali comprare? Ho scelto per voi alcuni modelli.
ID.Eight: le scarpe dall’anima green
Non bisogna andare lontano per trovare delle sneaker belle, comode e più sostenibili: l’Italia su questo fronte è un Paese decisamente virtuoso, che nulla ha da invidiare ai grandi brand d’Oltreoceano. Merito di marchi come ID.Eight, realtà toscana che ha fatto del basso impatto ambientale la propria filosofia aziendale.
Dall’impegno e dalla ricerca di ID.Eight sono nate delle calzature che rispettano l’ambiente, come quelle che indosso, dalla fase di progettazione al packaging, per offrire ai consumatori delle scarpe durature e di tendenza impiegando un sapiente mix di materiali naturali e fibre di riciclo. Dalle foglie di ananas alle bucce e i torsoli di mela, passando per il cotone biologico, la plastica riciclata e molto altro ancora: così sono nate queste scarpe ecologiche, facili da smaltire e riciclare e soprattutto anche a basse emissioni.
Grazie alla collaborazione con diversi fornitori, ID.Eight impiega delle fibre di origine vegetale ottenute tramite dei processi di bio-polimerizzazione. Abbiamo ad esempio Piñatex, una fibra ricavata dalle foglie di scarto dell’ananas, ma anche AppleSkin ottenuta dalle mele e Vegea dalle vinacce. A questi tessuti vegetali si aggiungono lycra e mesh riciclati, nonché un packaging completamente biodegradabile: addirittura all’interno della confezione è presente una pallina di semi, da piantare in vaso o direttamente in giardino.
Le sneaker che indosso sono le Duri Silver di ID.Eight, delle scarpe realizzate con una grande attenzione per l’ambiente. Le calzature, con il loro scintillante profilo argentato, sono state infatti create a partire dalle fibre bio-polimerizzate citate poc’anzi, nonché da cotone, poliestere, carta e gomma da riciclo. E oltre a essere un prodotto completamente riciclabile, si tratta anche di sneaker cruelty-free: la soluzione ideale sia per gli utenti vegani che per coloro che preferiscono non indossare elementi di derivazione animale.
Le sneaker Duri Silver sono disponibili sullo shop ufficiale di ID.Eight, a un prezzo di 189 euro.
Womsh: stile classico, filosofia moderna
Sempre dal made in Italy arrivano le proposte di Womsh, azienda veneta che dal 2014 ha deciso di produrre scarpe più sostenibili. Acronimo di “Word of mouth shoes”, il brand vuole non solo proporre delle calzature più ecologiche e facilmente riciclabili, ma anche trasmettere un preciso messaggio: la moda amica dell’ambiente non è utopia, è possibile già da oggi.
Le sneaker di Womsh vengono realizzate a partire da resistenti fibre naturali – come l’AppleSkin, ricavata dalle mele – così come da materie di riciclo. Non è però tutto, poiché l’azienda per le sue operazioni si avvale di energia al 90% pulita, ha avviato piani di compensazione della CO2 grazie a una collaborazione con LifeGate e impiega per il packaging solo cartone riciclato e carta ricavata dagli scarti del mais. La produzione italiana e lo spirito Made In Italy permettono inoltre di ridurre ulteriormente le emissioni, con costi ambientali di trasporto ridotti.
Fra le tante proposte, mi hanno incuriosito le sneaker Snik: un design classico, ma dalla filosofia molto moderna. La scarpa bianca con stringhe azzurre riporta infatti sulla tomaia la scritta “Choose the Change” – “scegli il cambiamento” – per lanciare un messaggio a ogni singolo passo. Le calzature sono realizzate a partire dal tessuto AppleSkin, a cui si aggiunge una fodera in microfibra e cotone riciclati, lacci in PET riciclato, plantare sempre in AppleSkin, poliuretano da recupero e suola in gomma riciclabile. Ancora, il modello è cruelty-free, certificato vegan da PETA.
Le scarpe Snik sono disponibili sullo shop ufficiale al costo di 119 euro.
Yatay: compri una sneaker e pianti un albero
La grande tradizione dell’artigianato marchigiano unita allo stato dell’arte nella difesa dell’ambiente: si potrebbe definire così Yatay, un brand tutto italiano che ha fatto delle sneaker amiche dell’ambiente la propria missione. Tanto che l’azienda, per dimostrare di essere lontanissima dalla pratica sempre più diffusa del greenwashing, sul proprio sito ha elencato per filo e per segno tutti i materiali impiegati e le tecniche di produzione. E non manca nemmeno una bella iniziativa: sulla tomaia di ogni sneaker è impresso un codice che, inserito sul sito, permette di piantare un albero presso foreste certificate per compensare completamente la CO2 emessa con la produzione della calzatura.
Yatay non utilizza pelle “ecologica” per le proprie scarpe, poiché derivata da materiali plastici e dal petrolio, bensì dei “bio-polioli”: dei polimeri estratti da mais e cereali non destinati all’alimentazione umana. Vengono poi riciclate le bottiglie di plastica, recuperata gomma degli pneumatici e legno da foreste al 100% sostenibili.
Fra le tante alternative, balza all’occhio il modello Irori Green X Supersnake, pensato per un’utenza giovane e molto social. Il profilo in verde subacqueo la rende una proposta in linea con le tendenze, per una scarpa completamente riciclabile e cruelty-free.
Questa sneaker Yatay è offerta sullo store ufficiale a 224 euro.
Wao, la sneaker ottenuta dalla canapa naturale
Arriva invece dal Nord dello Stivale un’azienda che non solo ha voluto realizzare delle sneaker più sostenibili e cruelty-free, ma anche puntare sull’economia circolare. Si tratta di Wao, realtà con sede a Bologna e fornitori tra Veneto, Lombardia e Marche, che ha fatto della filiera corta e del Made in Italy “trasparente” il proprio cavallo di battaglia.
Wao realizza delle calzature al 97% riciclabili, grazie all’impiego di materiali quali il cotone biologico compostabile, il nylon rigenerato Econyl, il lattice biodegradabile e soprattutto la canapa naturale. Oltre a essere completamente biologica e biodegradabile, questa fibra è infatti nota per la sua resistenza e per la grande durata. Approfittando di una filiera corta nonché a breve distanza dai fornitori, la società può abbattere sensibilmente le emissioni di CO2 in tutte le fasi della produzione e del trasposto. Ancora, Wao conferma i propri standard ambientali con apposite certificazioni e sostiene delle associazioni non-profit dedite sia alla tutela della natura che degli animali.
La sneaker Wao Hemp Naturali e Nero si distingue per la sua suola completamente nera, abbinata a una tomaia in canapa naturale panna, colorata usando unicamente tinte vegetali. Oltre alla canapa, la scarpa impiega lattice biodegradabile, gomma compostabile Go!Zero e cotone biologico, il tutto per assicurare leggerezza ed elevata durata.
Questa calzatura è disponibile sullo shop ufficiale a un prezzo pieno di 169 euro, momentaneamente scontato a 129.
AllBirds, sneaker più sostenibili anche per lo sport
Non sempre una sneaker dal design classico è sufficiente, per gli amanti dello sport servono anche calzature dalla suola leggermente più rinforzata, pronte ad attutire i colpi durante l’allenamento o la corsetta quotidiana. Per essere più sostenibili, in questo caso si deve però guardare oltre i confini dell’Italia, con AllBirds.
La società è nata in Nuova Zelanda diversi anni fa, ma oggi dispone di magazzini e produzione capillare in tutta Europa, affinché si riducano i costi ambientali dovuti al trasporto delle merci. Nata con la volontà di offrire ai clienti sia delle soluzioni per il tempo libero che per il workout, il gruppo agisce su diversi fronti ambientali. Il brand si propone infatti di utilizzare il 75% di materiali naturali riciclati per la produzione della sue scarpe, a cui si aggiungono materie prime vergini di origine vegetale. Ancora, investe sul ridurre il proprio carbon footprint con opere di compensazione della CO2, si avvale di fibre provenienti dall’agricoltura e dall’allevamento rigenerativo e mira a produrre scarpe durature nel tempo, riducendo così sprechi e frequenza dei cambi.
Fra i materiali preferiti da AllBirds spicca la lana più sostenibile, proveniente sia dal riciclo che da allevamenti a basso impatto, ma anche soluzioni innovative come lo SweetFoam – un materiale a impatto zero – e la Plant Leather, ovvero una pelle del tutto vegetale. Non manca poi il cotone biologico, la canna da zucchero, plastica e nylon riciclati e Trino, anche dai gusci dei crostacei scartati dall’industria alimentare.
Tra le tante proposte, le Women’s Tree Runners solo la proposta ideale per gli appassionati della corsa, grazie all’ottima aderenza sul piede, la suola alta e la morbidezza. Realizzate da fibre di eucalipto da foreste certificate, prevede una intersuola SweetFoam derivata dalla canna da zucchero, nonché uno strato tessile ottenuto dall’olio di ricino e la lana merinos.
Queste scarpe AllBirds sono disponibili sul sito ufficiale a 110 euro.
Non ci sono quindi più scuse: anche le sneaker possono essere più sostenibili e, sul fronte del design e del prezzo, non hanno nulla da invidiare ai brand più famosi delle calzature per il tempo libero.
No Comments