Quanti alberi dovrebbe piantare un singolo cittadino europeo, per assorbire le sue emissioni annuali di CO2? Sono certa che si tratta di una curiosità che sarà sorta a molti, d’altronde quando si parla di emissioni di gas climalteranti, la prima soluzione che balza alla mente è compensarle con nuove piante. Eppure, a discapito delle credenze comuni, quella della piantagione è una strada tutt’altro che semplice e, fatto non meno importante, non di certo sufficiente per catturare tutta l’anidride carbonica in eccesso. Che fare, di conseguenza?
Insieme a Paolo Viganò, fondatore di Rete Clima, ho cercato di analizzare quante piante servirebbero per sostanzialmente azzerare le emissioni climalteranti di un singolo cittadino e, ancora, i limiti di questo approccio.
Quanta CO2 emette un singolo cittadino europeo?
Innanzitutto, è necessario partire da un presupposto: i cittadini europei emettono più CO2 di quanto si potrebbe pensare. In base ai dati resi disponibili dall’European Environmental Agency, in media una singola persona emette ben 7 tonnellate di CO2 all’anno.
Come facile intuire, la quantità di CO2 effettivamente emessa può sensibilmente variare a seconda dello stile di vita e del luogo di residenza, è una media. Inoltre, è necessario considerare che la stima si basa sulla CO2 equivalente, ovvero considerando la totalità dei diversi gas a effetto serra.
Ma da dove derivano delle così alte emissioni? In genere, per il calcolo si considera:
- circa 2,5 tonnellate di CO2 l’anno per le necessità di riscaldamento e i consumi di energia elettrica, da mix energetico europeo;
- circa 2 tonnellate per i trasporti, sia con mezzi pubblici che privati;
- circa 2 tonnellate per i beni di consumo e alimentari, considerando anche la produzione industriale che questi comportano;
- circa 0,5 tonnellate per i servizi pubblici, come scuole, ospedali e l’illuminazione stradale.
Se si considera che in Europa vi sono 447 milioni di persone, si emettono ben 3,13 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, una cifra davvero incredibile.
Quanti alberi servono per assorbire la CO2 del singolo Cittadino
In base alle emissioni medie di CO2 equivalente per il singolo cittadino europeo, quanti alberi si dovrebbero piantare per assorbirle? Innanzitutto, bisogna considerare che le emissioni di CO2 seguono il principio “fast in, slow out”: in altre parole, i gas climalteranti vengono rilasciati in atmosfera molto rapidamente a causa degli importanti consumi energetici di ciascuno di noi, ma il loro assorbimento da parte dei cosiddetti pool di carbonio – gli alberi, il suolo e gli oceani – è invece un processo lento. Basti pensare che un singolo albero impiega molti anni per arrivare al suo picco di assorbimento, poi poi iniziare a calare progressivamente, così come anche evidenziato dal rapporto AR6 dell’IPCC.
Di conseguenza, grazie alle stime di Rete Clima, emerge che per riassorbire le 7 tonnellate di CO2 pro capite emesse in un anno, un individuo dovrebbe piantare:
- 15 tra alberi ed arbusti, creando cioè una alternanza simile a quella naturale, che però impiegherebbero il loro intero ciclo vitale (oltre 30 anni) per assorbire le emissioni di un unico anno di consumi di una singola persona;
- 350 alberi in una volta sola, che permetterebbero di assorbire in circa 1 anno, le emissioni pro capite pari a 7 tonnellate di CO2 equivalente annuali, proseguendo certamente poi con l’assorbimento di future emissioni per circa almeno circa 30 anni;
Assorbire tutta la CO2 emessa solo con gli alberi?
Dalle cifre emerse, la domanda sorge più che legittima: ma è possibile assorbire le emissioni dei singoli cittadini, semplicemente piantando alberi? D’altronde, è abbastanza improbabile che una persona possa disporre dello spazio sufficiente per piantare 15 alberi e arbusti ogni anno o, peggio ancora, 350 esemplari in un colpo solo. E, probabilmente, non ci sarebbe nemmeno sufficiente spazio sull’intero Pianeta, se si pensa che altri Paesi – come, ad esempio, gli Stati Uniti – hanno emissioni annuali pro-capite ancora più elevate.
Appare quindi evidente che, per quanto la riforestazione sia certamente importante per ridurre la concentrazione di CO2 in atmosfera, sia necessario ricorrere a più strategie:
- ridurre le emissioni in partenza, ad esempio scegliendo fonti energetiche rinnovabili, adottando uno stile di vita più sostenibile, eliminando i consumi superflui, e ottimizzando gli spostamenti e migliorando i processi produttivi. È la scelta in assoluto più vincente e sicura;
- elaborare strategie avanzate di cattura della CO2, ad esempio con lo stoccaggio al suolo e altre soluzioni analoghe. Fronte su cui siamo ancora molto indietro.
Quali servizi ci possono aiutare a ridurre le nostre emissioni
Per quanto sia praticamente impossibile che un individuo possa piantare 15 tra alberi ed arbusti, o 350 tutti insieme, vi sono dei servizi che possono risultare d’aiuto. Sono ormai diverse le piattaforme che, previo un piccolo pagamento, permettono di finanziare la piantagione sia di arbusti che di alberi già adulti, in diverse zone del mondo, anche se non sempre certificati.
Le alternative sono davvero le più disparate e si adattano sia ai privati che alle aziende, queste ultime spesso in cerca di enti capaci di realizzare la compensazione dei crediti di CO2, un processo lungo e complesso che, giocoforza, richiede l’intervento di esperti di settore. Fra le tante alternative, si possono citare:
- Rete Clima, per la riforestazione per le aziende, con oltre 10 anni d’esperienza, offre numerosi servizi per la compensazione certificata dalla CO2, anche tramite diversi progetti di riforestazione;
- ZeroCO2, per la riforestazione per privati, con progetti ad alto impatto sociale ed elevata sostenibilità, anche allo scopo di contrastare i cambiamenti climatici.
In definitiva, piantare alberi non è una soluzione sufficiente – ma, comunque, essenziale – per assorbire le nostre emissioni di CO2. Tuttavia, alcuni buoni comportamenti e servizi ci aiutano a ridurre sensibilmente il nostro impatto ambientale, a un costo davvero irrisorio.
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