Green lifestyle

Acquisti su Internet: i prodotti più pericolosi


Quali sono gli articoli a cui bisogna fare attenzione e come evitare fregature

Internet è un’arma a doppio taglio. È certamente una grande risorsa, ma quando un paio di click ti aprono letteralmente il mondo, le insidie sono sempre dietro l’angolo; questo vale per la ricerca di informazioni in rete, che come spiegavo nel post della settimana scorsa non sempre rimanda a fonti attendibili, e vale soprattutto quando si vogliono fare acquisti online.

Lo shopping in rete è una bella comodità, perché permette di fare spese senza muoversi da casa, evitando corse per la città e negozi affollati, e anche perché spesso si trovano delle ottime offerte: sarà per questo che gli e-commerce piacciono sempre di più agli italiani. Oggi sono almeno 14 milioni gli habitué degli acquisti online, il 13,5% in più rispetto all’anno scorso, anche se siamo in minoranza rispetto agli altri Paesi europei; il motivo che trattiene molti? La paura di fregature. Non è poi così infondata, ma per stare tranquilli basta osservare qualche regola d’oro per fare acquisti sicuri su Internet: verificare l’attendibilità del venditore, controllando i suoi dati come nominativo, e-mail (che risponda), telefono (che sia effettivamente raggiungibile); leggere con attenzione la descrizione del prodotto che volete acquistare, per evitare brutte sorprese; avere un programma antivirus funzionante; evitare la carta di credito e preferire una prepagata.

Certo, non si è mai davvero sicuri, anche per altri motivi. Poche settimane fa, il Wall Street Journal ha pubblicato i dati di un’indagine durata mesi, trascorsi ad analizzare vari tipi di prodotti in vendita su Amazon: ne hanno identificati oltre 4.000 come pericolosi, alcuni perché con falsa certificazione di sicurezza, altri, come i giocattoli, senza i doverosi avvisi sull’uso da parte dei bambini.
Sempre su Amazon e altre famose piattaforme di e-commerce come eBay, sono stati identificati diversi articoli realizzati in Cina che non rispondono agli standard di qualità. E si tratta di pericoli impensabili, provenienti da oggetti di uso comune come carta igienica e fazzolettini: fabbricati con carta non trasformata, contrariamente a quanto dice la legge, presentavano macchie colorate nonostante fossero stati trattati con agenti sbiancanti (nocivi per la salute), oltre a una quantità di batteri decisamente preoccupante.
Sicuramente bisogna prestare attenzione a tutto quello che è Made in China, perché non sempre conforme agli standard europei, ma una cosa da tenere sempre a mente è che su Internet non si dovrebbe acquistare ovunque né qualunque cosa. Esistono alcuni prodotti a cui, più di altri, bisogna fare attenzione se proprio li si vuole cercare in rete.

Foto: varenews.it

Il primo esempio sono i giocattoli, doppiamente pericolosi perché utilizzati dai più piccoli. Tra i primi a mettere in guarda i consumatori è stata l’associazione Greenpeace, che già più di 20 anni fa, quando ancora si parlava poco di sostanze tossiche, denunciava “I giocattoli sono pieni di veleni utilizzati nella plastica e che alla fine vengono assorbiti dal sangue”. I veleni cui si riferiscono sono gli ftalati, additivi che servono a rendere la plastica morbida e flessibile, ma che sono anche degli interferenti endocrini; proprio per questo motivo, nel 2009 sono stati soggetti a una restrizione a livello europeo, che ne ha limitato la concentrazione al massimo dello 0,1% nei prodotti per l’infanzia come i giocattoli. Eppure… non siamo comunque al sicuro.
Quest’estate l’associazione danese FBR Tænk Kemi ha lanciato un allarme: quasi 1 giocattolo su 3 in vendita su famosi portali come Amazon, eBay e Wish contiene ftalati oltre i limiti di legge (ne hanno acquistati 29 in tutto e sottoponendoli alle analisi hanno trovato alte concentrazioni in 9 di questi). Com’è possibile? Semplice, perché i prodotti in vendita online non offrono le stesse garanzie di quelli prodotti in Europa: molti di questi giocattoli provenivano dalla Cina, dove le norme di sicurezza non sono molto restrittive.
E il rischio non riguarda solo la Danimarca. Anche nel nostro Paese arrivano giocattoli non a norma di legge: nel 2012 ci fu un caso clamoroso, in cui vennero sequestrati circa 300mila articoli realizzati sempre in Cina e contenenti concentrazioni troppo alte di ftalati.

Foto: certifico.com

I giocattoli sono da sempre in testa alla classifica dei prodotti segnalati dal RAPEX, un sistema di allerta condiviso dai Paesi dell’Unione Europea per raccogliere e condividere notizie relative a prodotti pericolosi venduti online (esclusi quelli alimentari); le Autorità ricevono mediamente 50 segnalazioni alla settimana, e una volta verificate si occupano del richiamo o del ritiro degli articoli. Infine, la Commissione europea redige dei rapporti settimanali delle segnalazioni, rendendoli accessibili al pubblico.
Lo scorso aprile è stato pubblicato il rapporto annuale, con i dati relativi al 2018: delle 2.257 denunce arrivate da tutta Europa, il 31% riguardava proprio i giocattoli, seguiti dai veicoli a motore (19%), abbigliamento (10%) e dispositivi elettronici (8%). E indovinate un po’ da dove vengono la maggior parte di questi prodotti pericolosi? Naturalmente dal principale importatore europeo: il 53% delle segnalazioni erano per articoli provenienti dalla Cina.

Foto: certifico.com

Anche il settore tessile comunque è uno dei più critici: sul sito del Ministero della Salute ho letto che tra i prodotti notificati attraverso il sistema RAPEX ci sono stati diversi vestiti e scarpe trattati con composti tossici vietate dal REACH (il regolamento dell’Unione europea che disciplina l’uso delle sostanze chimiche), come alcuni coloranti in grado di rilasciare ammine, cancerogene, e cromo esavalente, cancerogeno; inoltre sono stati ritrovati ftalati nelle tutine e bavaglini per neonati oltre i limiti consentiti, e abbigliamento, scarpe e accessori con tracce di dimetilfumarato (DMF), un biocida non autorizzato in Europa, che a contatto con la pelle provoca gravi dermatiti e lesioni ulcerative. Si trattava naturalmente di prodotti di importazione: non a caso, un rapporto sui prodotti di consumo fabbricati in Cina in vendita sui portali online evidenziava che oltre un terzo dei vestiti per bambini analizzati erano fuori legge.

Foto: ilpost.it (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)

Attenzione poi anche ai casalinghi. Sempre dal Ministero della Salute arriva l’avvertimento su alcuni prodotti, segnalati anche dal RAPEX, provenienti ancora una volta dalla Cina e contenenti amianto, una sostanza che sappiamo essere cancerogena ma che il Paese asiatico non ha ancora messo al bando. Ad esempio, tra il 2006 e il 2007 in Italia sono stati sequestrati quasi 60.000 thermos Made in China che rischiavano di liberare fibre di amianto; più avanti, sono finite nel mirino delle fiaccole da giardino in bambù, ancora più pericolose perché le parti in amianto erano esposte.

Non voglio demonizzare Internet, la rete in sé non è né buona né cattiva, tutto dipende dall’uso che se ne fa. Quindi, non rinunciate alla comodità degli acquisti online, ma prestate qualche accortezza in più: prima di procedere, consultate il sito di RAPEX e verificate che il prodotto non compaia tra quelli segnalati.
E se invece siete voi a riscontrare qualche problema, fate una recensione sul sistema di allerta, così aiuterete a mettere in guardia gli altri possibili acquirenti!

 

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