Green Fashion

Borse: i modelli più sostenibili per la prossima primavera


Tessa Gelisio, borse per la primavera

Con la primavera ormai alle porte, è giunto il momento del cambio borse. Si tratti di piccole pochette per una serata galante, oppure di grandi shopper per tutte le necessità quotidiane, le borse sono quell’accessorio a cui non so proprio rinunciare. Eppure, anche nella loro scelta è necessario pensare al nostro impatto ambientale. Come?

La risposta è semplice: scegliendo borse in fibre naturali e sostenibili o, ancora, realizzate con materiali di riciclo. Come ad esempio la borsa Luciano Gelisio che mostro in questi scatti: la pelle trattata con concia vegetale è una delle soluzioni a più basso impatto possibili. Ed è anche duratura nel tempo: non c’è moda più ecologica di quella che supera le stagioni e i trend del momento. Di seguito, tutti i miei consigli.

I vantaggi della pelle conciata al vegetale, con le borse Luciano Gelisio

Borsa Luciano Gelisio

Non c’è niente di più duraturo, e quindi di sostenibile, di una borsa realizzata in pelle di qualità. A dispetto delle credenze comuni, la pelle è infatti a basso impatto ambientale: è un materiale di scarto di altri settori che viene completamente recuperato, capace di durare per decenni. Affinché sia davvero sostenibile, però, è necessario che venga realizzata artigianalmente e, soprattutto, sottoposta a un processo di concia vegetale: un trattamento quasi a impatto zero, senza conseguenze negative per ambiente.

Una delle linee che meglio rappresenta la sostenibilità sia della pelle, che dell’utilizzo di materiali di riciclo, è la Dalì Dusca di mio padre Luciano Gelisio. Queste borse sono realizzate con coloratissimi ritagli di camoscio riciclato, cuciti fra di loro a zig-zag e completati da angoli e inserti in pelle, ovviamente conciata al vegetale.

Una linea che si caratterizza per diverse forme e colori dominanti, nonché per la buona capienza interna, con diverse tasche, anche per lo smartphone. La linea è disponibile sul sito ufficiale a un prezzo di 190 euro.

Una borsa in sughero, da Happy to Bee

Borsa Happy to Bee

Avreste mai detto che dal sughero si può ricavare un materiale morbido e malleabile, perfetto anche per ottenere un’originalissima borsa? È questa la proposta di Happy to Bee, un marchio italiano che ha fatto della più ampia sostenibilità un vero e proprio pilastro.

La borsa Anna è stata progettata per un duplice utilizzo, sia come borsa da tracolla che come zaino, grazie agli appositi occhielli che permettono di regolarne i manici a piacere. La vera innovazione di questa borsa è però un’altra: è realizzata in morbido sughero, realizzato e certificato in Italia, con fodere interne in tessuto antistrappo e stampa Greenguard Low Chemical Emission, uno dei metodi meno impattanti oggi esistenti.

E anche la produzione mette al centro l’ambiente: ogni borsa deve essere infatti pre-ordinata, affinché si produca solo ciò che effettivamente serve. Per richiederla, basta collegarsi al sito ufficiale.

Una borsa in carta, da Uashmama

Borsa in carta Uashmama

E dopo il sughero, arriva la borsa in carta. La proposta nasce da Uashmama, marchio toscano che ha voluto investire sul materiale cartaceo AGGO: una soluzione che, oltre a garantire una grande resistenza, è completamente lavabile. Un materiale che peraltro si ottiene con un processo a basso impatto, con un consumo idrico ridotto al minimo, elementi di riciclo e cere biodegradabili.

La Totty Large Intrecciata è la soluzione perfetta sia per i mille impegni quotidiani che per un pomeriggio di relax, grazie alla sua grande pazienza. Realizzata proprio con il materiale cartaceo AGGO, intrecciato per ottenere un’originale e resistente texture, presenta degli inserti in pelle per i manici.

Disponibile in blu o i nero, è in vendita sul sito di Uashmama a un prezzo di 235 euro.

Una borsa in PVC riciclato, da Malefatte Venezia

Borse PVC Malefatte Venezia

Quale miglior modo per ridurre l’impatto ambientale della plastica, se non riciclandola per ottenere nuovi oggetti? È probabilmente questa una delle ragioni che ha spinto Malefatte Venezia a investire sul PVC riciclato per la creazione di originalissime borse.

Sabo 3.0, ad esempio, è una borsa unisex pensata per la vita di tutti i giorni, in particolare per la scuola e l’ufficio. Dotata di una tracolla completamente regolabile, la borsa è realizzata in PVC riciclato al 100% e completamente lavabile, ricavato da cartelloni e banner pubblicitari dismessi. Per questa ragione, ogni singola borsa è unica nel design e nella stampa.

La borsa Sabo 3.0 è disponibile sul sito ufficiale di Malefatte Venezia a un prezzo di 55 euro.

 L’immancabile shopper in cotone rigenerato, da Rifò

Borsa shopper Rifò

Quando si parla di borse si pensa sempre a tracolle, pochette, tote-bags e altri accessori di stile. Eppure, spesso ci si dimentica della borsa che utilizziamo più di tutte: l’immancabile shopper per il trasporto della spesa. Fortunatamente, c’è una soluzione sostenibile anche per questa esigenza.

È una delle tante idee di Rifò, marchio di cui vi ho spesso parlato qui su Ecocentrica: un’azienda specializzata nel recupero delle fibre tessili, da scarti manifatturieri o post-consumo, per realizzare meravigliosi indumenti. E proprio dal jeans rigenerato nasce la shopper Pierce, una comodissima soluzione per la spesa di tutti i giorni, con tante utili tasche anche per il trasporto di bottiglie o altri oggetti ingombranti.

La shopper è disponibile sul sito ufficiale di Rifò, a un prezzo di 35 euro. 

Dalla pelle con concia vegetale al jeans rigenerato, passando per il sughero, la carta e il PVC riciclato: sul mercato non mancano di certo le borse dall’alto profilo di sostenibilità, basta prestare attenzione ai materiali usati e al processo produttivo. Per una primavera all’insegna di nuovi accessori, senza danneggiare l’ambiente!

I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale.
Le aziende e i prodotti segnalati sono stati recensiti di mia iniziativa e in base ai miei gusti e valori.

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