Gli errori più comuni e come evitarli
Sapete qual è una delle principali cause di abbandono? La difficoltà nel gestire le situazioni della vita di tutti i giorni col proprio cane, sia esso un cucciolo o un animale già adulto, magari adottato al canile, che però vi fa ritorno in men che non si dica.
Alla base di quelli che crediamo siano problemi comportamentali dei cani, spesso c’è una difficoltà di comunicazione: il più delle volte, siamo noi umani che non sappiamo chiedere le cose in modo che loro possano recepire il messaggio, e non otteniamo quindi la reazione sperata.
Ho chiesto a Elisa Marzola, educatore e rieducatore cinofilo, quali sono gli errori più comuni che i proprietari di cani commettono con i loro amici a 4 zampe, e qualche consiglio per correggere il tiro.
Ecco qui la Top 5:
1) DARE PER SCONTATO CHE SI ABITUI SUBITO ALL’AMBIENTE
Foto: www.tuttozampe.com
Quando adottiamo un cane, dobbiamo considerare che anche per lui è un grosso cambiamento: ha bisogno di tempo per abituarsi alla sua nuova vita, conoscere gli spazi, trovare dei nuovi riferimenti. Inoltre, cani diversi hanno esigenze diverse, sia per razza e taglia, sia per il loro passato: pensiamo ad esempio ad un cane adottato dal canile, con esperienze di sofferenza alle spalle. Ogni cane ha quindi bisogno di una casa e una famiglia con determinate caratteristiche.
Prova così:
«Come fare per capire se un animale è adatto noi? Facendoci seguire e consigliare da un esperto. Potete contattare un educatore cinofilo che seguirà un iter di pre-adozione, effettuando valutazioni del carattere dell’animale e sopralluoghi presso la casa dell’aspirante proprietario, per stabilire se possono essere giusti l’uno per l’altro. La sua consulenza sarà utile anche dopo l’adozione, per gestire al meglio la fase di adattamento.»
2) LASCIARLO SOLO PER ORE
Foto: imieianimali.it
Non possiamo pretendere che un cane appena arrivato in una nuova casa, quando ancora deve rendersi conto che la sua vita è cambiata, possa essere improvvisamente abbandonato a se stesso. Non ha ancora imparato la ruotine giornaliera della famiglia e non può ovviamente essere certo che il suo padrone ritornerà!
Prova così:
«Il cane va abituato un po’ alla volta, provando a lasciarlo solo in casa in maniera graduale, iniziando con lassi di tempo più brevi e aumentando di volta in volta. Non fatelo però i primissimi giorni: avrà bisogno di almeno una settimana o 10 giorni per adattarsi al nuovo ambiente. Una buona strategia è quella di portare il cane a casa durante un periodo di ferie, così avrà tutto il tempo per iniziare a prendere confidenza con la sua nuova casa e la famiglia. Questo vale ovviamente per i cuccioli e i cani che non hanno particolari problematiche: se ne adottate uno con esperienze di abbandono alle spalle, può essere necessario l’aiuto di un esperto.»
3) FARGLI FARE PIPì IN CASA
Foto: www.caninamente.com
O meglio, non abituiamolo per nostra comodità a farla sempre in casa: i cani non sono fatti per fare i propri bisogni su delle traversine di pochi centimetri! E soprattutto, non sgridiamolo (o peggio mettergli il muso nella pipì) se gli scappa in un altro posto: potrebbe spaventarsi e non farla più davanti a noi, neanche fuori casa.
Prova così:
«Bisogna insegnare con calma ai cuccioli, ma anche ai cani adulti adottati dal canile, a non sporcare in casa. Di contro, però, bisogna portarli fuori spesso: un cucciolo può fare pipì anche 16-18 volte al giorno!»
4) FARE POCHE USCITE O TROPPO BREVI
Foto: www.ilgiorno.it
I cani hanno bisogno di uscire e fare movimento, altrimenti rischiano problemi come l’obesità o anche di andare in depressione per la noia. Le passeggiate non servono solo per bisogni fisiologici, ma anche il per il divertimento, il gioco, la socializzazione. Se portate il vostro cane a fare un giretto nei soliti posti per sì e no 20 minuti, poi non meravigliatevi se in casa è agitato!
Prova così:
«Non fatevi ingannare dal giardino: il cane ha bisogno comunque di uscire in passeggiata. Il proprio giardino lo conosce già, deve esplorare nuovi spazi, conoscere altri cani, soddisfare la voglia di predare. Il numero giusto di uscite? Minimo 2 al giorno, ma di qualità: almeno 40-60 minuti l’una.»
5) TIRARE IL GUINZAGLIO
Foto: www.clubdelcane.com
A proposito di passeggiata: voi vorreste andare in una direzione, ma il vostro cane ha deciso di prendere quella opposta ed esprime la propria decisione con forza. A quel punto voi tirate ancora di più, innescando un braccio di ferro all’ultimo sangue. E magari seguite consigli come utilizzare il collare a strozzo o tenere sempre il guinzaglio corto. Vi suona famigliare?
Prova così:
«Non bisogna trascinare il cane, ma neanche farsi trascinare. Un educatore può insegnarvi le giuste modalità di gestione del guinzaglio: esistono particolari gestualità e posture del corpo che, se assunte, permettono di farci seguire. La maggior parte delle volte, comunque, il cane tira per curiosità, per esplorare lo spazio: proviamo semplicemente a dargli un po’ di libertà e a portarlo fuori più spesso!»
Ma soprattutto, cosa più importante, evitate il fai da te: la relazione cane-uomo non si costruisce in un giorno, ci vogliono tempo, pazienza e metodi corretti. Se avete qualche difficoltà rivolgetevi subito a un esperto: saprà consigliarvi l’approccio migliore!
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