Come ho ripetuto già in altre occasioni, adottare un cane significa più che godere della sua compagnia e divertirsi con lui con giochi e passeggiate all’aperto. Adottare uno o più cani vuol dire anche responsabilità verso di loro, prendendosene cura in ogni occasione. In alcuni casi anche attraverso l’utilizzo di soluzioni più recenti come la CBD per cani.
Oltre lo scegliere cibo e snack naturali e sani. Occorre anche pensare ai loro bisogni, in termini di espressione dei propri desideri e di attenzione al loro stato di salute fisica.
Come non pensare ad esempio anche al benessere mentale del proprio cane, soggetto a suo modo a diverse tipologie di stress. Tuoni, forti rumori, fuochi d’artificio per capodanno o in corrispondenza di feste cittadine, ma anche il trascorrere molte ore al giorno da solo.
In questi ultimi anni si è parlato sempre di più dei prodotti a base di CBD derivati dalla canapa, e sempre più medici veterinari hanno cominciato a utilizzarli in casi simili a quelli citati. Di cosa si tratta esattamente e quali sono tutti gli ambiti in cui possono essere utilizzati? Vediamolo insieme.
CBD, cos’è?
CBD è un acronimo utilizzato per indicare il cannabidiolo, una sostanza contenuta nella canapa o Cannabis sativa. In alcuni casi si è fatta confusione rispetto all’utilizzo dei due termini. In linea di massima si tende a definire canapa la pianta utilizzata nelle produzioni industriali, variabili in funzione della parte trattata:
- Fibre esterne del fusto – Impiegata nella produzione di carta, fibre tessili, corde e materiale edile;
- Semi – Utilizzati per ricavarne gli oli impiegati nella produzione di cosmetici prodotti alimentari;
- Fiori – Da queste parti si ricavano degli oli impiegati nelle produzioni alimentari e per diverse altri utilizzi.
Si parla di Cannabis quando l’utilizzo è terapeutico o a titolo per così dire “ricreativo”.
La produzione italiana di Cannabis legale è affidata allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
Cosa differenzia la Cannabis legale da quella considerata una droga leggera? I livelli di THC. Si tratta di una sostanza psicoattiva che causa delle alterazioni nel comportamento e nelle capacità cognitive di uomini e pet. Purtroppo può risultare particolarmente rischiosa per i nostri amici cani. I danni per i nostri animali non sarebbero immediatamente visibili, ma legati alle alterazioni sopracitate.
Quello a cui sto facendo riferimento è ad esempio alle possibilità di caduta, causate dalla compromissione del normale equilibrio e della stabilità sulle zampe. Assolutamente da non sottovalutare è poi il rischio di polmonite ab ingestis, una patologia a cui il cane può andare incontro a difficoltà nel gestire eventuali episodi di vomito. A rendere più pericolosa per i cani la THC contribuisce anche l’elevato numero di recettori di cannabinoidi CB1 presenti nel cane, che ne enfatizzano gli effetti psicotropi.
CBD, come si estrae
Contrariamente al THC, la CBD non è una sostanza psicoattiva, quindi niente rischi per il comportamento o la coordinazione. Questo permette di utilizzarla per un ampio ventaglio di trattamenti. Per ottenere dei composti che la contengono vengono utilizzate principalmente le parti essiccate della pianta di canapa. A causa di tale modalità quando si ricava l’olio di canapa dai semi si ottiene un estratto che non contiene quantità apprezzabili di CBD, almeno in relazione alla reale efficacia sui cani.
Diverso è il discorso quando si parla di olio di CBD. In questo caso si parla di olio di semi di canapa arricchito con CBD puro, estratto dalla Cannabis e aggiunto all’olio di canapa dopo essere stato filtrato da qualsiasi altra sostanza.
A livello veterinario è possibile prescrivere, con ricetta semplice e non ripetibile, sia l’olio di CBD già pronto che l’olio galenico di CBD. Quest’ultimo preparato direttamente in farmacia attraverso due possibili modalità:
- Solubilizzazione in olio di cristalli di CBD ad uso farmaceutico;
- Estrazione con metodi ben definiti a partire dalle infiorescenze delle varietà autorizzate di Cannabis medica, rigorosamente con il più basso contenuto di THC tra quelle coltivate.
In alternativa sono disponibili anche prodotti in compresse, che possono essere prescritte dal medico veterinario.
A cosa serve la CBD nei cani
Dopo esserci fatti un’idea di quella che è la CBD e quali sono le caratteristiche principali di questa sostanza passiamo ora a vedere quali sono le sue possibili applicazioni. La sua azione principale è quella di attenuare l’azione del sistema nervoso centrale. Questa proprietà si rivela utile in caso di cane affetto da epilessia. Alcuni veterinari la somministrano per allungare i tempi tra una crisi e l’altra, qualora non si tratti di episodi particolarmente gravi, rinviando così l’appuntamento con i farmaci barbiturici. Alcuni studi indicano la CBD come utilizzabile anche nel trattamento di attività convulsiva idiopatica non sensibile ai farmaci.
All’inizio di questo post ho citato lo stress come uno dei fattori che può minare la serenità e la buona salute del vostro cane. Sempre dietro consiglio del proprio medico veterinario, la CBD può essere utilizzata per la sua azione calmante. Può essere utile ad esempio durante uno dei periodi critici citati, come ad esempio la notte dell’ultimo dell’anno. Da non trascurare anche la necessità di calmare eventuali stati d’ansia legati al momentaneo allontanamento (ad esempio per vacanza o per lavoro) della figura umana di riferimento.
Potendo contare solitamente anche su vitamina E e antiossidanti, la CBD si rivela interessante anche per contrastare gli effetti dell’invecchiamento. Altra possibile soluzione terapeutica è l’utilizzo contro i dolori articolari e in caso di infiammazione alle articolazioni. Questo particolare impiego si rivelerà utile soprattutto in quei cani di mezza età alle prese con i primi doloretti, così da permettergli di mantenere una maggiore mobilità.
In alcuni casi l’utilizzo di CBD viene indicato anche per favorire la cura della pelle e del pelo del cane. Efficacia che può essere in parte ricondotta alla presenza dei sopracitati antiossidanti e della vitamina E, che agiscono in combinazione con i cannabinoidi.
CBD ai cani per il sistema immunitario?
A questo sembrerebbe aggiungersi anche un utilizzo quasi insospettabile, quale il mantenimento del benessere dello stomaco e dell’intestino. Azione calmante utile ad esempio anche nelle cistiti. Una più o meno efficace azione di supporto sembra interessi anche il sistema immunitario, molto utile per la salute del cane (come della nostra!). Secondo fonti statunitensi sembra che l’impiego di CBD sia accettato anche nel trattamento di mielopatia degenerativa del cane.
Insomma, la CBD nei cani può essere un aiuto naturale utile a rinviare l’utilizzo di farmaci più impattanti sul loro organismo. Utilizziamola sempre con attenzione, affidandoci al nostro medico veterinario per stare più tranquilli. Il nostro amico a quattro zampe ci ringrazierà!
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