La cocamide è stata usata per anni senza particolari restrizioni in shampoo e bagnoschiuma, dal 2012 un laboratorio californiano ne denuncia il potenziale cancerogeno. In Europa è ancora in circolazione, anche se con limiti ben precisi…
Nel 2012 il California Office of Environmental Health Hazard Assessment ha riconosciuto la cocamide DEA (DiEtanolAmide) come sostanza cancerogena e l’ha quindi bandita da shampoo, saponi e detergenti dove fino ad allora aveva spesso svolto il ruolo di schiumogeno e addensante. Le autorità californiane hanno preso molto seriamente l’allerta lanciato dai ricercatori, tanto da iniziare un’indagine a tappeto che nel 2013 ha portato all’individuazione di 100 prodotti che illegalmente utilizzavano cocamide nonostante il divieto (all’epoca sono stati “pizzicati” anche marchi molto noti in Europa come Colgate e Palmolive).
In Europa e nella maggior parte degli stati del mondo la cocamide rimane un ingrediente possibile tra i tanti presenti nei cosmetici e al più (come in UE) si raccomanda ai produttori di non mischiarla con altre sostanze quali le nitrosamine perché ne potenziano la cancerogenicità e di limitarne l’uso. Limitarne l’uso… Non se ne vieta l’uso.
Mi sono imbattuta per la prima volta in questa molecola l’anno scorso, mentre stavo scrivendo la prima stesura di Ecocentrica nel quale ho dedicato un intero capitolo alle molecole dannose o potenzialmente nocive presenti nei cosmetici. Era appena scoppiato il caso. Cercando di capire di più sulla cocamide nelle sue varie forme ho scoperto inoltre che deriva dall’olio di cocco mischiato a quello di mais. Ora, per un’ecocentrica come me, sentire che in prodotto deriva pure da due colture così distruttive per lì’ambiente come mais e palma da cocco è stato come sventolare un lenzuolo rosso davanti al muso di un toro che soffre di mal di testa ricorrenti.
E allora, andando più a fondo, salta fuori che la cocamide, che per gli americani è una molecola cancerogena sempre e per gli europei ogni tanto, è anche una delle sostanze più frequentemente coinvolte in allergie, di quelle che provocano le dermatiti del cuoio capelluto per intenderci.
In attesa che l’UE irrigidisca le sue posizioni sulla cocamide, che possiamo fare? Se la sostanza è nascosta e quindi utilizzata illegalmente non possiamo farci granché a meno di avere un laboratorio d’analisi in casa. In generale, però, basta leggere l’etichetta prestando attenzione all’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) ed evitare i prodotti contenenti cocamide DEA, MEA o TEA. Ma se la cocamide fosse l’unico motivo per temere i cosmetici… sarebbe semplice. L’elenco delle sostanze da tenere d’occhio è moooolto lungo si passa dai metalli pesanti ai petrolati, dai SLS (Sodium Lauryl Sulfate) e e SLES (Sodium Laureth Sulfate) ai chinoni, dai catrami agli ftalati e i profumi artificiali ecc ecc
Diciamo che oggi abbiamo aperto un capitolo che ogni tanto riaprirò qui, su Ecocentrica.tv. Per ora… occhio a quello che vi mettete in testa!
9 Comments
Maurizio
13 Novembre 2014 at 21:09grande Tessa! Mi hai aperto un mondo.
Sai spesso ci si dimentica di leggere le etichette o per lo meno si spera che qualcuno faccia il suo lavoro in modo corretto e onesto ma…dove girano i soldi queste parole non sono sempre conosciute! Purtroppo viviamo in un mondo dove le grandi distribuzioni devono andare in un certo modo, vedi anche i farmaci ecc…grazie a te però scopriamo un sacco di cose che a volte si sottovalutano
Maurizio
13 Novembre 2014 at 21:12grande Tessa! Mi hai aperto un mondo.
Sai spesso ci si dimentica di leggere le etichette o per lo meno si spera che qualcuno faccia il suo lavoro in modo corretto e onesto ma…dove girano i soldi queste parole non sono sempre conosciute! Purtroppo viviamo in un mondo dove le grandi distribuzioni devono andare in un certo modo, vedi anche i farmaci ecc…grazie a te però scopriamo un sacco di cose che a volte si sottovalutano
Maurizio
13 Novembre 2014 at 21:16Come al solito a me mancano parti che publico
Maurizio
13 Novembre 2014 at 21:17Cmq il mio sciampo è MAVI OIL e per il corpo uso il DERMO BAGNO BIOLOGICO della OMIA all’aloe vera
tessa
16 Novembre 2014 at 14:55hai visto che poi appaiono!!
maurizio
18 Novembre 2014 at 9:22mmmmh sinceramente no.
in tutti e due i casi la parte dove specifico i prodotti che uso non è apparsa e alla fine ho scritto solo quelli ed ho inviato.
secondo me al tuo sito non sto simpatico eheeheh!!! scherzo naturalmente 😉 buona giornata Tessa!
GIORGIO
6 Dicembre 2014 at 11:04Ciao Tessa,
dato che è al prima volta che ti scrivo, senza retorica permettimi di farti i complimenti per il tuo stile, inoltre si vede che sei una bella persona, complimenti!
Senti passando a questo argomento, che mi ha un po inquietato, volevo segnalarti che io faccio uso da anni per sistemare i capelli di un Olio di Cocco della Reality Cosmetic e non ho mai riflettuto sul contenuto, so solo che rispetto ai normali gel è molto meno appiccicoso e i risultati sono ottimi.
Ora ti scrivo gli ingredienti: ACQUA, ALCOHOL, DENAT HYDROLYZED COLLAGEN, POLYQUARTERNIUM 16, HYDROXETHIL CELLULOSE, HYDROXPROPYL GUAR, POLYQUATERNIUM 10, UREA, BENZOFENONE 4, HYDROLYED RNA, SODIUM METHYL, PARABEN, IMIDAZOLIDINYL UREA, PROFUMO, CITRONELLOIL, GERANOL, 2-BROMO-2-NITROPROPANE 1,3 DIOL C.I. 19140 – C.I. 16255 – C.I. 73015 – C.I. 28440, CITRIC ACID.
Secondo Te c’è qualche ingrediente da temere? grazie 1.000 Ciao Giorgio
tessa
19 Dicembre 2014 at 15:20MI VUOI MALE!!! GUARDA SUL BIODIZIONARIOhttps://www.biodizionario.it
è UN SITO MOLTO UTILE X INTERPRETARE L’INCI
BACIONI
GIORGIO
24 Dicembre 2014 at 16:18Grazie 1.000 x il consiglio!! ho visto il sito ed è molto interessante, con l’occasione Ti auguro Buone Feste. Ciao Giorgio