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Ridurre l’impronta ecologica tra le mura domestiche


Ridurre impronta ecologica Tessa Gelisio

L’impronta ecologica che lasciamo ogni giorno sul nostro pianeta non è certo leggera, un’orma destinata a impattare notevolmente sul consumo di risorse naturali. Per capire meglio l’entità del problema, ad esempio, basta pensare che per l’anno in corso siamo già in debito con la Terra dallo scorso 1° agosto, giorno in cui è avvenuto il cosiddetto Overshoot Day globale.

Con questa definizione, infatti, viene indicata la data del sovrasfruttamento del pianeta calcolata a cadenza annuale dal Global Footprint Network: in altre parole, nell’arco di sette mesi abbiamo esaurito le risorse dell’intero anno, generando un vero e proprio deficit ecologico.

Siamo i principali responsabili di questo consumo smodato, ma siamo anche in grado di giocare un ruolo attivo nella riduzione della nostra impronta ecologica cercando di “alleggerire” il più possibile il nostro peso. In che modo? Innanzitutto, modificando alcune abitudini all’interno delle mura domestiche, dove anche un gesto apparentemente insignificante può fare la differenza!

Cos’è e perché è importante l’impronta ecologica

L’impronta ecologica è un indicatore di sostenibilità ambientale utilizzato a livello internazionale dalla fine degli anni ‘90, introdotto per quantificare le risorse naturali consumate dall’uomo e dalle sue attività in modo da confrontarle con le reali capacità della Terra di rigenerarle.

L’unità di misura dell’impronta ecologica sono gli ettari globali, vale a dire la quantità di superficie necessaria non solo produrre un bene o un servizio, ma anche per assorbire le emissioni di CO2 che derivano dalla produzione e dal consumo. In base al valore dell’impronta ecologica, inoltre, è possibile rispondere a un quesito determinante: quanti pianeti Terra sono necessari per soddisfare i bisogni collettivi? Attualmente stiamo consumando l’equivalente di oltre 1,7 pianeti all’anno, una cifra destinata ad aumentare in futuro soprattutto considerando il costante incremento della popolazione mondiale.

Come ridurre l’impronta ecologica?

Ritardare il più possibile l’Overshoot Day è un obiettivo ambizioso che può essere conseguito solo con il contributo di tutti, anche compiendo piccoli gesti individuali. Il primo passo è cercare di scoprire qual è l’impronta ecologica individuale, anche utilizzando il pratico calcolatore online offerto dal Global Footprint Network che consente di conoscere il proprio giorno del sovrasfruttamento della Terra, correndo ai ripari il più presto possibile!

In ambito domestico, in particolare, possiamo prestare più attenzione all’alimentazione quotidiana, ai consumi energetici, alla gestione dei rifiuti, alla scelta dell’abbigliamento e dei prodotti che usiamo per l’igiene personale e per la pulizia della casa.

Non mi stancherò mai di ripetere che applicare la regola delle 3R è sempre la strada giusta da seguire: ridurre, riutilizzare e riciclare, evitando consumi eccessivi, regalando una nuova vita agli oggetti quando possibile e differenziando i rifiuti in modo ottimale.

Ridurre l’impronta ecologica a tavola

Partendo dall’alimentazione, possiamo certamente privilegiare le proteine vegetali a discapito di quelle animali, preferendo la carne che viene prodotta da allevamenti estensivi\biologici e il pesce sostenibile.

È anche importante scegliere frutta e verdura di stagione, optando per prodotti locali e a filiera corta, valorizzando l’agricoltura biologica e limitando il più possibile l’uso della plastica: significa prestare attenzione al packaging dei prodotti, adoperando contenitori e utensili realizzati con materiali più sostenibili (ne ho parlato recentemente proprio qui su Ecocentrica!).

La riduzione degli sprechi alimentari, infine, contribuisce notevolmente ad alleggerire l’impronta ecologica. Per questo è fondamentale pianificare la spesa in modo consapevole, sfruttando al meglio il congelatore e conservando gli avanzi.

Attenzione ai consumi energetici

La riduzione dei consumi energetici in casa è il risultato di molteplici azioni, dall’utilizzo delle lampade a LED alla scelta degli elettrodomestici fino all’utilizzo dei dispositivi elettronici.

Se da un lato è importante fare spazio agli elettrodomestici di classe A, infatti, dall’altro lato è fondamentale evitare di lasciarli in stand-by creando un inutile consumo di energia anche se minimo. Se non si possiede un impianto fotovoltaico, inoltre, è importante scegliere in modo consapevole il fornitore di energia privilegiando un operatore che produca energia sfruttando al 100% le fonti rinnovabili.

Regolare il riscaldamento domestico: riducendo la temperatura anche di un solo grado può fare davvero la differenza e i benefici si vedranno anche in bolletta, senza dover rinunciare al comfort.

Altrettanto importante, anche se spesso sottovalutato, è impostare un uso consapevole delle risorse digitali, partendo dalle semplici e-mail: non tutti sanno, infatti, che anche i messaggi di posta elettronica così come i file archiviati nel Cloud hanno un’impronta ecologica! Una e-mail da 1 megabyte, ad esempio, emette circa 20g di CO2, in pratica quanto emetterebbe una lampada lasciata accesa per oltre venti minuti.

Abbigliamento e arredi

Mi piace seguire i trend della moda, puntando sempre sulla sostenibilità dei tessuti ed evitando in tutto e per tutto la fast fashion. Via libera alle fibre naturali provenienti da coltivazioni certificate, così come ai materiali riciclati e ai marchi di qualità ecologica. Anche in ambito fashion, inoltre, la retta via per ridurre l’impronta ecologica è il riciclo degli indumenti che non usiamo più.

Per quanto riguarda gli arredi, infine, puntare sulla sostenibilità significa privilegiare quelli usati o da materiali riciclabili o di origine naturale, purché lavorati senza trattamenti chimici notevolmente dannosi per l’ambiente.

Igiene della casa e della persona

Anche quando ci dedichiamo alla cura della casa e alla nostra igiene personale, possiamo mettere in atto alcune piccole strategie per ridurre l’impronta ecologica. Un’azione semplice e comune come fare il bucato, ad esempio, può generare alto impatto ambientale se si usano detergenti non amici dell’ambiente e notevoli sprechi se non si utilizza la lavatrice a pieno carico o se si eccede con i giri della centrifuga.

La durata della doccia dovrebbe essere ridotta per limitare gli sprechi idrici, una buona pratica da seguire anche quando ci si lava i denti. Tra i prodotti per la cura della persona caratterizzati da una ridotta impronta ecologica, invece, possiamo citare i cosmetici solidi eco-bio: è facile reperire saponi, shampoo, balsami e creme privi di sostanze dannose, con packaging plastic-free e formulazioni naturali in grado di durare di più rispetto ai prodotti liquidi. Valore aggiunto: contengono pochissima acqua, motivo in più per utilizzarli quotidianamente.

Ridurre l’impronta che lasciamo sulla Terra ogni giorno è un obiettivo certamente ambizioso, tuttavia possiamo avvicinarci alla meta un passo alla volta modificando alcune delle nostre abitudini che, la maggior parte delle volte, ci aiutano anche a tenere sotto controllo le spese.

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