Green lifestyle

Couperose, rosacea e infiammazioni della pelle


I diversi sintomi, le cause e i consigli per agire tempestivamente

Quella sensazione di calore o bruciore alla pelle del viso che prende quando da fuori, magari in una giornata invernale in cui le temperature si avvicinano allo 0, si entra in un bar o in negozio (con il riscaldamento fin troppo alto); o quei rossori intensi, che per una piccola emozione si diffondono subito in tutto il volto. A quanti capita spesso e non ci ha mai dato peso, al massimo ha pensato di avere solo la pelle un po’ sensibile? Potrebbe invece essere la spia di disturbi come couperose e rosacea, che nel mondo colpiscono milioni di persone, in gran parte donne.

Dal momento che, spesso, un disturbo non diagnosticato precocemente si aggrava col passare del tempo, ho voluto dedicare un post all’argomento e fare un po’ di chiarezza, servendomi dell’aiuto di un esperto molto qualificato, il Prof. Antonino Di Pietro, Direttore Scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita-Cutis di Milano. Innanzitutto, vediamo cosa possono indicare manifestazioni come il rossore della pelle.

«Una possibilità è la couperose, ovvero una dilatazione di capillari del derma: quando i vasi sanguigni si dilatano, appaiono sulla superficie del derma a forma di ragnatela.  Questo succede per via di un indebolimento della parete dei capillari e di una perdita di elasticità; si gonfiano eccessivamente e quando si sgonfiano non riescono a tornare delle dimensioni iniziali, quindi rimangono visibili sulla superficie cutanea.
Le cause possono essere genetiche, quindi ci può essere una predisposizione alla fragilità capillare, ma anche esterne, come sbalzi ormonali, o abitudini sbagliate, che peggiorano il problema. Qualche esempio? Passare molto tempo davanti fonti di calore, come stare davanti al camino in inverno, o utilizzare il riscaldamento in auto indirizzato sul viso. Durante la stagione fredda poi siamo sottoposti a molti sbalzi di temperatura, perché passiamo in pochi secondi da quella esterna che può essere vicino allo 0 o inferiore, a quella degli ambienti riscaldati che a volte sono anche di 30°C: il freddo tende a chiudere i vasi capillari, mentre il caldo provoca un afflusso di sangue al viso che li dilata; un dilatazione così repentina è dannosa. Si aggiungono anche altri fattori, come il fumo, deleterio perché la nicotina tende a far perdere elasticità ai vasi capillari, l’alcool, perché tende ad aumentare la vasodilatazione, l’eccessiva esposizione ai raggi UV, che fa perdere elasticità alla pelle.»

Sintomi simili a un’altra infiammazione della pelle, chiamata eritrosi, ma con qualche differenza che ci può aiutare a distinguerle: «Se con la couperose i capillari compaiono a ragnatela su tutto il viso, in caso di eritrosi invece il rossore è diffuso; si prova fastidio, sensazione di calore, la pelle si arrossa facilmente, tanto che molti pensano sia solo una pelle molto sensibile, ma invece si tratta di una dilatazione dei vasi sanguigni in tutto lo spessore della pelle, non sono quelli più superficiali. La couperose si può trattare con il laser, perché è solitamente ristretta a piccole zone, mentre in questo caso intervenire è più difficile.»

Vediamo ora invece cos’è la rosacea, che, ho letto, troppo spesso non viene diagnosticata precocemente. «La couperose è causata da un indebolimento dei vasi capillari, anche di tipo genetico, ma è un inestetismo; però è la causa principale della rosacea, che è invece una vera e propria malattia.
La rosacea è dovuta a una eccessiva crescita di piccoli acari, che normalmente vivono sulla nostra pelle in piccola quantità; se però la nostra temperatura aumenta, anche solo di pochi gradi (come avviene in caso di couperose) questi acari trovano un ambiente ideale e la loro crescita diventa importante. Dal momento che si nutrono di sebo, infiammano la ghiandola sebacea, causando la comparsa di arrossamenti e piccole pustole; le ghiandole sebacee principali, come quelle del naso, si infiammano ancora di più, si ingrossano, e la pelle del naso diventa rossa.
La rosacea è quindi una forma patologica che degenera quasi sempre da una couperose già presente: ecco perché la couperose va curata, per impedire che peggiori.»

Cosa fare allora in caso di couperose? «La premessa è individuare le cause, rivolgendosi a un medico specialista; esistono poi diversi trattamenti possibili, come il laser, per attenuare i segni sul viso. Importanti anche le cure domiciliari, utilizzando cosmetici a base di tutte quelle che riescono a stimolare la rigenerazione della pelle e ridare elasticità ai vasi sanguigni. Di recente, la ricerca dermatologica ha messo a punto l’uso della fosfidina, una molecola che mette insieme fosfolipidi (importanti per rinforzare la membrana cellulare) e glucosamina (un precursore dell’acido ialuronico); contenuta in crema e sieri, è ideale per pelli delicate o per rallentare l’invecchiamento.
Attenzione anche all’abbigliamento: da evitare la sciarpa di lana o il bavero del cappotto che sfrega sul mento, perché possono irritare la pelle; una sciarpa aiuta a proteggere dal freddo, ma vanno preferiti materiali come cotone, seta e lino.
Per quanto riguarda l’alimentazione, i mirtilli sono ottimi in caso di fragilità capillare: sì ai frutti freschi o al succo di mirtilli la mattina a colazione.»

In questo post, dedicato a couperose e alimentazione, trovate alcuni consigli per combattere questo disturbo anche a tavola; presto invece parleremo in maniera più specifica di beauty routine: vi invito quindi a tornare presto su Ecocentrica!

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