A tavola

Cucina sostenibile: come fare una spesa davvero ecocentrica


Tessa Gelisio, spesa sostenibile

Il primo passo per una cucina davvero sostenibile? Prestare attenzione alla spesa, che sia davvero ecocentrica! Proprio così: la scelta dei prodotti, e soprattutto dove acquistarli, è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale della nostra tavola E non solo: una maggiore attenzione all’ambiente, quando si parla di prodotti alimentari, spesso corrisponde anche a una dieta più sana, caratterizzata da ingredienti dalle elevate proprietà nutritive e da vere eccellenze dello Stivale. Ma a quali fattori bisogna prestare un occhio di riguardo, quando ci si appresta a fare la spesa?

Cucina sostenibile e spesa: le regole irrinunciabili

Cucina sostenibile, spesa

Non si può di certo dire che la grande distribuzione di prodotti alimentari non sia comoda: d’altronde, basta recarsi al supermercato – oppure fare la spesa online – per trovare in pochi istanti tutti i cibi di cui abbiamo bisogno. Eppure, non sempre la grande distribuzione e l’attenzione per una maggiore sostenibilità vanno di pari passo e, di conseguenza, può essere utile iniziare a cambiare le proprie abitudini d’acquisto. Come? Seguendo alcune regole di base, dei principi irrinunciabili per una spesa davvero ecocentrica.

Seguire la stagionalità

Cucina sostenibile, frutta e verdura

La prima e fondamentale regola per una spesa a basso impatto è quella di seguire la stagionalità dei prodotti, sia vegetali che di origine animale: si pensi, ad esempio, al pesce. Consumare alimenti fuori stagione comporta infatti due principali svantaggi a livello ambientale:

  • Il consumo di alimenti prodotti in luoghi lontani del mondo, con tutto ciò che ne consegue in termini di emissioni dovuti sia alla loro produzione che al loro trasporto;
  • Il depauperamento del terreno a causa di coltivazioni intensive, uno sfruttamento eccessivo delle risorse idriche per la crescita di vegetali fuori stagione e maggiori emissioni climalteranti per ogni singolo alimento prodotto.

Due svantaggi non da poco a cui si aggiungono, ovviamente, dei prezzi mediamente più elevati rispetto al consumo di prodotti di stagione. E i vantaggi di questi ultimi non si esauriscono solo a una questione di prezzo:

  • Seguire la stagionalità significa approfittare di alimenti la cui produzione ha richiesto lo sfruttamento di minori risorse ambientali, come l’acqua, il tutto con meno impatto sul suolo e con emissioni climalteranti inferiori;
  • Scegliere i prodotti di stagione significa anche approfittare di una produzione locale, o comunque nazionale, con tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di impatto ambientale del trasporto e della distribuzione.

Ma quali alimenti scegliere in ogni stagione? Qui su Ecocentrica trovate le tabelle scaricabili sia per verdura e frutta che per le risorse ittiche dei nostri mari.

Preferire il biologico per una cucina sostenibile

Spesa sostenibile, agricoltura biologica

Non solo alimenti di stagione, è necessario prestare attenzione anche a come questi cibi vengano prodotti. L’ideale è preferire il biologico, poiché garanzia di rispetto delle esigenze del Pianeta e, naturalmente, di maggior salubrità e qualità dei prodotti che si andranno ad acquistare.

Dal punto di vista di verdura e frutta, scegliere l’agricoltura biologica significa approfittare di un sistema di coltivazione che rispetta le fisiologiche tempistiche della natura, senza depauperare il terreno, consentendone la rigenerazione. Il tutto senza far ricorso a pesticidi chimici e puntando sulla salvaguardia dell’ecosistema nel suo complesso. Il risultato? Ortaggi non solo a basso impatto ambientale, ma anche più sani e generalmente più gustosi e ricchi di principi nutritivi utili all’organismo.

Il biologico non si applica però soltanto all’agricoltura, ma anche all’allevamento. Seguendo sempre i ritmi della natura sia nella gestione degli animali che per la produzione dei loro mangini, approfittando di tecniche tradizionali che peraltro non prevedono l’uso di antibiotici o di altre sostanze chimiche contaminanti. E il tutto senza le problematiche tipiche dell’allevamento intensivo, come le elevatissime emissioni di gas climalteranti e il benessere animale non garantito, tra stalle sovraffollate e veloce diffusione di patologie fra il bestiame.

Basso impatto con filiera corta e chilometro Italia

Naturalmente, se vogliamo approfittare davvero di una spesa a basso impatto dobbiamo abbandonare le cattive abitudini, come l’acquisto di prodotti senza domandarsi la loro provenienza. La comodità del supermercato ci ha abituati a prestare poca attenzione a questi dettagli e così ci troviamo dei prodotti, magari di cui lo Stivale è addirittura un produttore eccellente, che arrivano dall’altra parte del globo.

È quindi sempre utile preferire il chilometro zero, affidandosi magari ad agricoltori e allevatori locali. Quando non è possibile, almeno cerchiamo di scegliere il chilometro Italia: prodotti nazionali, di elevata qualità, prodotti seguendo le più rigide normative che il nostro Paese ha deciso di adottare e dalle più ridotte emissioni di trasporto e di distribuzione.

Non solo chilometro Italia, ma anche filiera corta: meno sono i passaggi di produzione e di distribuzione, minore è l’impatto ambientale (e il prezzo\qualità). Su questo fronte, il consiglio è quello di tentare di rivolgersi direttamente ai produttori – magari il piccolo coltivatore locale – per capire se vi sia la possibilità di una vendita diretta o, ancora, di approfittare di un gruppo d’acquisto.

Cucina sostenibile: consigli pratici per una spesa a basso impatto

Cucina sostenibile, verdura

Ma, nella pratica, come ci dobbiamo comportare?

  • Cercare nuovi canali d’acquisto: la grande distribuzione è comoda ma, anche quando propone prodotti locali o biologici, prevede comunque numerosi passaggi prima dell’arrivo dei cibi sugli scaffali, con tutto quello che ne consegue in termini di emissioni. Come già detto, quando è possibile è indicato acquistare direttamente dai produttori locali: ci sono moltissimi agricoltori che vendono direttamente i loro prodotti – si pensi alla classica cassetta con tante prelibatezze miste di stagione – così come allevatori che hanno inaugurato piccoli negozietti in loco, dove acquistare carne, formaggi, salumi, insaccati, miele e molto altro ancora;
  • Vagliare l’online, ma come attenzione: acquistare prodotti alimentari online può essere molto comodo per chi cerca il chilometro Italia o il biologico, magari poiché la propria zona è priva di simili attività. Inoltre, è il modo più veloce per entrare a far parte di gruppi d’acquisto legati direttamente ai produttori. Nel farlo, è tuttavia necessario cercare di ridurre il più possibile almeno le emissioni da trasporto: fare spese generose e magari mensili, per non costringere il corriere a un viaggio per un singolo prodotto, e usare l’online solo quando davvero non vi sono alternative nelle proprie vicinanze;
  • Organizzarsi con parenti e amici: come già detto, uno dei metodi per una spesa a basso impatto è comprare direttamente dai produttori, tuttavia non sempre questi garantiscono vendite al dettaglio ma solo su quantità importanti. Allora è utile accordarsi con parenti e amici per acquisti cumulativi, soprattutto se si hanno a disposizione cantine spaziose, pozzetti o altri luoghi utili per lo stoccaggio e la conservazione dei cibi, oppure iscriversi a un GAS. I Gruppo d’Acquisto Solidale sono gruppi di persone che si uniscono per gestire i loro acquisti, privilegiando la filiera corta e produttori locali in grado di garantire sia la qualità dei prodotti che il rispetto della dignità dei lavoratori;
  • Più frutta e verdura, meno carne: bisogna prestare attenzione anche alla scelta dei prodotti alimentari. La produzione di carne, in particolare quella rossa, è altamente inquinante, proprio poiché la gran parte degli alimenti che raggiungono la grande distribuzione proviene da allevamenti intensivi. Non è però necessario rinunciare alla carne, può essere più che sufficiente ridurne il consumo e consumare solo quella da allevamenti bio o estensivi;
  • Seguire la dieta mediterranea, quella vera: la dieta mediterranea non rappresenta solo un’alimentazione utile al benessere dell’organismo, ma è anche a basso impatto ambientale. Questo perché gli alimenti che vengono consumati di più – frutta, verdura, cereali, legumi: come da piramide alimentare – sono anche quelli solitamente che richiedono minori risorse ambientali. Inoltre, permette di seguire facilmente la stagionalità e, fatto non da poco, può essere completamente soddisfatta con prodotti locali.

In definitiva, bastano poche attenzioni e il cambio di qualche piccola abitudine per rendere la nostra spesa decisamente più ecocentrica: tanti prodotti gustosi in tavola, con un basso impatto per l’ambiente!

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