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Eco-pulizie, i 5 errori più comuni


Alcuni eco-trucchi sono solo falsi miti duri a morire: ecco 5 cose da sapere

Le eco-pulizie e i “rimedi della nonna” negli ultimi hanno conquistato tutti: sono sempre di più le persone che decidono di abbandonare i classici detersivi a base di nocive sostanze chimiche, vuoi per inquinare meno il pianeta, vuoi per risparmiare.

Anch’io sono una grande fan dei rimedi naturali per le pulizie domestiche e in questi anni, qui su Ecocentrica, ricette fai da te per pulire casa e bucato utilizzando pochi prodotti e spesso ingredienti che si hanno già, sicuri per ambiente e salute e a costo quasi zero. Ma se alcuni eco-trucchi sono effettivamente efficacissimi, altri rimedi presentati come miracolosi invece sono inutili se non dannosi.

Già, perché anche le pulizie di casa sono finite nel famoso mondo delle leggende metropolitane: alcune voci riguardo a soluzioni ecologiche e portentose non sono altro che false credenze, a quanto pare intramontabili. Però ci proviamo a fare un po’ di chiarezza e a sfatare i falsi miti una volta per tutte: ho chiesto aiuto a Fabrizio Zago, chimico industriale nonché fondatore di EcoBioDizionario, esperto di queste tematiche, e mi sono fatta raccontare tutta la verità sugli eco ingredienti o presunti tali, cosa funziona e cosa no, che impatto hanno sull’ambiente ed eventuali rischi per la salute.

Ecco gli errori più diffusi in fatto di pulizie ecologiche e come rimediare.

L’aceto è un prodotto multiuso

Aceto

L’aceto viene descritto come uno degli ingredienti chiave delle pulizie ecologiche, alla base di moltissime preparazioni fai da te. È vero che ha alcune proprietà, igienizza, è disincrostante, elimina il calcare, ma non va bene per tutte le superfici: quelle più delicate, come marmo e granito, possono rovinarsi irrimediabilmente.

Mi spiega Fabrizio Zago: «Oltre al fatto di essere corrosivo, preferisco sconsigliarlo per 3 motivi. Il primo è che è molto più inquinante di un altro ingrediente naturale, l’acido citrico (per la precisione, 54 volte più impattante sugli organismi acquatici); il secondo è che richiede molta energia (e quindi emissioni di CO2) per operazioni come imbottigliamento e trasporto; il terzo è che personalmente non approvo il fatto di togliere un prodotto commestibile dalle risorse alimentari.»

L’aceto è comunque meglio di tanti detersivi chimici, ma se volete un’alternativa ancora più ecocentrica, preferite l’acido citrico: qui trovate tutte le informazioni su dove trovarlo e come utilizzarlo.

L’ammorbidente non serve a nulla

Ammorbidente

L’ammorbidente è uno di quei prodotti che più di altri è stato stigmatizzato: inquina, provoca allergie alla pelle, rovina la lavatrice e i tessuti, è una spesa inutile perché non serve a niente… ma non è proprio così, e l’ho scoperto in tempi relativamente recenti, proprio grazie a Fabrizio Zago.

È vero che non è fondamentale per capi più morbidi (se i materiali sono di buona qualità, difficilmente si rovinano in pochi lavaggi), né men che meno per il profumo, che è proprio il maggior responsabile di allergie e dermatiti, ma lo è per un altro motivo: «Il pH della pelle è di 5,5 mentre i detersivi, anche i più naturali, hanno un pH alcalino (il sapone di Marsiglia ad esempio è 9,5); mettendo a contatto con la pelle i vestiti lavati con il solo detersivo, correremmo il rischio di irritazioni. Il vantaggio dell’ammorbidente è che ha pH 3-3,5, in grado di abbassare quello dei tessuti e riportandolo vicino ai nostri parametri, prevenendo così le dermatiti.»

Per evitare prodotti inquinanti, potete creare un ammorbidente fai da te mescolando 50 g di acido citrico e 500 ml di acqua, utilizzando 100 ml di soluzione per ogni lavaggio; oppure potete provare uno degli ammorbidenti ecologici e biodegradabili che vi ho consigliato.

L’alcol? Naturale e non pericoloso

Alcol

È vero che l’alcol viene utilizzato anche in diversi prodotti ecobio per le pulizie, ma attenzione: prima di tutto, anche se qualcosa è la scelta più green in determinate circostanze, non significa che sia innocua. Inoltre molti marchi di detergenza che vi ho consigliato utilizzano alcol alimentare, mentre il prodotto più comune nelle case è l’alcol etilico denaturato (il classico alcol dal colore rosso): se leggete l’etichetta, noterete che ci sono alcune avvertenze come non ingerire, usare in ambienti ben ventilati, evitare il contatto con pelle e occhi.

Sembra scontato ma non lo è se in casa vivono animali o bambini, per cui questo prodotto può essere tossico; e non solo, secondo Zago: «Il problema dell’alcol è che evapora, e l’inalazione dell’etanolo sembra causare problemi di malformazioni al feto nelle donne in gravidanza.»

È ottimo come disinfettante (tanto che viene utilizzato anche negli ospedali) e per eliminare lo sporco resistente in cucina, ma andrebbe limitato a un uso occasionale, risciacquando bene le superfici, utilizzando guanti e con le finestre di casa ben aperte. Via libera invece all’alcol alimentare che si può acquistare al supermercato.

La Coca-Cola libera gli scarichi intasati

Coca-cola

Questa credenza sulla Coca-Cola è curiosa, ma è talmente diffusa che sono sicura molti di voi avranno sentito parlare di questo “trucco miracoloso” per liberare gli scarichi di bagno o cucina. Non so se questo rimedio popolare sia efficace o meno perché onestamente non ho mai provato, certo è che l’effetto corrosivo di questa bibita gassata è piuttosto potente: potrebbe anche funzionare, ma con il rischio di rovinare le tubature.

Meglio una soluzione più soft e anche più economica: «Per eliminare i depositi, versate mezzo bicchiere di bicarbonato e poi una soluzione con un litro di acqua calda e mezzo bicchiere di acido citrico. La reazione è garantita!»

Le noci del sapone sostituiscono perfettamente il detersivo

Noci del sapone

Avete presente le noci del sapone? Sono delle noci indiane presentate come “lavatutto”, ecologiche ed efficaci quanto un detersivo, che potete trovare facilmente in negozi e supermercati dedicati ai prodotti ecobio. Anche io le ho utilizzate in passato ed ero rimasta soddisfatta del risultato, ma secondo Zago l’unico motivo per cui sembrano funzionare, è che mediamente siamo abituati a lavare i capi non ancora troppo sporchi, e che alcuni tipi di sporco vengono via semplicemente con l’acqua. Un lavaggio con acqua, è questo secondo lui il risultato ottenuto, se non peggio: «Le bucce delle noci rilasciano pigmenti di colore, che rischiano di macchiare i tessuti. In più, non sono nemmeno ecologiche perché contengono saponine, le sostanze che producono la schiuma, tossiche per gli organismi acquatici.»

Anche Altroconsumo ha svolto un test di bucato con noci del sapone, dichiarando che l’efficacia non è paragonabile a quella di un detersivo e che addirittura alcune macchie sono diventate più scure! Per questo ha deciso di fare una segnalazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per pratica commerciale scorretta.

Come vedete c’è sempre da imparare, e questo vale anche per me: non si diventa ecocentrici in un giorno, è un percorso di miglioramento continuo!

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