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Fisioterapia veterinaria: un aiuto per i nostri amici a 4 zampe


Quando ricorrere alla fisioterapia veterinaria? La specialista ci spiega di cosa si tratta, come funziona e in quali casi può essere di aiuto.

Proprio come per noi, anche per gli animali l’aspettativa di vita si è allungata, grazie ai progressi nel campo delle terapie mediche e della prevenzione; d’altra parte, però, questo ha fatto sì che oggi siano più comuni quei disturbi tipici della “terza età”, come le difficoltà motorie. E se una volta non si poteva fare altro che cercare di attenuare il dolore, peraltro con farmaci non privi di effetti collaterali, oggi abbiamo molte più opzioni per migliorare la qualità di vita di un animale anziano, prima fra tutte la fisioterapia veterinaria.

Questo post nasce dall’esperienza di un’amica, che mi ha raccontato del percorso che sta facendo con il suo cane di 16 anni, ancora autonomo ma alle prese con gli acciacchi dell’età come l’artrosi: la clinica veterinaria di fisioterapia a cui si è rivolta, la sta aiutando a curare i suoi dolori articolari e a mantenerlo in forma, così che possa condurre una vita normale il più a lungo possibile. Ovviamente, la gestione del paziente anziano non è che un esempio di come queste terapie possono venire in aiuto dei nostri animali domestici e di noi proprietari, ma l’argomento mi è sembrato interessante, ancora non abbastanza conosciuto ma meritevole di essere condiviso, per tutti i lettori di Ecocentrica che hanno un quadrupede in famiglia. Ecco perché ho deciso di approfondire il tema con la specialista a cui si è rivolta la mia amica, la Dott.ssa Deborah Puddu, medico veterinario, direttore sanitario della Clinica Veterinaria Fit for Dog, e porle qualche domanda.

Chi si occupa di fisioterapia veterinaria?

©Clinica Veterinaria Fit for Dog

Innanzitutto, come ogni terapia, deve essere eseguita da chi ha le competenze per farla, o si rischiano più danni che benefici. Se è il veterinario di base a consigliare un percorso di fisioterapia, sarà lui stesso a indirizzare verso un collega specialista, ma più spesso i proprietari giungono a questa decisione autonomamente o grazie al passaparola; come essere certi di non finire in mani sbagliate, ovvero, chi può praticare fisioterapia con gli animali?

«Solo un medico veterinario, esperto in fisioterapia e riabilitazione, può impostare il protocollo terapeutico; le terapie possono essere eseguite anche da personale tecnico, ma sotto la sua supervisione. Purtroppo in Italia c’è ancora un vuoto legislativo, e le possibilità di formazione in questo campo si sono aperte in tempi recenti (la Dott.ssa Puddu ha conseguito l’attestato di Certified Canine Rehabilitation Practitioner negli Stati Uniti), in più esistono anche corsi per diventare fisioterapista od osteopata che sono aperti a tutti, non solo ai veterinari. Quindi il rischio è che la preparazione non sia reale, e che chi propone terapie lo faccia senza le giuste qualifiche.»
Insomma, il primo passo per essere certi di avere davanti un professionista affidabile, è verificare che sia iscritto all’Ordine dei Medici Veterinari (dal sito della Federazione nazionale ordini veterinari italiani è possibile fare la ricerca per nome e provincia), ma non solo: «Il medico veterinario deve anche essere esperto in fisioterapia, e la laurea non basta, perché nel piano di studi la materia non è nemmeno presente; si tratta di una specializzazione a sé, quindi verificate che il professionista abbia seguito questo percorso di formazione nel post laurea.»

Le tecniche di cui si avvale la fisioterapia

Le possibilità sono davvero tante, comprendono ginnastica attiva e passiva, a terra o in acqua, terapie manuali, tecniche strumentali, spesso abbinate a trattamenti dietetici, terapie complementari come osteopatia o agopuntura, alla medicina comportamentale. Tra le più famose, applicate anche alla medicina umana, c’è l’ozonoterapia: «Si utilizza come agente terapeutico l’ozono, miscelato in piccole percentuali con ossigeno medicale, che oltre ad essere un potente disinfettante, ha la capacità di riattivare il microcircolo e apportare ossigeno ai tessuti, e di stimolare i meccanismi antiossidanti dell’organismo. È molto versatile, si utilizza per curare le ferite e per eliminare il dolore nelle patologie croniche; nel caso di ernie discali può rivelarsi una terapia risolutiva, in grado di sostituire l’intervento.»
Molto utilizzata anche la laserterapia: «nel trattamento del dolore e dell’infiammazione, nell’accelerazione della cicatrizzazione delle ferite, nel trattamento di lesioni muscolari, tendinee e legamentose.»

©Clinica Veterinaria Fit for Dog

L’idroterapia, poi, è spesso compresa nei protocolli di fisioterapia, riabilitazione o allenamento: «L’under water treadmill è costituito da un’ampia vasca dotata di tapis roulant, in cui svolgere esercizi per il miglioramento del tono muscolare, della mobilità articolare, dell’equilibrio, per la rieducazione post-operatoria o per l’ottimizzazione della forma in un cane sportivo; la diminuzione della forza di gravità rende i movimenti meno stressanti per le articolazioni, rendendo la pratica adatta anche agli animali con difficoltà di movimento legate ad obesità, ad artriti, a traumi recenti.»
La clinica si avvale anche della collaborazione di un medico veterinario che ha conseguito il diploma in osteopatia: «attraverso le manipolazioni osteopatiche si possono trattare problematiche come zoppie, mal di schiena, posture scorrette; raccomandata soprattutto in caso di riabilitazione e nei cani sportivi.»

Quando rivolgersi a un veterinario specializzato in fisioterapia e riabilitazione veterinaria?

©Clinica Veterinaria Fit for Dog

«Gli animali che necessitano di fisioterapia sono quelli con problemi ortopedici, come artrosi, displasia ad anca o gomito, o reduci da interventi, come nel caso di lesioni dei legamenti crociati; i pazienti neurologici, con ernie del disco o addirittura paralisi; i cani sportivi, sia per la loro preparazione atletica, sia per gestire le patologie derivate dai traumi. È importante anche per aiutare i cuccioli in accrescimento affetti da patologie congenite come la displasia, per il raggiungimento del peso ideale nei cani in sovrappeso, nonché per i cani anziani.» Perché, se è vero che la vecchiaia non è una malattia e che patologie come l’artrosi hanno un andamento degenerativo e pertanto non sono curabili in maniera definitiva, ciò non significa dover costringere il nostro cane o gatto a convivere con dolore e difficoltà motorie: la fisioterapia è un valido aiuto per attenuare i sintomi e mantenere il suo benessere il più possibile in equilibrio.

©Clinica Veterinaria Fit for Dog

«Una parte importante del mio lavoro è la formazione del proprietario per una corretta gestione quotidiana, dalla passeggiata agli adattamenti da adottare in casa: la fiducia reciproca e la collaborazione portano a migliori risultati rispetto alle sole terapie in clinica, perché la gestione non deve avvenire solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello comportamentale. Troppo spesso mi rendo conto che le persone che si trovano ad affrontare la terza età del loro primo animale sono completamente impreparate, mentre bisognerebbe agire di più sulla prevenzione; non è facile accorgersi per tempo dell’esistenza di un problema, perché a volte solo il fisiatra con la valutazione specialistica nota che l’animale prova dolore. Bisogna imparare a captare i segnali che ci inviano cani e gatti, come zoppie, rigidità nei movimenti, passi più corti, ma anche ad esempio se si affaticano facilmente, se non fanno più le scale o non salgono più da soli in auto, se diminuisce il gioco o l’interazione con gli altri animali, insomma, le variazioni di comportamento in generale. Possiamo sempre intervenire anche su una patologia già avanzata, ma rimettere in piedi un paziente che non cammina più è un percorso più lungo e difficile, nonché più dispendioso per il proprietario; nelle fasi iniziali può bastare veramente poco, terapie accessibili in termini di costi e di tempo, per mantenerlo in salute: ho pazienti affetti da artrosi o displasia che hanno bisogno di venire in clinica solo occasionalmente durante l’anno. La prevenzione è la chiave per migliorare la qualità della vita degli animali, e anche per contenere le spese.»

Già, il famoso proverbio “prevenire è meglio che curare” vale anche per i nostri fedeli compagni: se avete il sospetto che il vostro cane o gatto abbia bisogno di un fisioterapista, non esitate a chiedere aiuto. Un animale che si muove bene e non ha dolore, è un animale felice: aiutarlo a rimanere così il più possibile, significa fargli davvero un grande regalo!

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