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Incontri indesiderati in spiaggia? Ecco cosa fare!


I consigli del medico per rimediare alle punture di meduse e di altri animali marini

Le vacanze sono il momento dell’anno in cui finalmente ci si rilassa… peccato che a volte abbassare la guardia possa provocare qualche piccolo incidente. Un contatto con una medusa mentre si fa una nuotata, un piede sulla spina di un riccio mentre si cammina sugli scogli, una puntura di scorfano mentre si pulisce il pesce per preparare un bel sugo per la pasta, e il danno è fatto.

Come intervenire per guarire in fretta e salvare il resto della vacanza? L’importate è non sbagliare, o si rischia addirittura di peggiorare la situazione: e con certi animali, dotati di spine velenose o che provano ferite a rischio infezione, non bisogna prendere la cosa alla leggera. Le meduse ad esempio sono tra le specie marine più temute dai bagnanti, e sui rimedi ognuno a quanto pare ha una propria opinione: acqua dolce, acqua di mare, acqua calda, ammoniaca, aceto e chi più ne ha più ne metta.

Per fare un po’ di chiarezza, ho intervistato nuovamente la Dott.ssa Stefania Legoratto, dermatologa di Humanitas Medical Care, a cui avevo già chiesto come rimediare alle punture e morsi di animali che si incontrano in vacanza: questa volta ho voluto dedicare un approfondimento agli animali presenti in spiaggia e in acqua, per fornire un piccolo vademecum a tutti quelli in partenza per una vacanza al mare.

Se sarete un po’ sfortunati da incappare in un tête-à-tête con una di queste specie, almeno saprete cosa fare!

1) MEDUSE

Foto: www.nonsprecare.it

Le meduse sono il classico “incontro ravvicinato” che si fa al mare, e sul cosa fare in questo caso c’è ancora tanta confusione, e tante leggende metropolitane come quella di farci pipì sopra; d’altra parte, per calmare il bruciore si è disposti a tutto…

«Il contatto con le meduse può causare l’inoculo di un liquido urticante termolabile, che può provocare una reazione locale caratterizzata da eritema ed edema, associata ad una sensazione di dolore e bruciore.»

Cosa fare:

«Quando accade, si raccomanda prima di tutto di uscire dall’acqua perché in seguito potreste avere uno shock. Lavate la parte colpita con acqua di mare per diluire la tossina non ancora penetrata e applicate un gel con cloruro di alluminio.
Evitate creme al cortisone o antistaminici, così come i rimedi “popolari” come applicazione di sabbia, pietre calde, urina o ammoniaca, che potrebbero invece infiammare ulteriormente la parte colpita.»

 

2) TRACINE

Foto: scienze.fanpage.it

Le tracine sono pesci che vivono sotto la sabbia, quindi la situazione più classica è quella di calpestarla col piede senza accorgersene: purtroppo però in questo modo si entra a contatto con le spine che ne ricoprono il corpo. E fidatevi, ve ne accorgete immediatamente.

«La tracina, o pesce ragno, vive nelle acque mediterranee e spesso la si incontra nei fondali bassi: proprio qui si rischia di essere punti dalle sue spine velenifere. I sintomi sono caratterizzati da dolore, edema ed arrossamento; eventualmente può subentrare febbre, nausea, vomito e coinvolgimento di tutto l’arto interessato.»

Cosa fare:

«I rimedi di primo soccorso sono innanzi tutto sciacquare l’area e rimuovere eventuali frammenti, poi disinfettare con prodotti privi di alcol.»

 

3) SCORFANI

Foto: www.mondomarevivo.com

Ottimo da mangiare, l’esperienza puntura è decisamente meno piacevole: mi è capitato di ferirmi un pollice a bordo di un peschereccio, durante alcune riprese di “Pianeta Mare”, e ancora non ho dimenticato il dolore!

«Solitamente si incontrano gli scorfani in prossimità di zone rocciose. In seguito alla puntura, si possono riferire sintomi simili a quelli da puntura di tracina

Cosa fare:

«In questo caso consiglio terapia antitetanica e monitoraggio della ferita nei giorni successivi, per valutare eventuale insorgenza di sovrainfezione. Si possono assumere antidolorifici al bisogno.»

 

4) RICCI DI MARE

Foto: imieianimali.it

Quelli del Mar Mediterraneo in genere non sono velenosi come quelli tropicali, ma i loro aculei appuntiti, lunghi anche qualche centimetro, sicuramente si fanno sentire.

«Mani e piedi sono le parti del corpo più esposte a puntura da ricci di mare. Il problema si presenta quando gli aculei si conficcano nella pelle, perché non è semplice estrarli.»

Cosa fare:

«Oltre a quanto detto per la puntura da tracina, meglio rivolgersi al medico o al Pronto Soccorso affinché rimuova gli aculei, per evitare ascessi o infezioni.»

 

5) TRIGONI

Foto: culturamarinara.com

Sono delle razze, tipiche del Mar Rosso ma ormai diffuse anche nel Mediterraneo (e avvistate quest’anno anche in Romagna), che usano la coda, coperta di spine velenose, come arma. La regola base è di non disturbarle, perché attaccano solo se si sentono minacciate, ma se dovesse accadere?

«Se colpiscono con la coda, il rischio è di venire contaminati con il veleno. I sintomi sono più o meno gli stessi di una puntura di tracina: dolore acuto immediato, insieme al gonfiore, che può riguardare anche tutta la gamba.»

Cosa fare:

«Bisogna pulire la ferita con acqua salata e verificare che all’interno non rimangano frammenti. Si possono assumere antidolorifici, ma è consigliabile farsi visitare per escludere infezioni e per farsi somministrare la profilassi antitetanica.»

 

Ora partite sereni: a tutto c’è rimedio. L’importante è sapere quale!

 

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1 Comment

  • Reply
    giulia
    25 Luglio 2019 at 9:32

    Sarà per evitare certi “incontri ” che preferisco la piscina ma almeno so cosa fare in caso di necessità

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