Una campagna per informare e sensibilizzare su un problema ancora poco conosciuto.
Gli italiani sono definiti “pigri” quando si tratta di salute: il 40% della popolazione è sedentaria, non fa mai attività fisica; il 22% è fumatore, più di un terzo è in sovrappeso. Secondo gli esperti, la percentuale di persone che aderiscono ai programmi di screening è in crescita ma ancora troppo bassa; nonostante negli ultimi anni la prevenzione e la diagnosi precoce abbiano contribuito ad abbassare l’incidenza di moltissime malattie.
Purché le donne siano, mediamente, più consapevoli e diligenti degli uomini, sono ancora poco informate su un problema, tutto femminile, che andrebbe invece diagnosticato il prima possibile per evitare serie conseguenze: sto parlando dei fibromi uterini. Se avete al massimo sentito nominare questa parola, ma non sapete di cosa si tratta, non siete le sole, perché lo ignorano il 70% delle donne italiane.
Nasce così la campagna IT IS MY CHOICE, che in inglese significa “È una mia scelta”, perché ciascuna di noi ha il potere di non soffrire in silenzio, ma di affrontare questa patologia e trovare la cura adeguata, che permetta una migliore qualità di vita. Lo scopo è proprio quello di sensibilizzare e informare le donne, aiutandole a riconoscere i sintomi, quelli che spesso vengono ignorati e invece costituiscono un campanello d’allarme: è questo il primo passo per iniziare il percorso di guarigione.
Cerchiamo insieme di approfondire questo tema con l’intervista a una delle maggiori esperte, la Prof.ssa Alessangra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica presso l’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano.
COSA SONO I FIBROMI UTERINI
Foto: canale3.tv
«Sono i tumori benigni più frequenti nella donna, che si sviluppano nelle fibre muscolari dell’utero. La loro incidenza varia tra il 20% e l’80% a seconda dell’età: compaiono soprattutto durante la vita fertile, numero e volume aumentano con l’età, raggiungendo il massimo tra i 40 e i 50 anni.»
Giusto per darvi un’idea, ne soffrono più di 3 milioni di donne in Italia e circa 24 milioni in tutta Europa.
FATTORI DI RISCHIO
Foto: d.repubblica.it
Da cosa sono causati? Esistono fattori che ne favoriscono la comparsa? «I fattori di rischio sono diversi: l’etnia (l’incidenza è più alta tra le donne di pelle nera), l’obesità, il non avere avuto gravidanze e una probabile base genetica, tendono cioè a manifestarsi più frequentemente nelle donne di una stessa famiglia. Sicuramente però gli ormoni sessuali giocano un ruolo cruciale: è stato dimostrato che sia gli estrogeni che il progesterone ne stimolano la formazione e la crescita.»
RICONOSCERE I SINTOMI
Foto: itismychoice.it
«In alcune donne i fibromi sono asintomatici, ma in molti casi, in base a numero, dimensione e posizione possono provocare una grande varietà di sintomi. I principali sono quattro: cicli abbondanti con peggioramento del dolore mestruale, compressione sugli organi vicini come vescica e retto, sintomi sessuali (dolore durante i rapporti o calo del desiderio sessuale), infertilità.»
Il fatto che sia una patologia benigna non significa che sia innocua: ne risentono la sfera emotiva, la vita di coppia, l’umore, la quotidianità, ostacolata dalla malattia anche nelle minime cose come la scelta dell’abbigliamento. E ancora più serie sono le conseguenze per la salute, dalla difficoltà a concepire un figlio all’anemia, provocata da flussi troppo intensi, «che a sua volta causa una serie di sintomi: astenia grave, rischio di depressione raddoppiato, perdita di desiderio sessuale, difficoltà di concentrazione e attenzione, soglia del dolore più bassa.»
LA DIAGNOSI DEL FIBROMA
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«Il fibroma uterino viene principalmente diagnosticato attraverso l’ecografia pelvica mentre con la visita ginecologica si possono diagnosticare i fibromi di maggiori dimensioni. L’isteroscopia invece è utile per individuare i fibromi sottomucosi.
La diagnosi però è spesso tardiva, perché alcune donne vivono una sorta di “rassegnazione” nei confronti del ciclo mestruale abbondante o della sintomatologia dolorosa. Scoprire la patologia e trovare il percorso di cura più appropriato invece è fondamentale per ripristinare la salute e quindi migliorare la qualità della vita; intervenire quando i fibromi sono di piccole dimensioni permette una maggior efficacia della terapia, oltre a salvaguardare la fertilità.»
COME SI CURA
Foto: www.deabyday.tv
«Il trattamento delle donne con fibromi uterini va personalizzato in base a sintomi, dimensione e posizione, età e desiderio o meno di maternità della paziente. In medicina, la regola generale, valida anche nel caso del fibroma, è quella di partire sempre dalla terapia medica come prima scelta di trattamento, e di far ricorso alla chirurgia solo come seconda linea. Esiste oggi una terapia medica specificatamente indicata per il trattamento medico a lungo termine dei fibromi uterini sintomatici: si tratta di ulipristal acetato, un modulatore selettivo del recettore del progesterone, che ha dimostrato di essere molto rapido ed efficace nel controllo del sanguinamento e nella riduzione del volume dei fibromi, con un alto profilo di sicurezza e tollerabilità.
Per quanto riguarda le terapie chirurgiche, possono essere conservative o demolitive: è del secondo tipo l’isterectomia, ossia l’asportazione dell’utero che risolve radicalmente il problema, ma compromette la fertilità. Tra quelle conservative, c’è la miomectomia, con la quale il chirurgo asporta il fibroma conservando l’utero e la fertilità, ma con il rischio di recidiva del fibroma e di insorgenza di nuovi fibromi; l’embolizzazione dell’arteria uterina (che ne determina l’occlusione, riducendo l’afflusso di sangue al fibroma che si riduce di volume), è efficace in alcune pazienti; la tecnica con ultrasuoni ad alta intensità radioguidata (HIFU), non è invasiva, è ambulatoriale, ha minori rischi ed effetti collaterali rispetto alle tecniche chirurgiche, con minore impatto sulla sessualità e sull’immagine corporea.»
Come potete immaginare, una diagnosi tempestiva permette di cominciare le cure prima possibile, fondamentale non solo per riappropriarsi della propria vita, ma anche per intervenire prima che la patologia peggiori, scatenando altre problematiche per la salute.
Consultate il sito della campagna, itismychoice.it: qui trovate tante altre informazioni, la possibilità di consultare esperti in materia, articoli sulla salute al femminile e tanti strumenti utili, come la mappa dei centri specializzati nella cura del fibroma uterino e l’app “Diario Rosa”, per monitorare i campanelli d’allarme e riferirlo ai controlli medici. Stare bene è solo una nostra scelta!
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