I lavori già esistenti o le professioni che si possono creare
Dall’amore per gli animali si può creare un lavoro? Direi di sì, a giudicare dalle tante persone che hanno già intrapreso una carriera “a quattro zampe”.
Ecco alcuni esempi, con i consigli di chi è riuscito a trasformare una passione in un lavoro.
VETERINARI (E ASSISTENTI VETERINARI)
Foto: www.tuttozampe.com
Quella del veterinario è sicuramente la professione più conosciuta. è un medico a tutti gli effetti e il percorso di studi non è breve, ma gli sbocchi occupazionali sono diversi: nel settore privato e pubblico, può occuparsi di animali domestici come di fauna selvatica.
Se volete sacrificare allo studio qualche anno in meno, prendete in considerazione la professione di assistente veterinario: è un collaboratore che fornisce supporto al medico ma può anche svolgere da solo compiti più basilari, come fare iniezioni o radiografie. Il corso di studi dura 3 anni e durante gli studi si svolge il praticantato, in modo da acquisire fin da subito un po’ di esperienza. L’assistente veterinario può trovare occupazione presso studi privati ma anche parchi faunistici, fattorie didattiche o asili per cani.
DOG SITTER
Foto: www.ilgiornale.it
Altra figura che si sta diffondendo sempre più è quella del dog sitter, ovvero colui che si occupa dei cani altrui: accudirli, portarli fuori, giocare con loro. Requisiti? Tanta pazienza, amore per i cani e affidabilità; non sono richiesti titoli specifici e in questo caso conta l’esperienza che si fa sul campo, però un corso formativo (ne tengono spesso le associazioni animaliste) o magari un patentino da conduttore cinofilo costituiscono sicuramente una marcia in più. Il modo migliore per trovare questo lavoro è il passaparola, magari mettendo annunci presso studi veterinari o negozi per animali.
EDUCATORI CINOFILI
Elisa Marzola è educatore e rieducatore cinofilo con approccio zooantropologico, ovvero quello basato sulla relazione uomo-animale. Mi sono rivolta a lei quando è arrivato Jack Bau: lui doveva abituarsi alla sua nuova vita, e io volevo essere certa di crescerlo nel modo corretto. L’educatore serve proprio a questo, non semplicemente educare il cucciolo, ma a migliorare il rapporto e qualità della vita del cane e della sua famiglia, affrontando un percorso tutti insieme; potremmo dire, una specie di mediatore! Elisa mi ha spiegato che il suo lavoro si divide in tre possibili ambiti: consulenza (sia a privati come me ma anche a strutture come i canili), didattica, e assistenziale, diventando poi operatore di pet therapy. L’educatore cinofilo lavora soprattutto con cuccioli o comunque cani che non hanno particolari problematiche, mentre il rieducatore si occupa della riabilitazione, ad esempio di quelli che hanno subito maltrattamenti; si può essere solo educatori o anche rieducatori, come Elisa. Il rieducatore può lavorare solo oppure insieme a un comportamentalista, ovvero un veterinario esperto in comportamento.
«Non basta l’amore per gli animali, bisogna avere voglia di lavorare anche con le persone, essere in grado di motivarle a intraprendere questo percorso, aiutarle a comprendere i bisogni del proprio cane, spesso avere anche molta pazienza.» Se volete diventare educatore cinofilo, cercate uno dei corsi organizzati da FICSS in tutta Italia, meglio quelli con approccio zooantropologico.
PET THERAPY
Lo scorso anno la pet therapy è stata finalmente riconosciuta come una disciplina a tutti gli effetti, definendo delle linee guida nazionali. Gli Interventi Assistiti con Animali spaziano dall’assistenza a persone con patologie fisiche e psichiche, adolescenti con difficoltà relazionali, persone che hanno problemi nell’inserimento sociale, sfruttando la relazione empatica che si crea tra uomo e animale. È un lavoro d’equipe: medico, veterinario, educatore, e ovviamente coadiutore dell’animale, cioè colui che se ne assume la responsabilità, sia ai fini del suo benessere, sia a quelli della buona riuscita dell’intervento.
Elena Sposito è educatrice, coadiutore e si occupa della formazione dei futuri operatori in IAA: «Consiglio questo lavoro soprattutto a chi già opera nel settore educativo o sanitario, come integrazione delle proprie competenze; è sicuramente più semplice per chi già lavora nel sociale, ma i corsi comunque sono aperti a tutti.»
I corsi: occorre seguire quelli erogati dal Centro di Referenza Nazionale per gli IAA, dall’Istituto superiore di sanità e dagli enti pubblici o privati accreditati dalle Regioni.
Esiste anche chi ha creato un lavoro dal nulla o quasi. Ecco le loro storie per prendere spunto e replicare l’iniziativa!
CANI IN UFFICIO
Foto: www.greenstyle.it
Diversi studi hanno messo in luce i benefici del portare il proprio animale con sé sul luogo di lavoro: riduzione dello stress, una maggiore comunicazione, più spirito di collaborazione, insomma un’atmosfera migliore per tutti.
Laila Gelosa, architetto amante dei cani, è partita da questo spunto e ha deciso di impegnarsi a costruire o riprogettare i luoghi di lavoro, in modo che siano a misura di quattro zampe, con aree attrezzate all’interno e all’esterno e un educatore cinofilo che si prenda cura di loro. Nei Paesi in cui questo è già prassi è stato dimostrato come aumenti di molto la produttività.
PENSIONI, ASILI, CENTRI BENESSERE
Ci sono giorni in cui il lavoro non mi lascia il tempo di dedicarmi a Jack quanto dovrei. Un’amica mi ha consigliato Harmonia, un centro che offre diversi servizi: asilo diurno (con taxi dog!), hotel, programmi di educazione cinofila. Gli spazi della struttura, che si espande in 1200 mq, sono accoglienti e perfettamente attrezzati; il personale è molto preparato: le attività possono essere individuali o in piccoli gruppi, vanno da quelle sportive, a quelle di socializzazione, ai giochi di attivazione mentale. Jack si è divertito molto!
Anche Bauclub offre servizi di asilo diurno e servizi educativi e rieducativi, con lezioni anche a domicilio; all’interno del centro c’è una vera SPA per animali, con possibilità di trattamenti di specifiche patologie (come dermatiti), con ingredienti naturali al 100%, oltre alla classica toelettatura. Si avvale anche della collaborazione di un veterinario esperto in shiatsu e agopuntura. Il centro rappresenta la realizzazione di un sogno per Francesca e Raffaella, educatrice cinofila: «Questa è una professione che si adatta ai ritmi e alle esigenze delle grandi città, se presa con serietà fornisce una grande possibilità di carriera, sia per chi vi lavora, sia che si voglia investire in questa attività come imprenditore.»
Insomma, per trasformare una passione in un lavoro ci vogliono tanto impegno, tanta costanza e una vera motivazione, oltre alla voglia di imparare: siete pronti a mettervi in gioco?
1 Comment
Dario
18 Gennaio 2017 at 0:57Il Pet Detective è sicuramente una delle professioni nuove più interessanti per lavorare con gli animali…In questo caso smarriti! In Italia esiste già un’organizzazione che si occupa di questo: https://www.petdetective.it/lavorare-con-gli-animali-pet-detective/