Un libro-guida con consigli, menu e ricette per il benessere dell’apparato digerente
Sono una convinta sostenitrice della teoria secondo cui benessere e alimentazione vadano a braccetto, per cui ho trovato molto interessante un libro uscito da poco, “La dieta antinfiammatoria per l’intestino” (Demetra Editore-Gruppo Giunti), il primo nel suo genere, almeno in Italia. Scritto dal Prof. Silvio Danese, gastroenterologo e Responsabile Centro per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino di Humanitas, è un vademecum pensato appositamente per chi soffre di questo tipo di patologie, in particolare per quanto riguarda la dieta: come scegliere i cibi più adatti e quelli da evitare, esempi di menu giornalieri, numerose ricette studiate su misura (di cui 5 ideate da Marco Bianchi). Insomma, un aiuto dall’alimentazione per convivere con una malattia cronica: perché non è necessario rinunciare alla buona tavola, anzi, può diventare un’arma da giocare per alleviare i fastidi.
Ma cosa si intende con malattie infiammatorie croniche dell’intestino? E in che misura la dieta può influire? Facciamo un quadro della situazione insieme al Prof. Danese.
MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI: QUALI SONO?
Foto: www.meteoweb.eu
«Le malattie infiammatorie croniche intestinali comprendono la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. La prima è un’infiammazione che può colpire tutto il tratto gastrointestinale, con formazione di ulcere che possono provocare dei restringimenti o delle fistole, ovvero “bucare” l’intestino. La rettocolite ulcerosa invece colpisce la zona del colon, incluso il retto, il tratto finale; anche in questo caso vengono provocate delle lesioni ulcerose. Possono portare anche a diverse complicanze, alcune molto serie: chi è affetto da patologie croniche intestinali ha un maggior rischio di ammalarsi di cancro del colon retto.
Sono entrambe malattie autoimmuni, ovvero originate da un attacco da parte delle cellule del sistema immunitario, ma le cause non sono del tutto note. C’è una predisposizione in chi ha dei precedenti in famiglia, forse su base genetica (di recente è stato individuato un gene che sarebbe responsabile), ma esistono anche fattori ambientali (come il fumo o alterazioni della flora batterica, ma anche disturbi psichici come ansia e depressione).
Si calcola che colpiscano 200.000 persone solo in Italia, ma sono sempre più diffuse perché i numeri sono in continuo aumento (di circa 20 volte negli ultimi 10 anni). Queste patologie colpiscono con la stessa frequenza i due sessi, seppure con una leggera prevalenza nelle donne; solitamente l’età dell’esordio clinico è fra i 15 e i 45 anni, anche se ultimamente si osserva sempre più spesso prima dei 20 anni.»
UN AIUTO DALLA DIETA
Foto: www.ilgiornaledelcibo.it
«Non si guarisce dalle malattie infiammatorie croniche intestinali, si può lavorare sui sintomi, quindi chi ne è affetto dovrà sottoporsi a regolari controlli medici, per trovare il trattamento più appropriato. Non esiste un protocollo standard per tutti, ma solitamente si tratta di terapie farmacologiche, volte a inibire il progredire della malattia e limitare gli episodi di riacutizzazione; ma se i farmaci non dovessero rivelarsi efficaci, o dovessero sorgere complicazioni, può essere necessario ricorrere alla chirurgia.
Un altro aspetto importante da curare è la dieta: non è ancora chiaro se sia l’effetto di alcuni alimenti o se siano le modifiche sulla flora intestinale che l’alimentazione può indurre, ma è noto ad esempio che una dieta ricca di frutta e verdura, con pochi carboidrati e pochi grassi, è associata a un tipo di flora intestinale meno soggetta alle infiammazioni rispetto a un regime alimentare con più grassi. Bisogna considerare che queste patologie non solo possono peggiorare con la dieta, ma chi ne soffre può andare incontro anche a carenze e problemi di malnutrizione, motivo per cui è fondamentale studiare un piano alimentare che garantisca un corretto stato nutrizionale.»
“LA DIETA ANTINFIAMMATORIA PER L’INTESTINO”: COSA TROVATE NEL LIBRO
Foto: www.humanitas.it
Il manuale affronta queste patologie a 360°: viene spiegato nel dettaglio cosa sono il morbo di Crohn e la colite rettoulcerosa, quali sono i loro sintomi e come riconoscerli, da cosa sono causate, la loro diagnosi e le possibili terapie, grazie anche alla collaborazione della Dott.ssa Mariangela Allocca, gastroenterologa del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali di Humanitas, e della Dott.ssa Ambra Ciliberto, dietista dell’Istituto Nazionale per la Chirurgia dell’Obesità.
Poi il volume si concentra sul ruolo dell’alimentazione, con vari tipi di consigli per migliorare il benessere quotidiano partendo proprio dalla tavola, in modo che da ostacolo si trasformi in un aiuto per convivere con disturbi cronici. Sono presenti linee guida generali, con indicazioni sui cibi che possono dare sollievo e quelli che invece è meglio evitare, programmi alimentari con menu giornalieri (comprensivi di esempi di sostituzione dei cibi sconsigliati) e tante ricette ad hoc, per la colazione e i pasti principali, dal primo, al secondo, al contorno.
CIBI SÌ E CIBI NO
Foto: www.forumsalute.it
Ecco un piccolo estratto dal libro: l’elenco dei cibi da introdurre e quelli invece da evitare.
Cibi amici:
- Cereali
- Olio extravergine di oliva
- Frutta secca
- Pesce azzurro
- Spezie
Cibi nemici:
- Cibi pronti
- Dolci e snack industriali
- Bibite zuccherate e alcolici
- Gomme da masticare e caramelle
- Caffè e prodotti contenenti caffeina
Naturalmente consigli e ricette del libro sono validi anche per le persone sane: prendersi più cura del proprio corpo, intestino compreso, dovrebbe essere un’abitudine comune!
Foto copertina: www.humanitas.it
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