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Manutenzione lavastoviglie: come farla e ogni quanto


Tessa Gelisio, manutenzione lavastoviglie

Sto eseguendo correttamente la manutenzione della lavastoviglie? È una domanda che dovremmo tutti porci, poiché la cura certosina di questo elettrodomestico ha numerosi vantaggi. Non solo dal punto di vista economico – più la manutenzione è regolare, minori sono i guasti da riparare – ma anche dal punto di vista ambientale. Infatti, un apparecchio ben tenuto non eccede nei consumi e, fatto non di certo meno importante, dura più a lungo. Ma come fare?

Molto dipende dalle indicazioni fornite dal produttore della propria lavastoviglie, perché ogni modello potrebbe presentare delle necessità di cura specifiche. Tuttavia, vi sono dei consigli che, almeno in linea generale, valgono per tutti i modelli.

La cura della lavastoviglie dopo ogni lavaggio

Manutenzione quotidiana lavastoviglie

Per una lavastoviglie sempre efficiente, e soprattutto priva di odori, il primo e fondamentale passo è procedere alla sua cura dopo ogni lavaggio. Estratte le stoviglie pulite dai cestelli, non è infatti sufficiente chiudere lo sportello, in attesa del prossimo ciclo. È necessario condurre alcune piccole, ma fondamentali, operazioni.

Innanzitutto, è utile ricordarsi di lasciare leggermente aperto lo sportello al termine di ogni lavaggio, per permettere l’eliminazione del vapore residuo e l’evaporazione di eventuali gocce d’acqua rimaste. L’umidità non correttamente gestita può infatti favorire non solo la comparsa di cattivi odori, ma anche l’apparizione di muffe, soprattutto sulle guaine di chiusura.

Fatto questo, è utile procedere con:

  • l’asciugatura delle guaine con un panno morbido, meglio in cotone. Di solito, queste parti in gomma sono posizionate lungo il profilo dello sportello o, ancora, direttamente sulla corrispondente area di contatto dell’apparecchio;
  • controllare il filtro dell’acqua, sciacquandolo se sono presenti residui di grandi dimensioni, come pezzi di cibo;
  • verificare l’assenza di residui alimentari o altri accumuli all’interno del cestello estraibile delle posate;
  • controllare il vano del detersivo, eliminando eventuali residui di polvere.

Naturalmente, al termine del lavaggio è utile controllare che vi sia sufficiente sale, indispensabile per ridurre la formazione del calcare all’interno dell’apparecchio. Non vi sono tempistiche precise per la sostituzione del sale, tuttavia basta affidarsi agli indicatori – luminosi o a display – presenti direttamente sull’apparecchio.

La manutenzione mensile della lavastoviglie

Oltre alla cura quotidiana, vi sono degli altri interventi di manutenzione più intensi, da eseguire all’incirca una volta al mese o, ancora, secondo le tempistiche previste dal produttore.

Trattamento igienizzante e anti-odore

Lavastoviglie, lavaggio a vuoto

È abbastanza fisiologico che, con il tempo, si formino degli odori sgradevoli all’interno della lavatrice. Un problema dovuto soprattutto alla presenza di eventuali residui di cibo, magari non notati sui filtri, ma anche per la proliferazione di germi oppure di muffe. Per questo, almeno una volta al mese è utile procedere con un trattamento igienizzante.


Per farlo, è sufficiente affidarsi a un economico ed ecologico rimedio come il percarbonato di sodio. È infatti sufficiente:

  • versare un paio di cucchiai di percarbonato nel cassetto del detersivo;
  • avviare un ciclo a vuoto con temperatura almeno a 60 gradi. Questo perché il percarbonato di sodio è efficace a partire dai 40 gradi e la sua forza igienizzante tende ad aumentare al crescere della temperatura.

Se il cassetto del detersivo non fosse particolarmente agevole da riempire con la polvere, il percarbonato può anche semplicemente essere versato sul fondo dell’apparecchio.

Trattamento anti-calcare

Acido citrico per la lavastoviglie

La lavastoviglie può essere un apparecchio soggetto alla formazione del calcare, nonostante la presenza dell’apposito sale. E le eventuali calcificazioni possono ridurre sensibilmente la durata dell’apparecchio, danneggiando i tubi di carico e scarico dell’acqua, ma anche i bracci erogatori e i filtri.


Per questa ragione, sempre a cadenza mensile – o secondo le tempistiche stabilite dal produttore – è utile procedere con un trattamento anti-calcare. In questo caso, però, non si usa il percarbonato, bensì l’acido citrico. Si procede:

  • creando una soluzione al 15% di acido citrico diluito in acqua, da versare direttamente nel cassetto del detersivo o sul fondo della lavastoviglie;
  • avviare un ciclo a vuoto almeno a 60 gradi.

In alternativa, è possibile versare dai 2 ai 4 cucchiai di acido citrico direttamente sul fondo dell’apparecchio, a seconda dell’intensità dell’effetto anticalcare desiderato.

Pulizia profonda del filtro

Oltre ai trattamenti igienizzanti e anti-calcare, almeno una volta al mese è necessario procedere alla pulizia profonda del filtro. I semplici risciacqui quotidiani, infatti, non sono sufficienti.

Un filtro sporco è la principale ragione alla base di cattivi odori e, fatto non meno importante, anche di piatti e posate che non risultano perfettamente puliti dopo il lavaggio. È perciò utile procedere:

  • svitando il filtro seguendo la procedura fornita dal produttore;
  • sciacquarlo dai residui più evidenti con acqua e corrente;
  • metterlo in ammollo in acqua calda, almeno a 40 gradi, con un cucchiaio di percarbonato di sodio.

È utile ricordare che il filtro rappresenta una delle componenti consumabili dell’elettrodomestico e, di conseguenza, spesso nemmeno il trattamento più intenso riesce a riportarlo a condizioni sufficienti. Può essere perciò necessario sostituirlo, generalmente ogni anno o, se in ottime condizioni, ogni due.

La manutenzione trimestrale o semestrale della lavastoviglie

Infine, vi sono delle operazioni di manutenzione che dovrebbero essere eseguite all’incirca ogni tre mesi, sei se si utilizza poco l’apparecchio.

Pulizia profonda dei cestelli

Manutenzione cestelli della lavastoviglie

Di tanto in tanto, è utile procedere alla pulizia profonda dei cestelli, perché nel tempo potrebbero accumulare residui oleosi o altri residui. Per farlo, si procede:

  • estraendo i cestelli dalla lavastoviglie;
  • sciacquandoli in acqua corrente, per rimuovere i residui più evidenti, in particolare sulle rotelle di scorrimento;
  • immergendoli in acqua calda, dove aggiungere eventualmente un paio di cucchiai di percarbonato di sodio.

Per agevolare la rimozione dello sporco più resistente, si può usare un panno morbido in cotone, inumidito da una soluzione di acqua calda e due cucchiaini di sapone per i piatti ecobio.

Pulizia dei bracci erogatori

Ogni tre o sei mesi è necessario procedere anche alla pulizia dei bracci erogatori, in particolare prestando attenzione agli ugelli di erogazione, che potrebbero risultare ostruiti dal calcare.

Se la propria lavastoviglie ne permette lo smontaggio, basta rimuoverli e immergerli in acqua tiepida, con un paio di cucchiai di acido citrico. Dopo 30 minuti circa, gli eventuali residui di calcare dovrebbero scomparire.

Se i bracci erogatori sono invece fissi, li si può pulire con un panno morbido inumidito di una soluzione di acqua e acido citrico al 15%, oppure uno spruzzino, magari aiutandosi con uno stuzzicadenti per liberare gli ugelli otturati.

Controllo dei tubi di carico e scarico dell’acqua

Vano della lavastoviglie

Infine, ogni tre o sei mesi è bene controllare le tubature, per evitare perdite d’acqua che potrebbero causare anche degli importanti danni in cucina. È sufficiente:

  • ispezionare visivamente il tubo di carico della lavastoviglie, alla ricerca di gocce d’acqua o eventuali perdite;
  • controllare il tubo di scarico quando l’elettrodomestico è acceso – altrimenti, il tubo in questione sarà vuoto, a differenza di quello di carico – sempre alla ricerca di eventuali perdite.

In definitiva, con degli appuntamenti di cura quotidiani, mensili e trimestrali la nostra lavastoviglie sarà sempre performante, priva di cattivi odori e calcare, pronta a offrire ancora tanti anni di utilizzo senza intoppi!

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