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Earthing: perché camminare a piedi nudi fa bene, valutandone i rischi


Tessa Gelisio, earthing

A chi non è mai capitato di provare una piacevole sensazione di benessere, camminando a piedi nudi sull’erba oppure in spiaggia? Quella che per molti è un’esperienza consueta, ad esempio durante il periodo vacanziero, trova una sua più rigorosa declinazione nel cosiddetto earthing, una disciplina che fa della camminata scalza il proprio cardine. Ma quali sono i benefici di appoggiare i piedi direttamente sul suolo e, ancora, quali i rischi?

Cos’è l’earthing?

Earthing, piedi scalzi

L’earthing è una disciplina relativamente recente, nata per informare sui benefici del camminare scalzi anche in tempi moderni. Di certo, l’abitudine di non indossare scarpe non è nuova per l’uomo, ma risale a tempi antichissimi: prima per necessità, e poi per tradizione, non mancano popolazioni intere che non fanno ricorso alle calzature. Tuttavia, l’abbandono delle scarpe nei Paesi occidentali ha iniziato a diffondersi solo a partire dagli anni ‘90, spesso anche per effetto dei movimenti New Age che hanno caratterizzato quel decennio.

Il termine earthing è stato coniato da Clint Ober, un ex dirigente, che ha iniziato a esplorare gli effetti benefici del contatto dei piedi con il suolo. Secondo il fondatore e i teorici dell’earthing, la Terra avrebbe una carica elettrica negativa, mentre l’uomo accumulerebbe una carica positiva: l’uso delle calzature ne impedirebbe il rilascio, determinando problematiche di salute.

Per quanto la teoria possa sembrare originale, e priva di un preciso consenso a livello scientifico, i benefici della camminata scalza sono stati più volte indagati dalla scienza, anche al di fuori del contesto dell’earthing. Ma quali sono i principali?

I benefici del camminare a piedi nudi

Indipendentemente si creda alla teoria delle energie terrestri, da diversi decenni la scienza studia gli effetti e i vantaggi di una camminata a diretto contatto con il suolo, soprattutto in termini di salute.

Il miglioramento della postura

Earthing e postura

Il primo beneficio del camminare scalzi è connesso alla postura. Le calzature possono infatti contenere delle parti rialzate che impediscono un appoggio naturale del piede al suolo, causando diverse problematiche a livello muscolo-scheletrico.

Rimanere a piedi nudi permette infatti di rafforzare i muscoli del piede e, fatto non meno importante, la propriocezione, ovvero la consapevolezza della posizione del proprio corpo nello spazio. Secondo un recente studio, appoggiare direttamente i piedi su superfici naturali stimola i recettori sensoriali presenti sulla piante del piede, incrementando:

  • il senso dell’equilibrio;
  • il baricentro del corpo;
  • la postura, soprattutto a livello lombare.

La riduzione degli stati infiammatori

Ancora, camminare a piedi nudi può essere utile per ridurre alcuni stati infiammatori dei tessuti e delle articolazioni dei piedi, come nei casi di artrosi. Ad esempio, una ricerca condotta nel 2015 ha evidenziato miglioramenti significativi nelle condizioni dei piedi in pazienti colpiti da diabete, con una semplice camminata scalza di un’ora al giorno.

Non ultimo, le pratiche di earthing sembrano essere connesse a una riduzione del danno muscolare post-esercizio, in particolare per il ribasso dei livelli di creatin-chinasi nel sangue, solitamente indice di infiammazioni, lesioni muscolari o patologie muscolo-scheletriche quando elevati.

La riduzione dello stress e il miglioramento del sonno

Camminare a piedi scalzi e sonno

Camminare a piedi nudi può anche essere d’aiuto alla riduzione dei livelli di stress: alcune ricerche, condotte su chi regolarmente pratica l’earthing, hanno infatti rilevato una minore concentrazione dei livelli di cortisolo – l’ormone dello stress – nel sangue. E, contestualmente allo stress, si riducono i livelli di ansia, di depressione e si registra un miglioramento della qualità del sonno.

È molto probabile che il contatto diretto con il suolo, donando sensazioni piacevoli, aiuti ad allentare le tensioni e le preoccupazioni, garantendo così uno stile di vita più rilassato.

I rischi dell’earthing

Contusione

Per quanto possa garantire numerosi benefici, la pratica dell’earthing non deve essere presa alla leggera, poiché può esporre a diversi rischi. Il principale è quello di ferite, non solo dovute alla conformazione del suolo, ma anche al fatto che un piede poco abituato a rimanere a contatto con il terreno presenta una pelle decisamente più delicata. 

Oltre alla possibilità di contusioni – soprattutto alla caviglia, per la mancata abitudine di camminare senza scarpe – graffi, tagli e abrasioni possono esporre a infezioni. In particolare, vi potrebbe essere un rischio aumentato:

  • per il tetano, nei soggetti non pienamente coperti dalla vaccinazione, in caso di lesioni profonde e poco ossigenate;
  • per lo sviluppo di infezioni alla pelle, come ad esempio dermatiti e infezioni fungine, se si cammina su terreni contaminati.

Non bisogna poi escludere un’aumentata probabilità di punture d’insetto, soprattutto se calpestati inavvertitamente, così come morsi di piccoli animali.

In definitiva, l’earthing permette di migliorare il proprio benessere grazie a una postura più naturale e una rapida gestione delle tensioni, ma deve essere eseguito con una certa attenzione, soprattutto fra i neofiti, per evitare ferite e possibili infezioni.

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