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Fotovoltaico virtuale: cos’è e come funziona


Fotovoltaico virtuale

Approfittare dei principali vantaggi dell’autoproduzione di energia, senza dover installare un impianto sul tetto di casa: è questa la principale caratteristica del fotovoltaico virtuale, una delle ultime novità in fatto di energia rinnovabile. A metà strada tra un impianto privato e le classiche forniture green di energia, il fotovoltaico virtuale rappresenta un buon compromesso per chi vorrebbe lanciarsi nell’autoproduzione ma, per vincoli di spazio o architettonici, non può installare pannelli in proprio. Ma come funziona?

Sono molte le declinazioni del fotovoltaico virtuale oggi esistenti, spesso decisamente variabili da un Paese all’altro, a seconda delle richieste del mercato virtuale. Di seguito, vi fornisco qualche utile informazione.

Cos’è il fotovoltaico virtuale

Pannelli fotovoltaici

Sono sempre più i consumatori che manifestano interesse nell’autoproduzione di energia, sia per questioni economiche che ambientali. Investire su un impianto fotovoltaico domestico, infatti, significa non solo produrre e consumare energia dimenticandosi le bollette, ma anche rientrare nella spesa in pochi anni, il tutto a emissioni praticamente zero. Eppure, non tutti possono permettersi un impianto fotovoltaico di proprietà, nella maggior parte dei casi poiché non si dispone dello spazio sufficiente per poterlo installare o, ancora, perché si vive in un edificio sottoposto a vincoli architettonici.

È proprio per superare queste situazioni che, da qualche anno a questa parte, sul mercato dell’energia è comparso il fotovoltaico virtuale. Si tratta, nella pratica, di sfruttare pannelli fotovoltaici installati altrove rispetto alla propria abitazione, appartenenti a una fitta rete di autoproduzione fatta di attori privati e grandi aziende. Semplificando ulteriormente, si affittano – anche se questo termine potrebbe essere improprio – pannelli fotovoltaici di proprietà altrui, ottenendone vantaggi analoghi a un’installazione tradizionale.

Le tipologie di fotovoltaico virtuale

Come ho accennato, per fotovoltaico virtuale si intende il ricorso a energia fotovoltaica non prodotta da un impianto installato presso la propria abitazione, bensì dislocato altrove. Quest’ultimo può appartenere a un operatore del settore energetico o, ancora, a una rete mista di aziende e piccoli privati, pronti a condividere l’energia in eccesso prodotta dai loro pannelli. 

In generale, si possono distinguere due principali tipologie di fotovoltaico virtuale:

  • Fotovoltaico virtuale “as a service”: è la tipologia più diffusa in Italia e prevede la possibilità di sfruttare l’energia prodotta da pannelli anche geograficamente lontani, corrispondendo una tariffa in base ai consumi effettuati, a cui si aggiungono spese d’ingresso, oneri di distribuzione, manutenzione e altro ancora. In questo caso, di conseguenza, non si paga l’uso del pannello remoto bensì l’energia prodotta;
  • Fotovoltaico virtuale “rent”: modalità invece in ascesa all’estero, permette di noleggiare un impianto virtuale dimensionato secondo le proprie necessità – ad esempio da 3 o 6 KW – corrispondendo un canone mensile. Come facile intuire, non viene predisposto un impianto fatto e finito per il cliente, bensì la potenza richiesta viene ottenuta grazie all’intero network fotovoltaico già esistente, distribuendo i consumi su tutta la rete. In questo caso, si sostengono i costi d’ingresso, di noleggio e di distribuzione, mentre i consumi non hanno normalmente oneri, esattamente come accadrebbe per un impianto installato sul tetto di casa.

Per entrambe le tipologie, la produzione di energia avviene per compensazione energetica: il cliente continuerà a sfruttare la rete di distribuzione locale per i suoi consumi e l’operatore immetterà nella rete nazionale tanta energia rinnovabile quanto quella effettivamente consumata.

Quanto costa il fotovoltaico virtuale

Contatori energia

Come ho anticipato in apertura, il fotovoltaico virtuale si posiziona a metà strada tra un impianto di proprietà e i classici contratti di fornitura di energia da fonti rinnovabili. Per i sistemi “as a service”, i più diffusi in Italia, i costi si aggirano tra i 3 e i 6 centesimi di euro per ogni kWh consumato: una tariffa decisamente più vantaggiosa rispetto a una comune fornitura elettrica.

Bisogna tuttavia sostenere altre spese, come quelle d’ingresso e di setup della fornitura fotovoltaica virtuale e, ovviamente, oneri di distribuzione e tasse.

Vantaggi e svantaggi del fotovoltaico virtuale

Il fotovoltaico virtuale è sicuramente un modo innovativo per approfittare di energia completamente rinnovabile, senza grandi investimenti e a tariffe abbastanza abbordabili. Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi?

Partendo dai primi, il fotovoltaico virtuale è una soluzione molto versatile per chi non può lanciarsi nell’autoproduzione di energia, ma ne vuole sfruttare parte dei benefici. Non sarà infatti necessario installare pannelli, né sistemi di storage, e si potrà consumare energia dai costi leggermente maggiori rispetto a quella che si potrebbe generare in autonomia. Ancora, grazie alle reti composte sia da grandi operatori che da privati, il fotovoltaico virtuale impatta positivamente sull’espansione dell’energia rinnovabile, andando a recuperare quegli eccessi di produzione che andrebbero altrimenti perduti.

Gli svantaggi sono invece rappresentati dai costi di produzione e noleggio, più alti rispetto a quelli di un impianto di proprietà, e dalle emissioni leggermente maggiori, proprio poiché è necessaria una rete di distribuzione dell’energia e la sua produzione in compensazione. Emissioni che rimangono comunque enormemente ridotte rispetto a forniture energetiche basate su combustibili fossili.

In definitiva, il mercato dell’energia è in piena rivoluzione rinnovabile e le novità che appaiono sul mercato, come il fotovoltaico virtuale, ci traghettano verso un futuro a emissioni zero per le nostre necessità energetiche!

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