Sapete quanto caffè consumiamo in un anno? Circa 3500 quintali: come sia fa a togliere agli italiani la quotidiana dose di tazzine? Non si può. Ma si può invece cominciare a distinguere tra caffè e caffè….
Quando comprate il caffè in un supermercato vi domandate da dove proviene? O come è coltivato? O che tipo di sfruttamento umano ed economico nasconde parte delle grandi multinazionali? Dovete cominciare a farlo se volete la patente di Ecocentrici!
Io per esempio compro solo e rigorosamente caffè equo e solidale (così come faccio per il cacao le banane o per altri prodotti che provengono dai cosiddetti paesi del Terzo Mondo). Il caffè è stato uno dei primissimi prodotti coloniali ad essere commercializzato, ovviamente con sitemi che badavano solo al profitto. A scapito dell’ambiente e con grande sfruttamento dei lavoratori Da qualche anno per fortuna qualcosa è cambiato, e proprio la nostra bevanda preferita è stato il primo prodotto ad essere certificato come prodotto equo e solidale, in cui viene stabilito il rapporto commerciale diretto tra operatori commerciali europei e le organizzazioni produttrici del sud del mondo. Esistono criteri e regole che devono essere rispettate per far in modo che il caffè possa essere riconosciuto come equo e solidale:
Il caffè deve provenire da cooperative di piccoli contadini certificate dal commercio equo e deve essere coltivato e lavorato in condizioni rispettose dell’ambiente e dei lavoratori.
Ci sono vari tipi di certificazione, ma quella più importante riportata sulla confezione è la Fairtrade. Attualmente i produttori di caffè membri del sistema Fairtrade sono oltre 580.000, riuniti in 348 organizzazioni. Circa l’80% di essi proviene da Perù, Colombia, Messico e da tutta l’America Latina. I caffè equosolidali certificati Fairtrade oggi sono molto diffusi e sono disponibili in supermercati, ipermercati, discount, negozi del biologico, bar, caffetterie, hotel e ristoranti. Oltretutto i prezzi sono paragonabili agli altri non equi. Io scelgo solo quelli, e a quanto pare non sono la sola visto che i prodotti Fairtrade hanno fatto registrare negli ultimi anni un vero e proprio boom. con una crescita del 25%.
5 Comments
Arturo Rufolo
24 Luglio 2014 at 16:18Ma esistono dalle mie parti , non li ho mai visti !
tessa
24 Luglio 2014 at 18:40certo!! si trovano ovunque ormai ! anche nei grandi classici supermercati
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Giuseppe
24 Luglio 2014 at 18:42Mi impegnero’ a dare il mio contributo..speriamo bene !!!
Tessa Gelisio
25 Luglio 2014 at 7:21Speriamo. BENE? Perché ? Paura di cosa?
Luca
30 Luglio 2014 at 11:33Ecocentrico addicted.Grande Tessa un bacione.
#luca_in_chain5