La Cina, la Russia, l’India, il Messico: sono qui gli agglomerati urbani dove l’aria è più irrespirabile, l’acqua più imbevibile e il rispetto per l’ambiente e la salute dei cittadini inesistente. Qui a rischio vivono più di 200 milioni di persone! Ma nelle classifiche ambientaliste che ho sfogliato non mancano le sorprese. E nemmeno l’Italia si salva…
Le classifiche sull’inquinamento variano a secondo dei parametri di riferimento: la concentrazione di PM10 nell’aria a causa del traffico, le esalazioni di cromo esavalente o di piombo delle concerie e delle fabbriche, i coliformi e i veleni dell’acqua. Incrociando un po’ di dati ho scelto le quelle che per me sono le 10 città peggiori del mondo. Voi potete aggiungere le vostre.
LANZHOU, CINA
Capoluogo della provincia nordoccidentale del Gansu, ha 3 milioni e mezzo di abitanti La zona è ad alto tasso d’inquinamento, tanto che la città è stata dichiarata dall’organizzazione mondiale della Sanità quella con la peggiore aria del Paese. Il tutto è dovuto alla presenza d’industrie tessili, metallurgiche e specializzate nella produzione di fertilizzanti.
DZERSHINSK, RUSSIA
La città russa sorge sul fiume Oka ed è tra i luoghi più inquinati del mondo a causa della presenza di industrie chimiche che hanno scaricato sostanze tossiche nelle acque del fiume. Secondo uno studio del 2006, l’aspettativa di vita per gli abitanti della città e di 47 anni per le donne e di 42 anni per gli uomini.
KABWE, ZAMBIA
Kabwe conta circa 200.000 abitanti ed è la seconda città dello Zambia. È vittima dell’inquinamento da piombo causato dall’estrazione massiccia avvenuta durante gli Anni 90. Secondo uno studio del 2006 la sostanza tossica è stata rilevata nel sangue dei bambini in una quantità da cinque a 10 volte superiore ai livelli raccomandati.
HAZARIBAGH, INDIA
A Hazaribagh l’inquinamento è causato dalla presenza delle concerie che disperdono sostanze tossiche nell’ambiente, soprattutto cromo. Delle 270 industrie che lavorano pelli, presenti in tutto il Paese, il 95% è concentrato in questa zona per un’area di 25 ettari.
MEXICALI, MESSICO
La città di Mexicali è a capo di un municipio che comprende San Felipe, Guadalupe Victoria, Ciudad Morelos, Los Algodones ed è la capitale dello Stato messicano della Bassa California. È la seconda città dello Stato con 902.983 abitanti, preceduta solamente dalla città di Tijuana. Ha circa un milione di abitanti e qui l’indice d’inquinamento, nonostante il deserto, supera i 140 microgrammi per metro cubo.
CHERNOBYL, UCRAINA
Nonostante siano passati 27 anni dall’esplosione della centrale nucleare (la sera del 25 aprile 1986), gli esperti del Blacksmith Institute posizionano ancora questa tristemente famosa località tra le più inquinate del mondo perché i residui della nube radioattiva che raggiunse l’intera Europa permangono molto alti.
RIO DE JANEIRO, BRASILE
L’inquinamento a Rio, oltreché per i fumi da traffico (qualche microgrammo di polveri in più di 60 al mc) riguarda anche il mare. L’allarme è alto anche in vista delle Olimpiadi del 2016: i velisti di mezzo mondo hanno espresso forti preoccupazioni per il campo di regata di Guanabara perché inquinato e pieno di detriti.
NORILSK, RUSSIA
La Russia, come la Cina, è purtroppo piena di aree “off-limits”. Come questa città, fondata nel 1935, che è inquinata a livelli record a causa delle attività estrattive e dall’inquinamento da metalli pesanti.
LUDHIANA, PUNJAB- INDIA
Qui ci troviamo al cospetto di un agglomerato di aree urbane riunite in un comprensorio nefasto. di 1.395.053 abitanti. Secondo l’Economist nel 2009 è stata la zona più inquinata al mondo.
TORINO, ITALIA
Nonostante le montagne che la circondano, il capoluogo piemontese entra ed esce con regolarità dalle spiacevoli top-ten delle varie classifiche. La città è appena al di sotto di 47 microgrammi al metro cubo di inquinamento: una cifra inferiore rispetto alle metropoli precedenti ma che non la “salva” dal rientrare nella città più inquinate del mondo.
Per quanto riguarda l’inquinamento in Italia, Legambiente ha stilato una classifica che riguarda i giorni di “superamento del livello di guardia” di concentrazione PM10 del 2013. Eccola:
Alessandria (123 giorni fuori legge)
Frosinone (120 giorni)
Cremona (118 giorni)
Torino (118 giorni)
Parma (115 giorni)
Vicenza (114)
Brescia (106)
Milano (106)
Verona (103)
Bergamo (99)
Fonti: https://www.huffingtonpost.it/ www.lettera43.it www.legambiente.it
Ilaria
20 Ottobre 2014 at 12:30però ci starebbe anche l’elenco delle città più eco… nel nord europa sono abbastanza avanti per queste cose! insomma vediamo tutti i lati della medaglia… magari prima o poi anche qui decideranno di prendere esempio 😉