Cosa c’è di più confortevole del tepore di un caldo pigiama, nelle fredde notti dell’inverno? Al pigiama non riesco proprio a rinunciare, un capo comodo anche per godersi un pomeriggio di relax in casa, se non fa troppo freddo. Eppure, anche nell’acquisto di questo indumento dobbiamo prestare attenzione: è infatti necessario scegliere sempre fibre naturali, meglio ancora se organiche e certificate.
La questione non è solo ambientale – le fibre sintetiche, oltre a essere le principali responsabili del rilascio di microplastiche, sono difficili da riciclare – ma anche e soprattutto di salute: si tratta di tessuti a contatto con la nostra pelle per tantissime ore. Di seguito, qualche utile consiglio.
Pigiama: perché evitare le fibre sintetiche
Spopolano ormai da tempo i pigiami in fibre sintetiche – il poliestere, in particolare – poiché resistenti, facili da lavare e soprattutto economici. Eppure, i prezzi ridotti non possono compensare gli svantaggi di questi tessuti.
Il problema principale è quello della traspirazione della pelle, che le fibre sintetiche non garantiscono. E una cattiva traspirazione può dar luogo a fastidiose conseguenze, tra cui:
- sudorazione eccessiva durante il sonno;
- arrossamenti e irritazioni;
- orticaria;
- dermatite da contatto;
- reazioni allergiche a livello cutaneo.
D’altronde, il pigiama è un capo che indossiamo per almeno 8 ore ogni notte e, di conseguenza, deve essere più che rispettoso della pelle. Per questo è indispensabile scegliere fibre naturali – il cotone, ad esempio – meglio se biologiche e certificate. Così, oltre alla nostra salute, ridurremo anche il nostro impatto ambientale.
Un pigiama in tessuto termoregolante Nattwell
Scegliere fibre naturali non significa rinunciare all’innovazione: da tempo, ormai, sono disponibili sul mercato dei tessuti high-tech, ricavati da materie prime completamente vegetali. Come il Nattwell, nome commerciale di una fibra che accoppia la fibra di faggio al bioelastan. Ed è proprio da questo tessuto che nasce un interessante pigiama termoregolatore, prodotto da Dagsmejan e distribuito da Snow Nature.
Il pigiama in questione è stato progettato per garantire il massimo della traspirabilità – il Nattwell è fino a 6 volte più traspirante del cotone – e la migliore gestione possibile dell’umidità. Un fatto da non sottovalutare, soprattutto per chi tende a sudare durante il sonno o, ancora, è incline a irritazioni cutanee e arrossamenti
Il capo è disponibile sul sito di Slow Nature a un prezzo di 100 euro.
La comodità della fibra di faggio, da CASAGiN
Una delle qualità ideali di un pigiama è che sia comodo da indossare, non stringa o limiti i movimenti durante il sonno. Ed è proprio mettendo al centro la comodità che CASAGiN ha realizzato il suo Pigiama Lounge, perfetto sia per la notte che per un pomeriggio rilassante in casa.
Realizzato in fibra di faggio, il pigiama presenta una morbida maglia con collo a barchetta, svasata sui fianchi anche per garantire il massimo della traspirabilità. I pantaloni, nel frattempo, sono altrettanto morbidi ma non ingombranti, per non limitare nessun movimento né irritare la pelle. Il tessuto è peraltro certificato OEKO-TEX, quindi sicuro per la salute e con una produzione rispettosa per l’ambiente.
Il pigiama è disponibile sullo store CasaGIN a 130 euro.
Cotone e Lyocell per il pigiama Petit Bateau
È un abbinamento interessante, quello che Petit Bateau ha voluto scegliere per il suo resistente pigiama invernale: quello tra il cotone organico e il Lyocell, una fibra naturale ricavata dalla lavorazione della polpa del legno.
Questo pigiama, che presenta una lavorazione a fini costine, è stato ideato affinché fosse il più possibile traspirante e, allo stesso tempo, anche resistente e duraturo nel tempo. D’altronde, i capi più sostenibili sono proprio quelli che non si consumano facilmente ma, anzi, durano il più a lungo possibile. Inoltre, la scelta del cotone e del Lyocell rende questo pigiama anche adatto a chi soffre di frequenti problemi cutanei, irritazioni e dermatiti, poiché ipoallergenico.
Il capo è disponibile sul sito di Petit Bateu a un prezzo di 70 euro.
Un pigiama dal taglio kimono, da BiriLab
Per chi volesse provare qualcosa di diverso dal classico pigiama, un’originale soluzione arriva da BiriLab: un capo dal taglio kimono, perfetto sia per dormire che per godersi una giornata di relax nel tepore domestico.
Realizzato in cotone organico, abbina un pantalone lungo e largo a una giacca con chiusura a portafoglio, con un nastro che può essere sia chiuso a fiocco che arrotolato attorno alla vita.
Il pigiama è disponibile sul sito ufficiale di BiriLab a 85 euro, mentre la selezione dei colori da specificare in fase d’acquisto è presente nelle storie in evidenza del canale Instagram del marchio.
Un tocco vellutato, per un pigiama in cotone biologico
Infine, una proposta morbidissima e dal tessuto vellutato, realizzato completamente in cotone biologico al 100%. Lo si trova da Lizé Natural Clothing, nella brillante colorazione verde.
Morbido e confortevole, il pigiama è stato realizzato senza finissaggi chimici e colle o resine sintetiche, affinché sia delicato sulla pelle. Fa infatti parte della linea sensitive del marchio, pensata per persone dalla pelle molto delicata o, ancora, affetti da allergie o disturbi vari della pella. Il pigiama presenta inoltre un taglio classico, con polsini, caviglie e girocollo leggermente elastici.
Il capo è disponibile sul sito Lizé Shop a un prezzo di 64.90 euro.
In definitiva, per dormire bene e proteggere la pelle è sempre indicato scegliere le fibre naturali per il pigiama: non solo per il massimo della salute, ma anche per approfittare di un ridotto impatto ambientale.
I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale.
Le aziende e i prodotti segnalati sono stati recensiti di mia iniziativa e in base ai miei gusti e valori.
Tessa Gelisio
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