Green lifestyle

Trucchi pericolosi: ingredienti da evitare


Come riconoscere le sostanze irritanti sulla pelle e inquinanti per l’ambiente

“Per belli apparire, bisogna soffrire”, sì, ma non come dice il famoso proverbio: peggio. I cosmetici possono fare male alla pelle, agli animali e all’ambiente. La maggior parte dei prodotti in commercio contiene ingredienti inquinanti, di derivazione animale (parlo di sostanze ottenute con la loro uccisione o il loro sfruttamento) e dannosi per chi li utilizza. Allergie e dermatiti da contatto sono in aumento anche per via dei cosmetici (tra i principali responsabili insieme ai prodotti per la pulizia della casa), e le irritazioni non sono nemmeno il rischio maggiore per la salute, perché tra le sostanze “sotto accusa” ce ne sono di addirittura cancerogene o interferenti endocrini (significa che alterano il sistema ormonale).

Orientarsi nel mondo della cosmesi non è semplice, perché l’offerta è davvero molto vasta. C’è chi punta sul rapporto qualità-prezzo: un prodotto più caro non può essere scadente. In realtà non è così scontato, perché negli articoli che vi ho proposto negli anni qui su Ecocentrica vi ho spesso dimostrato che anche i prodotti più costosi e quelli dei famosi marchi non sono esenti da sostanze indesiderate. C’è chi pensa di andare sul sicuro in farmacia, ma anche in questo caso abbiamo visto che, da questo punto di vista, non c’era una gran differenza. E poi, c’è sempre il rischio di cadere nelle trappole degli eco-furbi, che fanno del green washing una filosofia aziendale: confezioni verdi, immagini di piante, nomi del prodotto che comprendono la parola “bio” (ben diverso dalla certificazione biologica), scritte come “naturale” o “a base di…” una sostanza naturale presente però in quantità infinitesimali.

L’unico modo per fare acquisti consapevoli? Imparare a leggere l’INCI. So che all’inizio è dura, ma fidatevi, si fa presto a prenderci un minimo di confidenza e a memorizzare gli ingredienti più nocivi.
Per facilitarvi il compito, di seguito vi elenco quelli che si trovano più frequentemente nel make-up, come riconoscerli e perché fanno male.

LE SOSTANZE DA EVITARE

Foto: www.nonsprecare.it

Cominciamo dai filmanti, sostanze spesso contenute in prodotti per il viso o per i capelli, perché danno quella sensazione di “liscio e morbido”. In realtà, creano solo una pellicola superficiale, impedendo a pelle e fusti di respirare e accelerando il processo di invecchiamento; sul viso sono anche comedogeni, ovvero ostruiscono i pori e favoriscono la formazione di impurità.
Tra i più famosi ci sono i siliconi, che riconoscete nell’INCI perché terminano con –thicone o –siloxane (es. dimethicone, pentasiloxane), e i petrolati, derivati dagli scarti di raffinazione del petrolio, come paraffinum liquidum, mineral oil, petrolatum, vaselina, cera microcristallina.

Sempre presenti i conservanti, indispensabili perché il prodotto non si degradi. Tra quelli di sintesi da evitare si trovano Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone, che secondo molti studi hanno provocato l’aumento di allergie e dermatiti; Imidazolidinyl urea e DMDM Hydantoin, entrambi pericolosi perché cessori di formaldeide (una sostanza classificata come cancerogena); BHT e BHA, interferenti endocrini e in più il BHA è classificato come possibile cancerogeno da AIRC. Sono perturbatori endocrini anche il triclosan, già messo al bando dagli Stati Uniti perché accusato tra l’altro di favorire il fenomeno dell’antibiotico resistenza, e i parabeni, tra i conservanti più utilizzati, che almeno potete facilmente riconoscere dal nome (Methylparaben, Propylparaben, …).

Frequenti nei trucchi, soprattutto in quelli per il viso, anche gli emulsionanti, sostanze che danno la consistenza fluida: appartengono a questa categoria i glicoli, come Propylene glycol o Butylene glycol, a base di ingredienti petroliferi, e i PEG,

Completano questa “bella” raccolta i filtri solari di sintesi, a volte contenuti anche fondotinta, come il Benzophenone, interfente endocrino; i composti contenenti ammine come Diethanolamine o Triethanolamine, che possono rilasciare sostanze cancerogene come nitrati e nitrosamine; tutti i composti che finiscono con EDTA, perché sono sequestranti di metalli pesanti, che rilasciano poi nell’ambiente; coloranti di sintesi e allergeni del profumo. Questi ultimi si nascondono spesso dietro la generica scritta Parfum, grazie a una legge che permette al produttore di non indicare in etichetta le essenze al di sotto di una certa percentuale.

DOVE SI TROVANO

Foto: www.deabyday.it

Alcuni ingredienti sono specifici di alcuni tipi di prodotto: ad esempio, per le sue funzioni, è più facile che i siliconi siano contenuti in ciprie e fondotinta piuttosto che in un mascara.

Nel post sui rossetti in commercio abbiamo trovato ingredienti come PEG, BHT, paraffine, nei marchi da supermercato come in quelli costosi. Poco incoraggiante, se pensiamo che una donna durante la sua vita ingerisce circa 5 kg di rossetto!

I prodotti di make-up per il viso, come fondotinta, correttori e ciprie, sono spesso un concentrato di siliconi. Non mancavano però anche paraffine, emulsionanti come glicoli e PEG, parabeni e BHT a fare da conservanti, allergeni del profumo e qualche volta anche filtri UV chimici. Anche nella cipria di un famoso marchio di farmacia, specifico per pelli sensibili, non mancavano siliconi e altri filmanti di sintesi, PEG e Tetrasodium EDTA…

Non va meglio con i mascara, un prodotto che va applicato in una zona sensibile come quella degli occhi (non a caso, molte donne che soffrono di allergie e irritazioni, non possono utilizzare proprio questo). Negli INCI che ho controllato c’era di tutto: paraffine, glicoli, PEG, BHT, parabeni e soprattutto triethalomine: purtroppo si trova in quasi tutti i mascara non biologici.

LE ECO-FURBATE

Foto: www.ambientebio.it

In un vecchio post abbiamo parlato di come distinguere un cosmetico biologico da quelli che sembrano naturali (e spesso non lo sono): la parola “naturale” non significa niente, perché non è regolamentata da nessuna legge perciò qualunque produttore la può apporre sulla confezione. Anche i vari “senza …” in etichetta attirano, ma bisognerebbe preoccuparsi di quello che invece c’è dentro: a volte un prodotto senza siliconi contiene semplicemente altri filmanti di sintesi molto simili.

Gluten free, Nickel tested, Dermatologicamente testato? Sono specchietti per le allodole: i celiaci non corrono nessun rischio utilizzando cosmetici contenenti le proteine del grano, e tutti i prodotti sono sottoposti a test clinici. Così come vengono testati per nickel, il cui utilizzo è vietato per legge dal 2009 (non è possibile escluderlo completamente, ma deve essere inferiore a 1 ppm, parte per milione).

Un classico delle pubblicità ingannevoli poi sono i cosmetici che riportano la scritta “Non testato sugli animali”: dal momento che una legge europea lo vieta dall’11 marzo 2013, non aggiunge nulla di più, ma serve per attirare i consumatori sensibili al tema (se volete approfondire, cliccate sul link per il post dedicato).

NO A QUESTI DERIVATI ANIMALI

Foto: www.giardinodiarianna.com

A proposito di rispetto degli animali, c’è qualche sostanza che merita un cenno. È vero che a volte vi consiglio prodotti contenenti miele, pappa reale o bava di lumaca, ma non provengono dallo sfruttamento di api o chiocciole. Vegani o no, tutti dovremmo impegnarci ad evitare almeno quegli ingredienti che causano sofferenza agli animali: uno su tutti lo squalene (leggete il post per scoprire di cosa si tratta), ma anche la lanolina (Lanolin), un grasso prodotto dalla pelle delle pecore, segnalato con semaforo rosso su EcoBioDizionario anche perché fortemente allergizzante e perché pelle e lana di pecore portano con sé pesticidi e antiparassitari assorbiti nell’ambiente. Infine, c’è il capitolo Carminio, un colorante (dalla sigla CI 75470) rosso ottenuto dall’uccisione della cocciniglia: pensate che per produrne 1 kg servono 70.000 insetti! Questo colorante in realtà è ammesso anche dalle certificazioni biologiche, per cui se volete evitarlo dovete cercare prodotti certificati anche VeganOK.

 

Con tutti questi ingredienti da evitare, acquistare trucchi e cosmetici vi sembra una corsa a ostacoli? Vi do una buona notizia: non occorre rinunciare al make-up. Esistono ottimi marchi biologici, privi di sostanze nocive, che in quanto a performance non hanno nulla da invidiare a quelli tradizionali: presto vi preparerò la lista dei miei preferiti che utilizzo anche sul set!

 

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2 Comments

  • Reply
    Beatrice Stanzani
    18 Dicembre 2021 at 23:26

    Ciao, leggendo questo articolo vengo a sapere che in Italia è vietata la sperimentazione degli ingredienti e del prodotto finito dal 2013. È così in tutta l Europa? E la Cina? Un marchio prodotto in Cina e molto conosciuto è venduto in Italia, sul sito afferma di essere totalmente cruelty free. Ci si può fidare se lo scrive sul sito aziendale? Come faccio a trovare informazioni sicure?
    Grazie

    • Reply
      ecocentrica_masterkey
      8 Gennaio 2022 at 20:54

      si così in tutta europa, in cina è un po’ un casino ma le cose stanno cambiando notevolmente anche li.
      io in questo caso mi fiderei perchè sul tema è un attimo smentire le aziende e quindi non rischiano

      baci

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