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Ingredienti pericolosi nelle tinte per capelli: i “terribili 5” da evitare


Tinte per capelli, Tessa Gelisio

Avreste mai detto che nelle tinte per capelli possono essere presenti anche 5.000 sostanze chimiche, tra allergeni e altre ben più pericolose? D’altronde, della possibile tossicità delle colorazioni per capelli se ne discute ormai da decenni, anche se a livello scientifico si rendono necessari ulteriori studi. Di certo le vecchie tinte, quelle in uso negli anni ‘80, non erano una passeggiata di salute: come rivela l’AIRC, aumentavano infatti il rischio di sviluppare cancro al seno. Le formulazioni moderne sono ovviamente meno aggressive rispetto a quelle usate in passato, ma questo non vuol dire siano salutari.

Se si considera che sui motori di ricerca spopolano le richieste per “tinte per capelli senza ammoniaca” e “tinte naturali per capelli”, è facile capire quanto il tema sia molto sentito. Forse anche perché le tinte sono fra i prodotti di cosmesi più utilizzati dalle donne: ben 7 su 10 vi fanno ricorso, chi per cambiare look e chi per coprire i capelli bianchi. Così ho cercato di capirne di più, anche vagliando il parere di esperti come Fabrizio Zago: non è infatti forse il caso di cambiare abitudini, optando per le tinte completamente naturali?

Cosa sappiamo sui rischi delle tinte

Tinte per capelli, parrucchiere

Ma cosa sappiamo davvero sui rischi delle tinte per capelli? Nella maggior parte dei casi, ci limitiamo a cercare quelle “senza ammoniaca”, senza domandarci se ci siano altre sostanze a cui dovremmo prestare attenzione. Peraltro, quello dell’ammoniaca è un problema tutt’oggi irrisolto, che spesso nasconde l’ennesima “eco-furbata”: nella maggior parte dei casi è sostituita infatti con sostanze chimiche simili.

In linea generale, le tinture contengono una lista infinita di ingredienti chimici – oltre 5.000 – tra potenti allergeni e molto altro. E anche se la Commissione Europea limita l’uso di molte sostanze (76 composti sono ammessi con restrizioni, 18 sono stati vietati e di conseguenza messi al bando i prodotti che li contenevano), per molti esperti non è ancora sufficiente per azzerare i rischi. Ma quali sono?

Allergie sempre più frequenti – tra reazioni cutanee e shock anafilattici – raddoppiate in pochi anni, ma non solo: alcune ricerche hanno evidenziato una correlazione con alcuni tipi di tumore. Nel 2001, l’International Journal of Cancer ha pubblicato uno studio secondo cui tingere i capelli una volta al mese per un anno consecutivo raddoppierebbe il rischio di tumore alla vescica. Nel 2004, un’altra ricerca apparsa sull’American Journal of Epidemiology ha dimostrato un aumento del rischio del 30% di sviluppare un linfoma non Hodgkin. Nonostante molte sostanze utilizzate nelle tinte siano classificate come cancerogene da IARC, l’istituto afferma che il rischio è legato ad alte concentrazioni e all’uso continuativo, come quello a cui sono esposti gli operatori di settore. Allo stesso tempo, IARC ammette che secondo alcuni studi sembra esserci un collegamento diretto tra cancro e tinture, tuttavia sono necessarie evidenze più specifiche: in presenza di dati contraddittori, quindi, non si può classificare le tinte come effettivi cancerogeni per l’uomo.

5 ingredienti delle tinte da evitare

Quali che siano i rischi effettivi della tinte, tra accertati e ipotizzati, bisogna ricordare che i composti di sintesi non si fermano al capello, ma penetrano nel bulbo e vengono assorbiti dall’organismo. Per questo, è utile conoscere quali siano i 5 ingredienti più controversi e rischiosi e i loro possibili effetti collaterali.

Ammoniaca e sostituti: un pericolo insidioso

Crema per tingere i capelli

Utilizzata per aprire le squame del capello, e far così penetrare il colore, l’ammoniaca è una delle principali responsabili di reazioni allergiche collegate all’abitudine delle tinture. Se evitarla non è un problema, visti gli ormai numerosi prodotti che vantano un bel “senza ammoniaca” in etichetta, il rischio aumenta con i suoi sostituti. Spesso viene infatti impiegata la monoetanolammina, una sostanza ancora peggiore, così come spiega Fabrizio Zago.

Un composto a dir poco insidioso perché, a differenza dell’ammoniaca, è inodore e quindi non ci rendiamo conto facilmente della sua presenza. Confrontando le relative schede di sicurezza, appare chiaramente la sua pericolosità: l’ammoniaca è nociva solo se ingerita, mentre la monoetanolammina è nociva se ingerita, inalata e a contatto con la pelle.

Para-fenilendiammina (PPD): quante allergie

Altra sostanza problematica è la para-fenilendiammina (PPD), utilizzata come reagente per il colore: è uno dei più potenti allergeni da contatto. I rischi per le donne che tingono i capelli occasionalmente sono inferiori rispetto a quelli che corrono i parrucchieri, continuamente esposti a questa sostanza:: secondo uno studio svedese condotto nel 2014, i guanti non sono sufficienti a proteggere le mani dall’azione allergizzante della PPD. E non è tutto, perché fa parte della famiglia delle ammine aromatiche, tra cui ci sono alcuni composti classificati come cancerogeni. Per questa sua tossicità, la legge europea ha stabilito che la sua concentrazione non può superare il 2% del prodotto.

Vale inoltre lo stesso discorso dell’ammoniaca: non fidatevi dei prodotti “senza PPD”, perché potrebbero contenere i suoi derivati, con i medesimi effetti.

Toluene-2,5 Diamine Sulfate (PTD): l’allergene forse cancerogeno

Tubetto di tinta per capelli

Il Toluene-2,5 Diamine Sulfate (PTD) appartiene alla stessa famiglia della PDD, quella delle fenilendiammine. Anche questo è un potente allergene, la cui concentrazione è ammessa al massimo al 4% e per cui c’è l’obbligo di segnalazione in etichetta (con diciture come “contiene fenilendiammine”). 

Ma non è l’unico aspetto critico di questo ingrediente: il toluene è una molecola tossica, nociva sia per inalazione che per contatto con la pelle, e sospettata di essere cancerogena. Per il momento non c’è nessun dato inconfutabile, ma in via precauzionale è limitato dalla Commissione Europea.

Resorcina, un pericoloso derivato del benzene

Ben peggiore del toluene è il benzene, classificato invece da IARC come cancerogeno di tipo 1 (il gruppo dei cancerogeni certi per l’uomo). Non solo, è irritante per la pelle, gli occhi e l’apparato respiratorio. Dal benzene è ricavata la resorcina (o resorcinolo), indispensabile per il processo di colorazione e quindi spesso contenuta nelle tinte per capelli: l’assorbimento da parte dell’organismo è collegato a diversi effetti collaterali, allergie in primis, ma anche una possibile interferenza col sistema endocrino. Come se non bastasse, è altamente inquinante e persistente nell’ambiente.

Attenzione anche in questo caso al marketing in etichetta: spesso i prodotti che si dichiarano senza resorcina includono sostanze simili o addirittura peggiori, come il 4 chloro-resorcinolo.

Formaldeide, l’ingrediente che dall’INCI non si vede

Formaldeide

La situazione sulla formaldeide è addirittura più insidiosa, perché è difficile scoprirne la presenza leggendo l’INCI. Non si troverà mai la formaldeide in etichetta, perché è una sostanza classificata come cancerogeno di tipo 1 dal 2004, perciò la sua introduzione come ingrediente puro nei cosmetici è vietata dalla Commissione Europea.  Eppure, potrebbe comunque essere presente: come è possibile? 

Il motivo è che sono ancora ammessi alcuni conservanti cessori di formaldeide, che significa che potrebbero rilasciarne decomponendosi: vengono ritenuti sicuri perché la quantità sarebbe molto bassa. Il mio consiglio però è quello di evitare prodotti contenenti conservanti come Imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, Methylisothiazolinone, Methylchloroisothiazolinone.

In definitiva, tutt’oggi le classiche tinte per capelli possono rappresentare un rischio per la salute – e spesso anche per l’ambiente – e sarebbe quindi utile limitarne l’uso. D’altronde, le alternative sicure e più sostenibili non mancano: proprio qui su Ecocentrica vi ho presentato le tinte naturali, a base di ingredienti completamente vegetali, e qualche tempo fa ne ho parlato in diretta con l’esperto Michele Rinaldi. Ben vengano i capelli colorati, ma nel massimo della sicurezza!

N.B.: Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come EcoBioDizionario o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.

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4 Comments

  • Reply
    Gio
    13 Ottobre 2021 at 12:53

    Ciao! Non è chiaro se l’immagine della tinta BioKap si riferisce al fatto che contiene o no Resorcinolo….
    ma quindi avendo fatto riferimento a un prodotto specifico, come scegliere un prodotto che fa meno male degli altri?

    • Reply
      Tessa Gelisio
      13 Ottobre 2021 at 14:17

      Quella è solo un immagine di repertorio… le formulazioni dei prodotti cambiano continuamente, bisogna sempre fare riferimento a cosa c’è scritto sulla confezione al momento dell’acquisto.
      Riguardo la scelta dei prodotti, nel blog ho dedicato diversi post all’argomento: basta inserire “tinte naturali” nel motore di ricerca!

      • Reply
        Gio
        15 Ottobre 2021 at 14:52

        grazie! Veramente molto interessante tutto :)))

        • Reply
          ecocentrica_masterkey
          8 Gennaio 2022 at 20:56

          a te!

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