Con l’arrivo del tipico freddo di autunno e inverno, Jack e Viola non disdegnano il tepore domestico: ma che fare con gli antiparassitari? Sì, il dubbio è certamente sorto a chiunque accudisca un cane o gatto: terminate le stagioni più aggressive in fatto di insetti e parassiti, è necessario continuare con la protezione o serve sospenderla? La risposta non è però così scontata come potrebbe sembrare: dipende.
In linea generale, la maggior parte delle aggressioni parassitarie – pulci, zecche, zanzare e pappataci – avviene in primavera e in estate. Con l’arrivo del freddo, questi insetti tendono a scomparire e gli animali domestici sono anche meno esposti, passando più tempo in casa. Eppure, molto dipende dalla zona in cui si risiede e, fatto non meno importante, dai cambiamenti climatici in atto. Di seguito, ho voluto raccogliere per voi alcune utili considerazioni.
Antiparassitari: molto utili, ma senza superficialità
on si può dire che gli antiparassitari non abbiano rivoluzionato la cura degli animali domestici, garantendo un livello di benessere impensabile solo qualche decennio fa. Con insetti sempre più aggressivi – e pericolosi, se si pensa che patologie come la leishmaniosi, la filaria, la giardiasi, la rogna, l’ehrlichiosi e molte altre sono proprio trasmesse da parassiti – è fondamentale che il nostro animale domestico possa contare su un’adeguata protezione.
Allo stesso tempo, gli antiparassitari non dovrebbero mai essere impiegati con superficialità, poiché rimangono sostanze potenzialmente tossiche. Oltre a seguire sempre i consigli del proprio veterinario, bisogna ricordare quanto questi ritrovati non siano esenti da effetti collaterali – da irritazioni della cute a dermatiti, passando per sintomi come nausea e letargia – e conseguenze da non sottovalutare. Il caso classico è quello della famiglia dove sono presenti sia cani che gatti e i proprietari, ignari dei pericoli, ricorrono a permetrine per proteggere Fido. Peccato siano però altamente pericolose per i gatti, anche con la semplice contaminazione ambientale.
È quindi più che legittimo chiedersi se non sia il caso di sospendere il trattamento antiparassitario nei mesi più freddi, per non sovraccaricare l’organismo e il sistema immunitario dei nostri amici a quattro zampe. Vi sono però diverse considerazioni da fare.
Antiparassitari in autunno e in inverno: la posizione geografica
Il primo dettaglio da valutare è quello sul luogo in cui si risiede e, come facile intuire, sul clima tipico che caratterizza autunno e in inverno. Dove queste stagioni appaiono decisamente rigide, la probabilità di imbattersi in pericolosi parassiti è ridotta e, di concerto con il veterinario, si può quindi valutare una sospensione del trattamento. Dove invece queste stagioni si mantengono miti, serve maggiore cautela.
In linea generale si possono fare le seguenti considerazioni, ricordando che ogni caso rimane a se stante:
- Nord Italia: presenza ridotta di parassiti in autunno e in inverno;
- Centro Italia: presenza mediamente ridotta di parassiti durante le stagioni più fredde, con infestazioni però possibili;
- Sud Italia e Isole: probabilità più elevate di imbattersi in pericolosi parassiti anche in autunno e in inverno.
Semplificando, mentre nelle regioni del Nord la sospensione del trattamento in autunno e in inverno espone a meno rischi, al Centro e al Sud bisogna valutarla con attenzione. Naturalmente, nella valutazione va considerato anche lo stile di vita dei propri animali domestici: se cani e gatti trascorrono comunque molte ore all’aria aperta, magari aggirandosi nella boscaglia o nell’erba alta, una protezione in più può essere consigliata.
Tutto si rivoluziona con i cambiamenti climatici
Da qualche tempo a questa parte, tuttavia, le considerazioni sul clima tipico della propria zona di residenza stanno perdendo sempre più consistenza, a causa dei cambiamenti climatici. Con un andamento delle stagioni imprevedibile, con autunni molto caldi seguiti magari da inverni miti, capire la reale distribuzione dei parassiti non è semplice.
Sempre più di frequente, ad esempio, si sente di infestazioni di zecche anche a ridosso con l’inverno o, ancora, si assiste alla moltiplicazione delle pulci anche nelle settimane meno calde dell’anno. D’altronde, i cambiamenti climatici in atto stanno indirettamente offrendo ai parassiti degli habitat sempre più favorevoli alla loro proliferazione, con tutti i rischi che ciò comporta.
Autunno e inverno, che fare con gli antiparassitari?
Fatte queste premesse, cosa fare quindi con gli antiparassitari in autunno e inverno? Sempre dopo aver consultato il proprio veterinario, si può pensare di procedere con:
- sospensione da fine ottobre a fine febbraio, nei luoghi dove l’inverno è molto rigido e la proliferazione dei parassiti pressoché assente;
- sospensione da fine novembre a febbraio, nei luoghi dall’inverno tendente al mite ma dalla bassa infestazione, sostituendo l’antiparassitario con qualche rimedio naturale preventivo, come l’olio di neem. Quest’ultimo non è particolarmente gradevole all’olfatto, ma valido contro molti insetti: merito dell’azadiractina, un principio attivo killer contro i parassiti contenuto nella pianta;
- protezione continuativa nei luoghi dove autunno e inverno sono mediamente caldi.
Ancora, è utile adottare alcune buone norme per ridurre la probabilità di una proliferazione parassitaria:
- mantenere la casa sempre pulita, aspirando spesso i pavimenti e i tessuti sui quali gli animali si adagiano, per eliminare eventuali uova o larve;
- spazzolare bene l’animale al rientro in casa dopo la passeggiata, per eliminare eventuali zecche o pulci presenti sul pelo;
- controllare sempre l’amico a quattro zampe quando si è all’aperto, per evitare si addentri nella fitta boscaglia o nell’erba alta, anche se secca.
In definitiva, con pochi accorgimenti e un po’ di buon senso sarà possibile assicurare al cane e al gatto delle stagioni fredde prive di fastidiosi parassiti e pericolose conseguenze.
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