Non è di certo un segreto: riuscire a rimuovere i residui di sapone e muffa dalla tenda della doccia è davvero difficile. A volte sembra che non ci sia lavaggio intensivo che tenga: anche alle alte temperature, le sgradevoli macchie scure non ne vogliono davvero scomparire. E così ci si arrende all’acquisto di nuove tende o, peggio ancora, si ricorre all’altamente inquinante candeggina. Eppure, ci sono due rimedi ecologici che possono rivelarsi particolarmente utili per affrontare sia i residui di sapone che la muffa: il percarbonato e l’acido citrico.
Ma come utilizzarli per smacchiare la tenda della doccia e, soprattutto, quanto sono efficaci?
Il percarbonato per smacchiare a fondo la tenda della doccia
Per chi non può approfittare del box doccia, la tenda è l’unica soluzione per evitare di allagare il bagno ogni volta che ci si lava. Eppure, dopo poche settimane dall’acquisto, iniziano ad apparire quelle fastidiose macchie di sapone, magari accompagnate dalla muffa, soprattutto su orli e cuciture. Considerando come nella maggior parte dei casi queste tende siano in tessuti sintetici, cambiarle di frequente non è affatto sostenibile. Tuttavia, un aiuto può giungere dal percarbonato di sodio.
Il pretrattamento della tenda
Se i residui di sapone e le macchie di muffa non sono particolarmente intense, si può provare a utilizzare il percarbonato di sodio con un normale ciclo di lavaggio, a mano oppure in lavatrice. Tuttavia, è indispensabile procedere con un pretrattamento.
Per farlo, si procede sciogliendo due cucchiai di percarbonato in un litro di acqua molto calda, raccogliendo poi la soluzione in un erogatore spray, ad esempio recuperando quello di un vecchio detersivo. A questo punto:
- si spruzza la soluzione in abbondanza sulle macchie da trattare;
- si lascia agire per una trentina di minuti.
Se le macchie dovessero essere molto ostinate, è possibile ottenere una crema mescolando sempre dell’acqua calda e del percarbonato di sodio, applicando poi il tutto sulla tenda e lasciando sempre agire per 30-40 minuti.
Attenzione, però, poiché il percarbonato può avere un effetto fortemente sbiancante, quindi è meglio testare il prodotto in anticipo su una parte nascosta del tessuto. Va però anche detto che, trattandosi spesso di tessuti sintetici, difficilmente si assisterà a uno scolorimento evidente.
Il lavaggio in lavatrice
Terminata la fase di pretrattamento, si può procedere con il normale lavaggio in lavatrice, evitando di abbinare la tenda della doccia con altri capi. Per farlo, è sufficiente:
- versare 2-3 cucchiai di percarbonato di sodio direttamente nel cestello;
- avviare un ciclo di lunghezza media ad almeno 60 gradi o, in ogni caso, non inferiore ai 40 gradi.
In genere, il percarbonato di sodio è abbastanza efficace contro la muffa dei tessuti perché, stimolando il rilascio di ossigeno in acqua calda, tende a eliminare le spore di quello che è un vero e proprio fungo.
L’acido citrico per pulire la tenda della doccia
Se non si avesse a disposizione il percarbonato, o il primo tentativo non avesse garantito il risultato sperato, si può tentare la strada di un altro alleato delle pulizie ecologiche: l’acido citrico.
Va detto che questa soluzione si rivela mediamente efficace sui residui di sapone, così come sullo sporco incrostato o calcareo, mentre non è sempre l’opzione più indicata per la muffa. In ogni caso, questa soluzione non danneggia i tessuti né tende a scolorirli, quindi si può di certo condurre qualche esperimento domestico.
Ad esempio, si può procedere:
- sciogliendo 50 grammi di acido citrico in un po’ di acqua tiepida, spruzzando poi la soluzione sulla tenda, lasciando in applicazione una ventina di minuti;
- concludere un ciclo in lavatrice, a media temperatura, aggiungendo circa 30 grammi di acido citrico direttamente nel cestello.
Altri rimedi per pulire la tenda della doccia
È utile anche indicare che sul web e sui social vengono proposti anche altri rimedi per il trattamento delle tende da doccia sporche o ammuffite, tuttavia, la loro efficacia non sembra essere particolarmente elevata, se non addirittura nulla. A scopo informativo vale comunque la pena citarli, con il consiglio di procedere a proprio rischio e pericolo: meglio prima testare la resistenza del tessuto o del colore su una porzione nascosta della tenda.
Fra i più citati online, si elencano:
- l’aceto bianco, unendolo all’acqua in parti uguali. Lo si spruzza sulle macchie, lo si lascia agire una quindicina di minuti, si strofina il tessuto e si procede con il comune lavaggio. Attenzione, però, perché l’aceto non è un rimedio particolarmente ecologico per le pulizie;
- il bicarbonato di sodio che, pur non avendo precise proprietà pulenti o igienizzanti, può essere utile per distruggere la muffa. Si crea una pasta di acqua e bicarbonato, la si applica sul tessuto e si lascia agire per circa 30 minuti;
- il Tea Tree Oil e il succo di limone che, secondo alcuni, applicati regolarmente sulle macchie di muffe dovrebbero agevolarne la scomparsa, uccidendo il fungo.
In definitiva, prima di buttare la tenda della doccia, ci sono diversi rimedi ecologici che possono giungere in nostro soccorso: si evitando detergenti tossici e, fatto non meno importante, non si producono nuovi rifiuti gettando un tessuto ricavato dalla plastica.
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