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Cera d’api: che cosa è, proprietà e i diversi utilizzi


La cera d’api è una sostanza utilizzata fin dall’antichità, vediamo che cosa è, quali sono le sue proprietà benefiche, e i diversi modi in cui può essere utilizzata.

Abbiamo già visto come creare un foglio di cera d’api, perfetto per conservare cibi a lungo e dire addio a sacchetti di plastica o pellicola. Ma l’utilità di questa sostanza non finisce qui! Considerata una sostanza preziosa fin dall’antichità, veniva utilizzata addirittura come valuta e come materiale artistico, come ci è stato testimoniato dalla scoperta avvenuta durante il lavoro di restauro alla barba della maschera di Tutankamon, dove al suo interno è stata ritrovata la cera d’api, lasciata proprio dagli artisti egiziani. Anche le sue proprietà benefiche erano conosciute già dall’antichità: il Papiro Ebers, risalente al 1550 a.C., nomina la cera in 32 ricette diverse, le indicazioni vanno dall’applicazione sulle ferite (per le sue proprietà cicatrizzanti), all’utilizzo nell’otturazione dei denti. Quindi sì, già ben 3500 anni fa, la cera d’api era utilizzata, i quali la consideravano come una sorta di oro liquido.

Le api e i loro prodotti, erano considerati sacri, e sotto un certo punto di vista (credenze a parte), probabilmente avevano ragione, visto la versatilità di questa sostanza: dall’utilizzo nella cosmetica, all’industria alimentare, fino ai rimedi naturali.

Ma andiamo per gradi, ed iniziamo col capire insieme che cosa è la cera d’api.

COME VIENE PRODOTTA

Molti insetti costruiscono i loro nidi utilizzando materiali raccolti nell’ambiente (come fibre, vegetali o fango), le api, invece, producono da sole il materiale da costruzione della loro “casa”, ossia proprio la cera. Con essa costruiscono le strutture interne all’alveare, chiamate favi, formati da celle esagonali, che serviranno sia allo sviluppo delle api (dall’uovo all’adulto), sia ad immagazzinare il polline ed il miele.

Come per molti altri lavori dell’alveare, la produzione della cera e la costruzione di favi è affidata ad api di una specifica fascia d’età, e cioè dal decimo giorno di vita fino a circa il diciottesimo. Questo perché la cera viene prodotta da particolari ghiandole dette ceripare, le quali dopo il diciottesimo giorno di vita dell’ape, cominceranno ad atrofizzarsi, e quindi l’ape comincerà a prepararsi per svolgere altre attività all’interno dell’alveare.

La cera viene prodotta a partire da una trasformazione degli zuccheri contenuti nel miele: una parte degli zuccheri viene utilizzata per produrre la cera, mentre l’altra parte degli zuccheri viene assimilata dalle api stesse, per ricavare l’energia necessaria alla produzione della cera. Come noi, anche loro, hanno bisogno di una giusta dose energetica prima di mettersi al lavoro! Possiamo cercare di immaginare la fatica che c’è dietro a questa trasformazione, pensando al fatto che le api impiegano circa dieci grammi di miele per produrre un grammo di cera.

CARATTERISTICHE DELLA CERA D’API

La cera è una complessa miscela di sostanze organiche (circa 300) di carattere grasso (idrocarburi, acidi, alcoli e in maggior proporzione esteri). Nel momento della secrezione, presenta un colore bianco traslucido, ma può, successivamente, assumere una vasta gamma di colorazioni, dal giallo chiaro all’arancione scuro, a seconda dei colori delle sostanze oleose contenute nei pollini dei diversi fiori raccolti dalle api: il Girasole conferisce, per esempio, alla cera una tonalità giallo oro, la Sulla una tonalità aranciata, mentre l’Acacia una tonalità bianca.

Un iscurimento avviene sempre nell’alveare, per contaminazione con la propoli e con residui dei bozzoli lasciati dalle larve sui fondi delle celle. Infatti, si differenzia la cera grezza, dalla cera d’api vergine:

  • Cera d’api grezza è la cera direttamente prodotta dalle api per trasformazione chimica dal nettare, ossia il miele, di conseguenza è facile che contenga delle impurità;
  • Cera d’api vergine è la cera d’api grezza purificata attraverso una semplice fusione cona acqua calda.

Quello che consente alle api di utilizzare questa sostanza all’interno delle celle del favo, è proprio il fatto che la cera è insolubile in acqua: caratteristica molto importante, poiché permette che non ci siano perdite di miele, che invece è una sostanza a base acquosa.

Inoltre, la cera d’api è una sostanza sostanzialmente inerte, e per questo si presta bene ad essere utilizzata come protettivo o come isolante.

I SUOI MOLTEPLICI UTILIZZI

1. Negli alimenti

La cera, prodotta dalle api, viene utilizzata nell’industria alimentare per due scopi:

  • come additivo lucidante: nelle etichette dei prodotti si può riconoscere la presenza della cera d’api attraverso la sigla E 901;
  • come agente di rivestimento: il Decreto Ministeriale n. 209 definisce gli agenti di rivestimento come “le sostanze, che quando vengono applicate sulla superficie esterna di un prodotto alimentare, gli conferiscono un aspetto brillante o forniscono un rivestimento protettivo”.

Per un utilizzo casalingo abbiamo già visto come creare un panno in cera d’api per conservare in modo sostenibile il cibo; ma questa sostanza è utilizzabile, come agente di rivestimento, anche a livello industriale. Il suo utilizzo permetterebbe di eliminare la paraffina: sostanza, ricavata dal petrolio, maggiormente utilizzata come agente di rivestimento nei prodotti in commercio

2. In cosmesi

Anche nella cosmetica la cera d’api ha duplice utilizzo:

  • grazie alle sue proprietà protettive ed idrorepellenti, viene utilizzata nella formulazione di prodotti per le pelli delicate e secche, poichéi lipidi all’interno della cera permettono di trattenere la perdita di acqua dalla pelle e di proteggerla; inoltre, grazie alla presenza di vitamina A, la cera d’api aiuta anche la rigenerazione delle cellule;
  • grazie alle sue proprietà emollienti e la sua capacità di formare emulsioni molto stabili, viene utilizzata nella cosmesi anche come addensante, correttore di densità e stabilizzatore di densità nella preparazione di unguenti, emulsioni e burrocacao.

3. Nella realizzazione di opere artigianali

Le cere sono infiammabili e l’uso forse più popolare della cera è quello per l’illuminazione: abbiamo già parlato di come realizzare una candela con la cera d’api. Ma grazie alla sua malleabilità, la cera d’api viene utilizzata anche da artigiani orafi che realizzano calchi e modelli per le lavorazioni di leghe e metalli preziosi; oppure viene utilizzata anche nel restauro di opere d’arte.

4. Come rimedio naturale

Oggi la cera viene usata per le sue proprietà cicatrizzanti e antiinfiammatorie; può essere utilizzata per ascessi, bruciature e screpolature, in impiastri caldi per artrosi e affezioni reumatiche. Inoltre, possiamo trovare la cera d’api all’interno di rimedi naturali per asma, bronchite, raffreddore e sinusite.

COME RICONOSCERE LA VERA CERA D’API

Ebbene sì, esiste una cera d’api sintetica, ma non c’è da preoccuparsi più di tanto, basta leggere attentamente l’etichetta del prodotto. Synthetic Beeswax è la cera d’api sintetica, quindi una riproduzione della frazione poliestere della vera cera d’api; si ottiene utilizzando acidi grassi naturali e alcoli grassi di sintesi. Mentre la cera d’api, quella prodotta dalle api (e non dall’uomo), si riconosce perché il suo nome INCI è Cera Alba (o Cera Alba Beeswax).

Come sempre, il modo migliore per acquistare della cera pura priva di additivi, è quello di rivolgersi direttamente dagli apicoltori, o presso negozi specializzati in erboristerie e prodotti naturali.

Ecco, sembra proprio che la cera d’api sia il prodotto perfetto: versatile e naturale lo possiamo utilizzare nelle nostre case per creare diverse soluzioni sostenibili e fai da te. Un motivo in più per preservare le nostre amiche api!

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