L’ansia accompagna spesso le nostre giornate. C’è chi ne soffre di più chi invece di meno. Chi invece ha trovato metodi innovativi per contrastarla. Numerose ricerche scientifiche e approfonditi studi dimostrano quanto importante sia per la nostra salute generale, fare meditazione e fisica e psicologica. Il metodo scientifico certamente più comprovato è la meditazione mindfulness. Prima di tutto è importante, però, comprendere la distinzione della meditazione in due principali filoni: monitoraggio e focalizzazione.
Nella meditazione appartenente al filone della focalizzazione l’attenzione dell’individuo viene indirizzato verso qualcosa di particolare. Questa cosa non deve essere per forza reale ma può essere ad esempio il respiro, un’immagine o una parte del corpo. Almeno all’inizio mantenere la concentrazione su quello che è l’oggetto della propria attenzione può risultare difficile. Col passare del tempo, però, lentamente si andrà ad acquisire sempre maggiore controllo.
Le meditazioni che appartengono al filone del monitoraggio suggeriscono all’individuo di indirizzare l’attenzione sull’osservazione dei propri pensieri in modo ovviamente non giudicante.Ora che abbiamo visto le sostanziali differenze tra focalizzazione e monitoraggio andiamo quali sono le migliori tecniche grazie alla guida che potrete trovare anche a questo link https://meditazioneavanzata.com/come-meditare
Meditazione Zen (Zazen)
La meditazione Zen trova le sue radici nel buddismo cinese. L’inventore è Bodhidharma, un monaco indiano. Tale meditazione si pratica stando seduti in una posizione a gambe incrociate. Per stare comodi sono consigliati una stuoia o un cuscino. Si pratica tenendo la colonna vertebrale completamente ritta dal bacino sino al collo, espressione concentrata e sguardo basso ma anche a guardare di fronte a te. Questo tipo di meditazione si può praticare focalizzando l’intera attenzione sul movimento provocato dalla respirazione attraverso il naso. Sarà possibile aiutarsi contando all’indietro nella mente nel momento in cui si inala. Oppure letteralmente seduti (o meglio Shikantaza). In tale forma di meditazione non viene utilizzato alcun oggetto specifico. Si focalizza il tutto per rimanere nel momento presente, consapevolmente.
Meditazione Vipassana
La parola vipassana deriva dal termine “visione” o ancor meglio “vedere chiaro”. Anche questa è una pratica risalente alla tradizione buddista. Questa meditazione che negli ultimi anni ha aumentato la propria popolarità anche nelle popolazioni occidentali si basa sulla consapevolezza della propria respirazione.La pratica consiste nel sedersi su di un cuscino posato sul pavimento, con le gambe incrociate e la spina dorsale eretta. In alternativa, se non ce la sentiamo di poggiare i glutei a terra, possiamo utilizzare una sedia, ma la parte posteriore non deve essere supportata.
Il primo passaggio consiste nello sviluppare la concentrazione attraverso il respiro consapevole. L’attenzione deve essere riportata nell’oggetto della concentrazione stessa, ossia la respirazione. L’oggetto che viene a trovarsi al centro della pratica viene definito primario mentre quello che si pone nel campo della percezione, attraverso anche i cinque sensi, viene definito secondario.Questa pratica tende a favorire la pace e la libertà interiore.
Meditazione Mindfulness
La Meditazione Mindfulness è un ramo della meditazione Vipassana. Ma non solo, essa infatti è fortemente influenzata anche dalla pratica Zen. Mindfulness significa consapevolezza. Questo tipo di meditazione trova in John Kabat-Zinn una valida figura di riconoscimento. Questo tipo di meditazione si è sviluppata a partire dagli anni ’70. E consiste nel concentrarsi sul momento presente. Fondamentale è dunque osservare i pensieri che emergono senza giudicarli. Per prima cosa bisogna stare seduti su di un cuscino messo sul pavimento o su una sedia. Importante è prestare attenzione al movimento provocato dalla respirazione. Infatti, nel momento in cui andiamo a prendere la boccata d’aria e quindi espiriamo, si dovrà cercare di avere la consapevolezza di come ci si sente in quel preciso istante. Si tratta di un esercizio abbastanza faticoso. L’importante è essere consapevoli al cento per cento su ciò che ci sta accadendo, senza perderci. La Meditazione Mindfulness può essere praticata anche mentre mangiamo, camminiamo o addirittura parliamo con qualcuno.
Meditazione Metta
La parola “metta” tradotta significa benevolenza, bontà. Anche questo tipo di meditazione proviene dalla antiche tradizioni buddiste. Questa meditazione ha molti benefici. Infatti, tende ad incrementare la capacità di entrare in empatia con chi ci sta di fronte. Ma non solo, tende anche a sviluppare emozioni positive attraverso la compassione e aumentare l’accettazione di se stessi. Questa tecnica di meditazione si pratica sempre stando seduti con le palpebre socchiuse. La sensazione che andremo a provare è quella di benessere e felicità per tutti.
Meditazione Yoga
Il termine yoga nella tradizione, significa letteralmente “unione”. Questo tipo di meditazione nasce con il chiaro obiettivo di raggiungere il più alto grado di purificazione spirituale ed una maggiore conoscenza di sé stessi. Lo yoga classico si divide in norme di comportamento, posture fisiche, esercizi di respirazione ed infine pratiche contemplative di meditazione. Uno studio recente ha dimostrato i benefici che lo yoga della risata può avere sui pazienti affetti dall’Alzheimer. A spiegare questa tecnica ed il giusto approccio è Lara Lucaccioni sul suo sito.
Meditazione Cristiana
Come abbiamo potuto notare, la meditazione viene praticata con il chiaro scopo di trascendere la mente e raggiungere l’illuminazione. Nella tradizione cristiana l’obiettivo della meditazione è riversato sulla purificazione morale e su un’accurata comprensione della Bibbia con il fine di ricercare un’intimità con Dio attraverso la preghiera contemplativa, la lettura contemplativa e attraverso una pratica silenziosa in cui dobbiamo concentrare la mente, il cuore e l’anima nella presenza di Dio.
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