Partiamo da un assunto. La nostra sola presenza in questo pianeta non ci permette di avere un impatto zero, ma possiamo imparare a camminare in punta di piedi, leggeri, per ridurre la nostra impronta ecologica e tutelare le risorse che la Terra offre.
Per impatto ambientale si intendono tutte quelle attività più o meno invasive che alterano da un punto di vista qualitativo e quantitativo l’ambiente lasciando così un’impronta, anzi, spesso una vera e propria ferita. Pensate al settore produttivo, quello dell’energia o dei trasporti, ognuno di questi genera consumo delle risorse naturali e inquinamento (idrico, atmosferico, del suolo, solo per citarne alcuni).
L’impronta ecologica invece misura l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana o una persona e ad assorbirne i rifiuti prodotti. Utilizzando l’impronta ecologica è possibile stimare quanti “pianeta Terra” servirebbero per sostenere l’umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita.
Un equilibrio precario quest’ultimo, è vero, ma che possiamo aiutare con uno stile di vita sostenibile, senza rinunciare alle nostre comodità o abitudini.
Parola di Ecocentrica.
La ricetta ecocentrica
Ognuno di noi può e deve trovare la giusta “ricetta di vita” per gestire il proprio impatto ambientale, dalla rinuncia ai viaggi in aereo alle lavatrici a freddo, basta ricordare le macro aree di impatto, pensarci su e modificare il comportamento.
L’alimentazione
Non vi flagellate. Non tutti, per esempio, possiamo\vogliamo diventare vegetariani!
L’importante è ridurre le proteine animali e acquistare carne solo da allevamenti estensivi che hanno un impatto decisamente più basso..
Anche la stagionalità delle verdure è importante. Le coltivazioni che seguono le naturali tempistiche di produzione hanno bisogno di meno concimi, meno pesticidi meno risorse per crescere nelle serre. La certificazione biologica e il Km + breve in ogni caso sono sempre da considerare come requisiti primari.
La dieta migliore per eccellenza, resta sempre quella Mediterranea, dal 2010 Patrimonio Culturale e Immateriale dell’UNESCO e questo non solo per i documentati riflessi sul benessere, ma anche perché, come ha affermato il Parlamento Europeo “provoca un impatto ambientale di circa il 60% inferiore rispetto a un’alimentazione di tipo nordeuropeo o nordamericano”!
I trasporti
Grazie all’innovazione tecnologica, oggi abbiamo autovetture elettriche o ibride nate per ridurre i consumi e l’inquinamento.
Chi ama la mobilità lenta può contare su biciclette elettriche o a pedalata assistita, segway, hoverboard, monopattini e monowheel. Queste soluzioni ecologiche sono ideali soprattutto per spostarsi in zone trafficate, risparmiando anche su consumi e parcheggio.
Last but not least i mezzi di trasporto in sharing.
La condivisione di beni e servizi consente, infatti, di ridurre al minimo lo spreco di risorse per un benessere individuale e collettivo!
I consumi energetici
Non mi stancherò perciò mai di dire “puntiamo sull’energia pulita”!
I pannelli solari e quelli fotovoltaici sono un investimento sul nostro futuro e su quello del nostro pianeta, e il risparmio è assicurato, ma se proprio non è possibile autoprodurre energia pulita possiamo sempre affidarci ad un fornitore che ci garantisca con le dovute certificazioni che l’energia che compriamo sia 100% da rinnovabili.
Anche in casa dobbiamo prediligere l’elettrico, come le piastre a induzione che sono quelle con un impatto minore per cucinare, e caldaie elettriche e pompe di calore per riscaldarci.
Detergenti e cosmesi
Se parliamo di detergenti, io sono una salda sostenitrice del fai-da-te, in alternativa in commercio ci sono ottimi prodotti alla spina per la pulizia e la detersione personale al fine di ridurre il consumo della plastica. L’importante è che abbiano un Inci pulito (controlla su EcoBiocontrol), stesso discorso Per la cosmesi,
Arredo e abbigliamento
Arredare in modo sostenibile significa in breve utilizzare materiale da recupero o di origine naturale che non abbia subito trattamenti chimici e che possa essere riciclato come legno certificato, bambù, canapa e bioplastiche.
Vestirsi in modo sostenibile vuol dire anzitutto rinunciare al fast fashion.
Scegliere sempre fibre naturali come lino e cotone da coltivazioni certificate, affidandoci però anche a tessuti di nuova generazione e al mitico vintage!
Migliorare il nostro impatto vuol dire migliorare noi stessi
In generale dobbiamo sempre tener a mente la famosa regola delle 3 Erre:
- Riduzione
- Riciclo
- Riutilizzo
E trovare il giusto compromesso, consapevoli che spesso le nostre scelte sono un mix di contraddizioni e incoerenze, ma anche limiti oggettivi.
E questo è perfettamente naturale!
L’importante è riconoscere che salute e stile di vita sostenibile, così come ecologia e benessere sono due facce di una stessa medaglia, e che migliorare il nostro impatto vuol dire migliorare anche noi stessi.
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