Gli effetti dell’olio di palma sulla nostra salute, ne parliamo con l’esperta
In questi mesi si fa un gran parlare dell’olio di palma e del suo essere salutare o meno per il nostro organismo, perciò ho voluto fare anch’io il punto della situazione alla luce anche dei nuovi studi: ne ho parlato insieme alla Dott.ssa Elisabetta Devecchi, Dietista del Centro di Nutrizione Clinica dell’Ospedale San Raffaele di Milano e del Policlinico di Monza, ed ecco quello che mi ha raccontato.
Anche il Ministero della Salute ha recentemente chiesto all’Istituto Superiore di Sanità di esprimersi sulle conseguenze per il nostro benessere date dall’utilizzo dell’olio di palma come ingrediente alimentare.
L’olio di palma è largamente utilizzato dall’industria alimentare e si trova in tantissimi prodotti confezionati, dai biscotti alle merendine, dai piatti pronti ai sughi, dai crackers agli snack dolci e salati.
Nell’olio di palma, al contrario della maggiorparte degli oli vegetali, è contenuto un gran quantitativo di grassi saturi ed al loro eccesso nella dieta sono imputati effetti dannosi per l’organismo, in particolare l’aumento del rischio di patologie cardiovascolari. I grassi saturi tuttavia sono contenuti in molti alimenti importanti per la nostra alimentazione ad esempio latticini, carni, uova, che ci forniscono nutrienti come proteine nobili e vitamine, fondamentali per soddisfare i nostri fabbisogni nutrizionali. Va da sé che è preferibile e consigliabile per avere un’alimentazione salutare e bilanciata, consumare cibi nutrienti e sani con la giusta frequenza e contenere invece l’apporto dei saturi dovuto all’olio di palma, ormai molto utilizzato come ingrediente di svariati prodotti di largo consumo.
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L’Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile porta in sua difesa il fatto che questo ingrediente contribuisce per meno del 20% alla quantità di grassi saturi che assumiamo giornalmente, il restante 80% viene introdotto da altri alimenti.
L’Istituto Superiore di Sanità conclude che, nel contesto di un regime dietetico vario e bilanciato comprendente alimenti naturalmente contenenti acidi grassi saturi (carne, latticini, uova) occorre ribadire la necessità di contenere il consumo di alimenti che apportano elevate quantità di grassi saturi.
Tuttavia l’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha svolto un’indagine sulla possibile tossicità di alcuni contaminanti che si formano nelle sostanze grasse e oleose sottoposte a trattamenti di raffinazione ad elevate temperature. Da quest’indagine è emerso che durante queste lavorazioni alimentari si formano delle sostanze potenzialmente genotossiche e cancerogene, e i più elevati livelli di queste sostanze sono stati riscontrati nell’olio e grasso di palma, seguiti da altri oli e grassi. Le principali fonti di esposizione sono risultati essere dolci, torte e margarine, inoltre i neonati che consumano esclusivamente alimenti per lattanti sembrano essere particolarmente esposti a queste sostanze.
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Un’ulteriore analisi dell’EFSA ha messo in luce che i livelli di sostanze nocive nell’olio e grasso di palma si sono dimezzati tra il 2010 e il 2015, grazie a misure adottate volontariamente dai produttori e ciò ha determinato un’importante riduzione dell’esposizione dei consumatori a dette sostanze.
Si stanno svolgendo altri studi a riguardo, ma per il momento non ci sono decise prese di posizione sull’utilizzo dell’olio di palma alimentare né sulle tecniche di raffinazione di oli e grassi ad alte temperature. Negli ultimi tempi però è un susseguirsi di pubblicità di dolci e prodotti da forno “senza olio di palma”, segno dunque che queste indagini hanno destato perlomeno attenzione e una certa cautela da parte dei produttori.
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In attesa di notizie più chiare e definitive è sempre bene cercare di tutelarci nel miglior modo possibile, prestando ancora più attenzione alle etichette dei cibi confezionati, soprattutto di quelli che mettiamo quotidianamente sulla nostra tavola.
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